I norvegesi di Elfly hanno presentato il nuovo design di un idrovolante commerciale completamente elettrico, chiamato NoEmi, ovvero “no emissioni”, a Oslo.
NoEmi è stato progettato per la mobilità flessibile in Norvegia, con uno scafo che consentirà all’aereo elettrico di decollare con poca potenza. Il prototipo in versione non passeggeri di NoEmi è in fase di preparazione per il volo nel 2025. Elfly Noemi è progettato per voli aerei di 200 km, con velocità fino a 250 km/h, a partire dal 2030.
L’idrovolante, con una cabina non pressurizzata, sarà alimentato da due motori elettrici con una potenza combinata fino a 1 MW. Al momento l’azienda è al lavoro per ottenere la certificazione per il suo veicolo di test EG1A al livello CS23 Livello 4, che consentirà di arrivare ad un un idrovolante con configurazione da 19 posti.
Noemi viene offerto in tre configurazioni della cabina. Business/Extecutive da 9 nove posti, più bagagli. Per la configurazione VIP il numero di posti scende a sei posti. Sarà offerto anche una configurazione da turismo con 13 posti, senza bagagli. Sul fronte flessibilità, è prevista anche una versione cargo, oltre a una versione per il trasporto medico.
A differenza degli altri sviluppatori di aerei elettrici, Elfly intende ottenere un certificato di operatore e mettere in servizio il primo aeromobile collegando in una prima fase i fiordi della Norvegia. L’obiettivo è avere i primi 15 idrovolanti che volano lungo la costa occidentale della Norvegia entro il 2030.
In seguito, sarà possibile pensare ad una espansione in altri mercati a breve raggio, almeno nelle intenzioni di Eric Lithun, CEO di Elfly, considerando che l’80% della popolazione mondiale vive vicino al mare. Un discorso che ci riporta indietro di quasi un secolo, quando in Italia si erano fatte considerazioni simili.
L’utilizzo di idrovolanti elettrici rappresenta una prospettiva interessante nel contesto dell’innovazione nel settore dell’aviazione. Il loro utilizzo può contribuire a ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico nelle aree costiere e nelle zone sensibili dal punto di vista ambientale.
Tuttavia, ci sono diverse considerazioni da prendere in considerazione. La tecnologia delle batterie deve essere sufficientemente avanzata per garantire una capacità di volo adeguata e un’autonomia sufficiente per coprire le distanze previste. Inoltre, devono essere fornite infrastrutture di ricarica adeguatamente sviluppate per supportare l’operatività di questi velivoli.
L’adozione di idrovolanti elettrici potrebbe essere particolarmente adatta in regioni con abbondanti risorse idriche, come la Norvegia, che ha una costa lunga e numerosi fiordi. Tuttavia, è importante valutare attentamente i costi, l’efficienza energetica, l’affidabilità e la sicurezza di tali velivoli rispetto alle alternative convenzionali.
Al momento gli idrovolanti elettrici rappresentano sia una sfida sia un’opportunità nell’ambito dell’aviazione sostenibile. Va dato atto a Elfly di crederci davvero, vedremo nel futuro se saranno davvero un’alternativa agli aerei tradizionali.
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