Il nuovo Presidente argentino Javier Milei vuole disimpegnare lo Stato da Aerolinas Argentinas trasferendola ai lavoratori. E’ una buona idea?
La recente elezione di Javier Milei come Presidente dell’Argentina segna un momento di svolta per la compagnia aerea di bandiera del paese, Aerolineas Argentinas. Milei, un ultra-liberista, ha espresso l’intenzione di disimpegnare lo stato dalla gestione dell’azienda, proponendo invece di trasferire il controllo ai lavoratori, ovvero ai sindacati, e di permettere alla compagnia di competere con altre linee aeree in un contesto di “cieli aperti”:
La nostra idea è di consegnarlo ai dipendenti e lasciare che siano loro a fare pulizia da soli ed iniziare a competere in una politica di cieli aperti. Il personale delle compagnie aeree è molto qualificato, il problema sta nella contaminazione politica.
Questo piano di Milei segue un lungo periodo di difficoltà per Aerolineas Argentinas. Dal 2008, quando lo stato ne ha assunto il controllo, la compagnia ha registrato perdite per oltre 9 miliardi di euro, senza mai raggiungere la redditività. La gestione statale, seppur abbia mantenuto in vita l’azienda, non è riuscita a risolvere problemi strutturali significativi, come l’inefficienza operativa e l’alto livello di debito.
L’azienda in mano ai lavoratori: è una buona idea?
La proposta di lasciare la linea aerea in mano ai sindacati, potrebbe essere valutata positivamente per diverse ragioni. In primo luogo, i lavoratori, grazie alla loro esperienza diretta, hanno una profonda conoscenza delle dinamiche operative specifiche del settore aereo, che potrebbe tradursi in una gestione più efficace e mirata. Inoltre, l’affidamento della gestione ai sindacati potrebbe aumentare il senso di responsabilità e coinvolgimento dei dipendenti, motivandoli a lavorare per il successo dell’azienda. Questo approccio potrebbe anche ridurre l’influenza politica sulle decisioni aziendali, favorendo una gestione più focalizzata sugli aspetti economici e operativi.
Un altro aspetto importante è che, un modello di gestione cooperativa, potrebbe migliorare l’efficienza e la soddisfazione dei lavoratori. La teoria ci dice che quando i lavoratori hanno un interesse diretto nel successo dell’azienda, questo può portare a decisioni più orientate a lungo termine per la salute finanziaria e operativa della compagnia aerea. Tuttavia, è cruciale considerare che la realizzazione di questi potenziali benefici dipende da molti fattori, inclusa la capacità di gestione finanziaria e operativa, oltre al contesto economico più ampio dell’Argentina.
Sopravvivere solo grazie allo Stato: è ancora possibile?
La dipendenza di una compagnia aerea dai finanziamenti statali è un argomento spinoso. Fino a che punto un Stato ha interesse nel perdere soldi per garantire il traffico aereo? Sappiamo come i sussidi statali possono distorcere il mercato, creando condizioni di concorrenza ineguali tra le varie compagnie aeree. Inoltre, come sappiamo bene con il caso Alitalia, questa dipendenza può portare ad inefficienze strutturali e di gestione all’interno della compagnia, suggerendo che senza l’aiuto del governo, l’azienda non sarebbe in grado di sostenersi.
Un altro aspetto è l’impatto sui contribuenti: i finanziamenti statali provengono dalle tasse, il che significa che i cittadini finanziano indirettamente un’azienda che non ha in questo modo interesse ad essere gestita in modo efficiente o profittevole. Non solo, perchè potrebbe non avere spinte sufficienti per innovare o migliorare la propria efficienza, poiché può contare sull’appoggio finanziario del governo anziché sulle proprie capacità di generare reddito e competere nel mercato.
Come andrà a finire?
Come ovvio, le reazioni sindacali alla proposta di Milei sono state decisamente negative. I leader sindacali hanno definito il piano di privatizzazione un “certificato di morte” per la compagnia, sottolineando come Aerolineas Argentinas non possa sopravvivere senza i contributi statali, e hanno espresso preoccupazioni serie sul futuro dell’azienda e del settore aeronautico nazionale sotto la nuova amministrazione.
Data la grave situazione economica dell’Argentina e l’enorme quantità di debiti dell’azienda, la privatizzazione potrebbe non essere una soluzione realistica. Inoltre, vi è il timore che senza il supporto governativo, la compagnia aerea possa rapidamente andare incontro a una chiusura.
Possiamo dire che, qualunque essa sia, la decisione finale del Presidente Milei e le sue conseguenze avranno comunque impatto significativo non solo sull’azienda stessa, ma anche sull’economia argentina e sul suo settore dei trasporti aerei.
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