Sergey Brin, co-fondatore di Google, ha deciso di puntare sui dirigibili come mezzi di trasporto di soccorso aereo, ed il suo Pathfinder 1 è pronto per volare. Brin aveva fondato senza troppo clamore LTA Research (Lighter Than Air Research) nel 2015, ed in meno di 10 anni il primo dirigibile si appresta a compiere i primi voli sperimentali all’aperto. Il progetto punta a perfezionare le operazioni di soccorso in caso di catastrofi e a implementare trasporti di merci laddove machino infrastrutture adeguate.
Pur recuperando il concetto di dirigibili dei primi anni del ventesimo secolo, Pathfinder 1 presenta un’architettura innovativa: un telaio composto da 96 giunti in titanio e circa 289 tubi in fibra di carbonio, una scelta che ne garantisce la leggerezza necessaria per l’impiego dell’elio come gas portante, a differenza dell’idrogeno. Misurando 124 metri in lunghezza e 20 metri in diametro, Pathfinder 1 non è comunque l’aeromobile più grande in assoluto, anche se è quasi il doppio di un Airbus A380.
La copertura esterna, realizzata in Tedlar non infiammabile, avvolge 13 sacche di elio. Sono invece dodici le piccole eliche elettriche, disposte non solo in coda ma anche attorno al telaio, ognuna dotata di capacità di rotazione completa per una manovrabilità ottimale, tutte gestite da un sistema di controllo avanzato.
Sebbene la propulsione sia prevalentemente elettrica, il dirigibile integra comunque due generatori diesel da 150 kW, con progetti futuri di sostituirli con celle a combustibile a idrogeno. La velocità massima prevista è di 120 km/h, e la cabina può accogliere fino a 14 persone, con una capacità di carico stimata tra 2.000 e 5.000 kg.
Ospitato in uno spazioso hangar a Mountain View, in California, Pathfinder 1 ha già effettuato voli di prova al coperto e, secondo Spectrum, ha ottenuto i permessi necessari per test limitati all’aperto.
Pathfinder 1, però, è soltanto una fase iniziale di un progetto più ampio. LTA è già infatti al lavoro per realizzare una versione ancor più grande, ovvero Pathfinder 3. L’azienda ha acquisito uno storico hangar in Ohio, capace di contenere dirigibili fino a 300 metri, superando le dimensioni degli Hindenburg.
L’obiettivo primario di LTA è quello di fornire assistenza umanitaria, facilitando il trasporto di soccorsi e persone in aree colpite da disastri dove altri mezzi non possono accedere. Esistono anche prospettive per trasporti merci, sebbene le operazioni possano ovviamente subire ritardi a causa di condizioni meteorologiche avverse.
Si tratta di una sfida affascinante, anche se, va detto, la parola “dirigibile” probabilmente evoca immediatamente l’incidente dello Zeppelin LZ 129 Hindenburg del 6 maggio 1937, che ha sostanzialmente chiuso il sipario sulla prima generazione di dirigibili. Sono passati quasi 90 anni da quell’incidente, la tecnologia ha fatto progressi paragonabili ad un salto nell’iperspazio, ed è giusto provare ad intraprendere la strada che avevano tracciato i pionieri dell’aria.
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