È trascorso un intero triennio da quando Pakistan International Airlines (PIA) ha fatto visto volare i suoi aeroplani nei cieli europei. Uno scandalo di proporzioni epiche, che ha rivelato l’uso di licenze di pilotaggio false coinvolgendo oltre il 30% del personale di volo, ha gettato un’ombra indelebile sulla compagnia aerea. Con una flotta ridotta e il ricordo ancora fresco delle conseguenze drammatiche di quel disastroso evento, PIA è ora oggetto di una vendita, ma senza che ci siano al momento compratori interessati.
La compagnia aerea, oltre che per lo scandalo delle licenze false, è balzata alla cronaca per il sacrificio di una capra immolata per la sicurezza dei voli. E come dimenticare l’imbarco eccessivo di passeggeri che ha portato qualcuno a viaggiare in piedi su un volo di oltre 2.700 km? Non finisce qui, perchè il suo ex CEO è stato arrestato dalle forze dell’ordine per aver sostanzialmente “osato” migliorare il servizio attraverso il noleggio di aeromobili da SriLankan Airlines.
Della privatizzazione di PIA si parla fin dal 2015, quando il governo pakistano ha accettato di cedere il controllo della compagnia aerea come parte di un accordo con il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Ma il piano ha scatenato ondate di proteste tra i dipendenti, che hanno sfociato in violenti scontri con la polizia. Nel 2019, il governo ha abbandonato il progetto di privatizzazione.
A quanto pare, ci sarebbe un certo interesse da parte di Etihad ed Emirates all’acquisto di PIA; ma solo perchè entrambe potrebbero beneficiare di un considerevole flusso di traffico dal Pakistan. Voci che erano state ricorrente in passato, con le due compagnie aree che si erano però affrettate a smentire tutto. L’anno scorso, anche Qatar Airways aveva dimostrato interesse nel prendere il controllo della compagnia in difficoltà. Adesso, il governo ha annunciato l’intenzione di proseguire con il processo di vendita.
PIA non è stata solo una storia di crisi e scandali. È stata gestita principalmente a vantaggio dei dipendenti e dei politici, piuttosto che dei passeggeri, con perdite miliardarie ripianate dal governo. L’ultima volta che la compagnia ha annunciato un profitto è stato nel lontano 2004, un riflesso dell’inefficienza e della cattiva gestione che hanno caratterizzato gran parte della sua storia. Una realtà che evoca similitudini con altre compagnie, come la defunta Alitalia.
Nel frattempo, l’industria dell’aviazione osserva da vicino. Ci sarà davvero qualcuno pronto a farsi carico di una compagnia dai mille problemi?
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