Sale a bordo di un aereo e scopre troppo tardi che la destinazione è a 1.500 km dalla sua, in un altro Paese e senza avere passaporto. E’ successo negli Stati Uniti, dove una frequent flyer abituata alla tratta Filadelfia – Jacksonville, si è trovata in Giamaica. Stiamo parlando di una viaggiatrice esperta, che conosce bene gli aeroporti e il mondo dei viaggi. Ma cosa è successo?
La donna ha raccontato di essere arrivata al gate di Frontier Airlines per il suo volo, con il monitor del gate che riportava correttamente: PHL – JAX. Dato che era ancora in fase riabilitativa dopo un intervento chirurgico alla schiena, e quindi si muoveva più lentamente del solito, ha chiesto ad un’addetta se aveva abbastanza tempo per andare alla toilette. Alla risposta affermativa dell’addetta al gate, la donna è andata e tornata, ha trovato il volo quasi completamente imbarcato con la porta del gate sul punto di chiudersi.
I problemi iniziano con l’addetta del gate che mette in dubbio le dimensioni del bagaglio a mano, facendolo inserire nel dispositivo di misurazione. Il bagaglio entra, ma nel momento di rimuoverlo la passeggera si graffia, iniziando a sanguinare, con l’addetta del gate che le dice di sbrigarsi ad imbarcarsi.
A questo punto avviene il pasticcio, perchè prima viene chiesto alla passeggera la carta d’imbarco, lei risponde che ha già fatto il check-in e che l’ha già dato. Forse le due non si sono capite, forse i momenti concitati e la fretta hanno creato incomprensioni, fatto sta che la passeggera si imbarca.
Tutto sembra tranquillo, un’assistente di volo medica la ferita sanguinante della donna, tranquillizzandola e dicendole avrebbe potuto rilassarsi una volta atterrati, al sole della Giamaica! Si, l’aereo stava volando per la Giamaica e non per la Florida. Un problema al quale se n’è aggiunto un altro più importante, perchè ovviamente la donna non aveva il passaporto.
Una volta atterrati, le autorità giamaicane le hanno permesso di rimanere nell’area transiti e successivamente l’hanno accompagnata agli imbarchi. Ovviamente l’equipaggio è rimasto con lei fino al decollo del successivo volo per Philadelphia, avvenuto diverse ore dopo, anche per evitare che ci fossero altri problemi con le destinazioni…
Alla fine, tornata in patria, la compagnia aerea Frontier Airlines le ha rimborsato completamente il biglietto, dandole anche un voucher da 600 dollari.
Un caso davvero particolare e che fortunatamente non ha avuto strascichi burocratici. Speriamo che questo episodio serva per capire cosa può andare storto al gate, ma anche per una migliore comunicazione tra linee aeree e passeggeri, garantendo così viaggi sicuri e senza intoppi per tutti.
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