Dopo aver vomitato su tutta la parte posteriore dell’aereo tanto da non poter essere pulito, un volo della United Airlines è stato dirottato. A terra, il passeggero si è rifiutato di scendere, affermando di essersi ripreso completamente ed il volo è proseguito con lui a bordo.
Durante un recente volo di United Airlines da Newark a San Francisco, un passeggero ha manifestato un episodio di vomito talmente estremo da compromettere l’integrità di alcune aree dell’aereo. Una scena da film dell’orrore, con le pareti attorno così sporche tanto che l’equipaggio a bordo non è riuscito a pulire. Sei passeggeri sono stati quindi costretti a spostarsi su altri posti. Il capitano, in seguito a questo “imprevisto”, ha optato opportunamente per una deviazione ed ha fatto atterrare l’aereo a Chicago.
Ciò che rende particolare questa vicenda è la successiva gestione dell’incidente. Mentre gli assistenti di volo avevano comunicato ai passeggeri che la decisione di deviare l’aereo era stata presa a causa di una emergenza medica, sottolineando la gravità del rischio biologico, sorprendentemente, il passeggero in questione si è rifiutato di scendere e non è stato allontanato dal volo.
Nonostante avesse dichiarato di sentirsi nuovamente bene, e che probabilmente si trattava solo di un caso di cinetosi, sono nati gli ovvi dubbi: era veramente in condizione di proseguire il volo? Esisteva un rischio reale di contagio per altre possibili patologie, come coronavirus o influenza? Chiunque a bordo di quel volo, la presenza del passeggero, dopo l’episodio, avrebbe sollevato non poche preoccupazioni.
E’ da sottolineare che la sola possibilità che un passeggero possa causare un altro disagio durante il volo dovrebbe, in teoria, essere sufficiente per valutare la sua rimozione dal velivolo. United Airlines, come tutte le compagnie aeree, ha la facoltà discrezionale di rifiutare il trasporto a una persona se lo ritiene necessario, e il fatto di “sentirsi” bene dopo l’accaduto, non garantisce l’idoneità del passeggero a continuare il viaggio aereo.
Da considerare, inoltre, il fatto che l’atterraggio d’emergenza sia avvenuto a Chicago, uno degli hub principali di United, con un volo finale per San Francisco, altro aeroporto hub di United. Anche se fatto scendere, il passeggero non avrebbe dovuto avere problemi a proseguire il viaggio, dopo aver valutato la sua salute.
Non si capisce allora come sia possibile che venga effettuato un atterraggio di emergenza, per poi proseguire quasi come se nulla fossa accaduto.
—–
Per ricevere tante notizie e consigli utili specialmente sul mondo auto e moto, sugli autovelox e su come difendersi dalle truffe, è possibile iscriversi gratis al canale Whatsapp e quello Telegram di Quotidiano Motori.
Vi invitiamo a seguirci anche su Mastodon, Google News su Flipboard, ma anche su Facebook, Pinterest e Instagram. Non esitate a condividere le vostre opinioni e le vostre esperienze commentando i nostri articoli.