Boeing 747 rotte transoceaniche

Rotte transoceaniche degli aerei: ecco come vengono scelte

Rotte aree transoceaniche: come vengono scelti in tutta sicurezza i percorsi che fanno gli arerei di linea e non, nel traffico tra Europa e Stati Uniti

La pianificazione delle rotte transoceaniche per i voli aerei costituisce un processo intricato e meticoloso, in cui convergono vari fattori tecnici, meteorologici e logistici. La selezione delle rotte attraverso gli oceani richiede un’analisi accurata, un approccio basato su dati e una ponderata considerazione dei parametri coinvolti.

I voli che partono dal Canada o dagli Stati Uniti verso l’Europa, creano uno dei flussi del trasporto aereo più importante al mondo come rotte aree transoceaniche. Se guardassimo una cartina scopriremmo che questi aeroplani, come nel caso del Boeing 777 del quale abbiamo parlato in passato, si muovono ordinatamente, lungo rotte aree transoceaniche parallele. Com’è possibile organizzare in completa sicurezza il movimento di così tanti aeromobili?

Bisogna innanzitutto avere presente che vi sono numerose rotte aree transoceaniche possibili per gli aerei di linea, per arrivare dal nord America fino all’Europa. Queste rotte, in base alla condizioni atmosferiche stagionali e giornaliere, possono essere più o meno convenienti, permettendo di sfruttare al meglio i venti prevalenti che consentono alle compagine aeree di risparmiare carburante e persino parecchi minuti sul completamento del viaggio. È importantissimo quindi poter scegliere il percorso migliore per ottimizzare al meglio il costo del volo.

Proprio al fine di agevolare la scelta di queste rotte, tutti i giorni l’aeroporto di Gander, in Canada orientale, pubblica un elenco delle migliori opzioni per raggiungere l’Europa. Si tratta di una serie di rotte aree transoceaniche, che soddisfano i requisiti migliori per le varie compagnie al fine di raggiungere più velocemente le proprie destinazioni. Se immaginiamo un ipotetico aereo che deve raggiungere Parigi da New York, una volta decollato sarà diretto dai controllori di volo verso l’estremo della costa orientale.

Boeing 777 swiss

All’altezza circa del Golfo di San Lorenzo i piloti dichiareranno quale delle rotte pubblicate da Gander hanno intenzione di seguire e verranno indirizzati al relativo Fix di ingresso. Un Fix è un punto ben preciso di riferimento sulla cartina aeronautica. Vengono chiamati con diversi nomi o sigle e, generalmente, sono rappresentati graficamente sulla mappa, da piccoli triangoli. Una volta comunicato il Fix di ingresso e dopo averlo raggiunto, il pilota seguirà la rotta prevista fino al relativo Fix di uscita, ovviamente nei pressi del continente europeo.

Un punto notevole da considerare è che, approssimativamente a una distanza di 400 chilometri dalla costa, l’equipaggio di volo riceve un messaggio rilevante dai controllori del traffico aereo: “Servizi radar terminati”. Questo messaggio indica che l’aeromobile si troverà in una fase in cui non sarà più tracciato dai radar fino al raggiungimento dell’estremità opposta della rotta. Tale situazione deriva da limitazioni tecniche che impediscono il monitoraggio radar durante la fase di attraversamento dell’oceano.

Con il sistema di pilotaggio automatico attivo, l’equipaggio è dunque costretto ad attendere pazientemente, sino a quando l’aereo tornerà a essere rilevato dai radar del controllo del traffico aereo europeo. Questo scenario sottolinea il completamento avvenuto con successo dell’attraversamento oceanico e, di conseguenza, conferisce il via libera per seguire le successive indicazioni operative, consentendo così di raggiungere agevolmente la destinazione designata.

Questa procedura accuratamente orchestrata viene attuata giornalmente con regolarità, guidando un considerevole numero di passeggeri attraverso un intricato itinerario. Tale pratica garantisce il costante collegamento tra i due continenti, nel rispetto dei più elevati standard di sicurezza e connotandosi come un processo altamente efficiente.

 

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