Nel dibattito sempre acceso sul servizio a bordo degli aerei, il recente esperimento di Air France di eliminare i pasti gratuiti sui voli a corto e medio raggio è un passo indietro che rischia di peggiorare l’esperienza dei passeggeri, senza apportare reali benefici economici.
Mentre alcuni difendono la decisione, sostenendo che la qualità del cibo servito sugli aerei è trascurabile e che in meno di tre ore si può benissimo fare a meno di un pasto, questa scelta sembra ignorare il vero cuore del problema: la qualità del servizio complessivo.
I pasti a bordo, anche se spesso criticati, fanno parte di un servizio che le compagnie aeree offrono per rendere l’esperienza di volo più piacevole. Tra l’altro abbiamo dedicato un articolo su come sapere prima della partenza cosa verrà servito. Anche nei voli di breve durata, la possibilità di ricevere anche solo uno snack ed una bevanda può fare la differenza tra un volo confortevole e uno stressante. Eliminare questo servizio non farà altro che ridurre il valore percepito del biglietto, e qui stiamo parlando di una compagnia di bandiera e non di una low cost, senza che vi sia una reale diminuzione dei costi per il passeggero.
La questione del prezzo
Un argomento spesso usato a favore di questa transizione verso il modello “buy on board” è la riduzione dei costi. Ma quanto è reale questo risparmio? Le compagnie low cost, come Ryanair, che hanno scelto da tempo di non includere i pasti, vendono i biglietti a prezzi decisamente inferiori grazie a un modello di business estremamente diverso, che non riguarda solo il cibo.
L’assenza di pasti gratuiti su Air France, invece, non garantisce automaticamente una riduzione importante delle tariffe, considerando che la compagnia mantiene un servizio di qualità ben diverso da quello delle low cost. In altre parole, si rischia di avere lo stesso prezzo del biglietto, ma con meno servizi inclusi.
Il pericolo è che questa tendenza possa innescare un effetto domino tra le compagnie aeree tradizionali, dove il taglio dei pasti gratuiti potrebbe diventare la norma, con la conseguenza di un abbassamento complessivo della qualità del volo, senza alcun vantaggio economico per i viaggiatori.
Il valore dell’esperienza di volo
Quando saliamo su un aereo, soprattutto per un volo di qualche ora, non stiamo semplicemente acquistando un biglietto per essere trasportati da un punto A a un punto B. Ci aspettiamo di ricevere un servizio che renda il nostro viaggio piacevole, e questo include l’offerta di cibo e bevande, per quanto semplici possano essere. Ridurre i servizi di bordo non solo diminuisce il comfort del passeggero, ma erode l’immagine della compagnia stessa.
Le persone scelgono Air France, Lufthansa o British Airways proprio per la loro attenzione al cliente, e non solo per arrivare a destinazione. Abbandonare questi standard, anche su voli di breve durata, equivale a far regredire l’industria dell’aviazione a livelli di servizio che ci si aspetterebbe da vettori a basso costo, piuttosto che da compagnie di bandiera che puntano alla qualità.
La qualità del servizio prima di tutto
In un mondo dove la competizione è sempre più accesa, le compagnie aeree che tagliano sui servizi rischiano di perdere la fedeltà dei propri clienti. Il “buy on board” può sembrare una mossa strategica per ridurre i costi, ma è importante chiedersi: a che prezzo per l’esperienza complessiva del viaggiatore?
La vera sfida sta nel migliorare l’offerta, non nel toglierla del tutto come potrebbe fare chiunque, mantenendo sempre come priorità il passeggero ed il valore del servizio.