US Airways

Che fine ha fatto US Airways?

Per anni protagonista oltreoceano e non solo, poi la fine: la storia di US Airways e perché oggi non se sente più parlare.

Che fine ha fatto US Airways? La storica compagnia americana ha sfiorato gli 80 anni di storia per poi scomparire a metà degli anni Dieci nella fusione con American Airlines. Nata a Pittsburg come vettore per la consegna della posta via aerea, è diventata un simbolo della globalizzazione, vivendo gli alti e bassi della storia dell’aeronautica.

Ripercorriamo quindi le principali tappe della storia, l’espansione, i momenti critici, specie dopo il crollo delle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, e la fine di US Airways.

US Airways: nascita e primi anni

All American Aviation

Era il lontano 1937 quando venne alla luce US Airways, anche se la vera e propria attività è iniziata nel 1939: la storica compagnia americana inizialmente si chiamava All American Aviation e il suo compito era quello di effettuare servizi di posta aerea locale nel distretto della Ohio River Valley. Nel giro di qualche anno, però, si trasformò in una compagnia di trasporto passeggeri di nome All American Airways. Il primo cambio di nome avvenne nel 1953, quando fu ribattezzata Allegheny Airlines, operativa nel nord est degli Stati Uniti.

Se i primi aerei erano i Douglas DC-3 e Convair 580, la compagnia ha preso in consegna nel 1966 il primo aereo a reazione, il Douglas DC-9. Un’innovazione importante che consentì a US Airways di diventare uno dei più grandi operatori della regione. Pian piano le rotte si sono moltiplicate e nel 1979 la compagna cambiò nuovamente nome in Usair.

L’espansione negli anni Ottanta e Novanta

us airways boeing 737
Image: Tomás Del Coro @ Flickr

Quelli di Usair sono stati davvero gli anni d’oro per US Airways: tra gli aerei di quegli anni spicca il mitico Boeing 737-300, mentre al 1986 e 1987 risalgono le fusioni con Pacific Southwest Airlines e Piedmont Airlines. La media alla fine degli anni Ottanta era quella strepitosa di oltre 5000 voli al giorno, che ne facevano una delle compagnie aeree più grandi al mondo.

La crescita di Usair assume ancora di più le sembianze del successo negli anni Novanta, quando diventarono di prassi le rotte internazionali verso Londra, Parigi e Francoforte. Al 1992 risale una breve alleanza con British Airways, finita qualche anno dopo, ma senza strascichi. I prezzi bassi del carburante e l’impennata dei voli determinarono gli anni d’oro della compagnia, che nel 1997 tornò ad essere US Airways, con hub a Philadelphia, Charlotte e Phoenix..

La crisi e la fine

L’attentato alle Torri Gemelle ha causato, negli anni successivi, un calo del mercato dei viaggi aerei e anche US Airways ha risentito della situazione: le difficoltà economiche spinsero la fusione con America West Airlines nel 2004, pur mantenendo il nome di US Airways, che nel frattempo era diventato molto popolare.

La crisi finanziaria del 2008 diede il colpo di grazia al settore: anche la concorrente American Airlines era in crisi e nei primi anni Dieci i due colossi manifestarono per la prima volta l’intenzione di fondersi. Nel 2012 la notizia diventa ufficiale, con l’interesse di US Airways nei confronti di American Airlines, mentre nel 2013 gli azionisti di US Airways approvano la fusione.

Come è prassi, due anni dopo la Federal Aviation Administration diede due compagnie un unico certificato di operatore, quello di American Airlines, che di fatto segnò la fine di US Airways. Nel 2015 il marchio smise di esistere. Al momento della fine, US Airways contava ancora 331 aeromobili.

Nell’ottobre 2015, l’ultimo volo US Airways è partito da San Francisco verso l’hub principale della compagnia, Philadelphia. Durante il tragitto ha fatto scalo negli altri aeroporti, Phoenix e Charlotte. L’Airbus ha operato come volo 1939, in ricordo dell’anno in cui All American Aviation ha iniziato a volare. Un commiato celebrativo, che però non ha salvato la compagnia dall’inesorabile destino: quello di far perdere le proprie tracce negli ultimi 9 anni.

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