Sicuramente conoscete la Legge di Murphy. Ma sapete chi era Edward Aloysius Murphy Jr? Per scoprirlo dobbiamo tuffarci ancora una volta nel mondo dell’aviazione e persino dello spazio, poiché Edward Murphy era un ingegnere aerospaziale, oltre ad essere stato un pilota durante la seconda guerra mondiale.
Un professionista a 360 gradi, stimato e rispettato. Nel corso della propria carriera è stato coinvolto in numerosi progetti riguardanti la sicurezza degli equipaggi a bordo di velivoli, e nelle capsule spaziali. Ha dato anche un notevole contributo negli studi sugli effetti che violente accelerazioni o decelerazioni possono avere sul corpo umano.
La Legge di Murphy: se qualcosa può andare male, lo farà sicuramente
Murphy però è passato alla storia prevalentemente per la sua frase, dalla forte connotazione pessimistica, che afferma che se qualcosa può andare male, lo farà sicuramente. Il contesto in cui è nata questa affermazione pare fosse la realizzazione di un apparato che registrasse accuratamente la forza G.
Durante l’assemblaggio però, qualcosa andò storto e si ottenne un oggetto privo di ogni utilità e non funzionante, vanificando il lavoro fatto fino a quel momento. Accortosi che l’errore stava nel cablaggio di alcuni cavi sembra che Murphy abbia in realtà asserito che se una cosa può essere fatta in diversi modi ed uno di essi può portare al disastro, allora verrà sicuramente realizzata nell’unico modo che porterà al disastro.
Questa è data come la versione originale più accreditata e, un collega che amava annotare massime simili su un proprio taccuino, la inserì in una lista con il nome di Legge di Murphy, dando il via, come ben sappiamo, a tutta un’aggiunta più o meno fantasiosa ed ilare, per ogni ambito lavorativo immaginabile.
In ogni caso la frase di Murphy presa seriamente ha in realtà creato un effetto molto positivo. Pare che durante una conferenza stampa, uno dei responsabili del progetto a cui lo stesso Murphy stava lavorando, abbia successivamente affermato che i buoni risultati ottenuti in breve tempo, siano stati dovuti anche alla famosa frase, che tenuta in debito conto, è servita come deterrente per creare possibilità di errore, stimolando l’attenzione degli operatori a non sottovalutare nulla che potesse essere potenzialmente dannoso.
La stampa volle conoscere la frase, che venne pubblicata e cominciò a circolare come legge di Murphy appunto, dando il via a qualcosa che oggi conosciamo e ci fa sorridere. Forse lo stesso Murphy non se lo sarebbe mai aspettato.
I postulati alla Legge di Murphy
Alla Legge di Murphy hanno fatto seguito i cosiddetti postulati, che enunciamo qui sotto:
- Niente è facile come sembra
- Tutto richiede più tempo di quanto pensi
- Se c’è una possibilità che varie cose vadano male, quella che può arrecare il danno maggiore sarà la prima a farlo
- Se si prevedono quattro possibili modi in cui qualcosa può andare male e li si prevengono, immediatamente se ne rivelerà un quinto
- Lasciate a se stesse, le cose tendono ad andare di male in peggio
- Non ci si può mettere a far qualcosa senza che qualcos’altro non vada fatto prima
- Ogni soluzione genera nuovi problemi
- I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedir loro di nuocere
- Per quanto nascosta sia una pecca, la natura riuscirà sempre a scovarla
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