La startup californiana JetZero lavorerà insieme a USAF, NASA e FAA per mettere in servizio un aereo ad ala mista, in inglese jet blended-wing body, entro il 2030, con la promessa di una sorprendente riduzione del 50% del consumo carburante e di fornire una piattaforma perfetta per aeroplani ad idrogeno. Magari proprio quelli di ZeroAvia, dei quali abbiamo parlato recentemente.
Se in passato abbiamo parlato di come funzionano gli aerei ad ala mista, ricordiamo che Airbus, la NASA e Boeing sono tra le aziende che hanno costruito ed hanno fatto volare prototipi di jet blended-wing body, ma nessuna ha proseguito nel progetto per portarli in servizio. Il design di questi aerei è a metà tra un’ala volante completa ed un aeroplano tradizionale: un aereo ad ala mista utilizza una fusoliera ampia e piatta che si fonde dolcemente in una coppia di ali larghe, senza una linea di divisione chiara che separi l’ala dal corpo.
I vantaggi
Ci sono diversi vantaggi: la fusoliera stessa può contribuire ad una maggiore portanza rispetto a una forma classica a “tubo”, quindi non è necessaria una superficie alare grande. È aerodinamicamente stabile, quindi non è necessaria un’ala di coda, e questi fattori si sommano a una riduzione drammatica della resistenza e del peso, portando a motori più piccoli e quindi ad ulteriori risparmi in peso.
All’interno c’è molto più spazio per il carico e i passeggeri, con una disposizione dei posti a sedere che sembra più un teatro che un aeroplano normale. E i motori possono essere montati in alto, riducendo notevolmente il rumore sia nella cabina che a terra.
Per quanto riguarda gli aerei ad idrogeno, lo spazio di stoccaggio extra verso le ali è perfetto per trasportare i serbatoi di idrogeno, che sono leggeri ma occupano molto spazio.
Gli svantaggi
Per quanto riguarda gli svantaggi, l’apertura alare è più ampia rispetto a quella di un aeroplano tradizionale, il che può limitare il numero di slot degli aeroporti.
Sono più difficili da evacuare in caso di emergenza, e i passeggeri sui i lati avvertono una sorta di “effetto montagne russe” quando l’aereo si inclina, poiché sono più lontani dall’asse di rollio. I posti vicino al finestrino, inoltre, diventano un privilegio per pochi.
I primi passi
JetZero, dopo aver mantenuto un profilo basso, sta cercando di costruire, testare, certificare e mettere in servizio un nuovo velivolo entro il 2030, con il supporto della NASA, e ha un prototipo in scala 1/8 da far volare entro quest’anno.
Il nuovo velivolo, chiamato Z-5, è stato progettato per sostituire il Boeing 767 e avrà un’apertura alare più larga di quasi 9 metri rispetto al 767, arrivando a circa 61 metri. L’obiettivo del Z-5 è di trasportare almeno 250 passeggeri e di offrire un’autonomia di oltre 9.260 km. Nonostante la sua apertura alare più ampia, il velivolo funzionerà in qualsiasi aeroporto in grado di gestire un Airbus A330 e utilizzerà motori normali, senza richiedere nulla di particolare.
JetZero ha un capitale di rischio iniziale di soli 4,55 milioni di dollari, ma sembra aver fatto progressi grazie alle forze armate statunitensi. L’Air & Space Forces Magazine ha riferito che JetZero ha presentato una domanda per un programma dimostrativo ad ala mista da 245 milioni di dollari per l’Air Force, che porterebbe un prototipo Z-5 in scala reale in volo entro il 2030, con l’obiettivo di sostituire potenzialmente l’aerocisterna KC-46 come parte del Next Generation Air Refueling System (NGAS) dell’USAF, che deriva dal 767.
Il futuro
L’idea di fondare da zero una nuova azienda aeronautica, costruita attorno a una tecnologia già provata ma abbandonata più volte, sembra improbabile, soprattutto considerando l’obiettivo di far entrare in servizio il nuovo velivolo entro il 2030.
JetZero sta però lavorando sodo per realizzare un aereo rivoluzionario e sebbene ci siano ancora molte sfide da superare, il progetto sembra avere il sostegno di importanti enti come la NASA, l’USAF e la FAA. Siamo curiosi di vedere cosa il futuro riserverà per JetZero e il suo ambizioso aereo Z-5.
—–
Vi invitiamo a seguirci su Google News su Flipboard, ma anche sui social come Facebook, Twitter, Pinterest e Instagram. Non esitate a condividere le vostre opinioni e le vostre esperienze commentando i nostri articoli.