Si può sbagliare aeroporto? È già successo in passato, ed è successo pochi giorni fa ancora. Un Boeing 737-800 della Ethiopian Airlines, impegnato in un volo di trasporto merci, partito da Addis Abeba, è atterrato tranquillamente al Ndola Copperbelt International Airport. Peccato però che lo aspettassero da un altra parte e più precisamente, sempre nella cittadina di Ndola in Zambia, ma al Simon Mwansa Kapwepwe International Airport.
Una volta toccato terra il velivolo si è recato tranquillamente verso la pista di rullaggio, e forse è stato in quel momento che l’equipaggio ha compreso che qualcosa non andava. Si perché nelle varie piazzole per il parcheggio dei velivoli, molti operai erano al lavoro, impegnati nel terminare l’aeroporto di Copperbelt che è nuovo ed in fase di allestimento.
Gli operai a questo punto si sono sbracciati e fatti in quattro per far capire ai piloti che il velivolo aveva sbagliato posto e non poteva assoluta fermarsi lì. Senza troppo scomporsi, i piloti del Boeing hanno proseguito la loro corsa di rullaggio fino a riportarsi in pista, decollare di nuovo, e poi atterrare all’aeroporto corretto. A testimonianza di tutto ciò vi è un video girato dagli stessi operai, il quale è anche utile nel cercare di poter capire cosa sia successo e come si siano svolti i fatti.
[embedcontent src=”youtube” url=”https://youtu.be/ObR6bszBKFI”]
Se non bastasse pare che due ore più tardi la cosa si sia ripetuta con un identico aereo sempre della Ethiopian, che però pare aver compreso prima la situazione, abortendo l’atterraggio a pochi metri dalla testata pista.
Quello che le autorità ora si chiedono è come possa essere successo e per quale motivo. C’è da sottolineare un particolare non irrilevante. I due aeroporti distano solo 9 miglia uno dall’altro, come si vede tranquillamente se si controlla su una cartina della zona. Escludendo problemi di visibilità dovuti al maltempo, come si può notare proprio grazie al video girato dagli operai, non rimane che pensare all’errore umano di un equipaggio distratto, anche se viene da domandarsi qualcosa anche al riguardo dei controllori del traffico aereo.
Per ora le autorità investigative hanno tirato in ballo una probabile confusione per la vicinanza dei due scali e nessun avviso ufficiale (NOTAM) ai piloti riguardo al fatto che lo scalo di Copperbelt fosse inagibile. Motivazioni che paiono comunque inadeguate se si pensa che in un aerea urbana come quella di Parigi coesistono a breve distanza due aeroporti internazionali, con uno sviluppo di traffico quotidiano imponente da parte delle linee aeree senza che, fortunatamente, accadano incidenti simili.
—–
Vi invitiamo a seguirci su Google News su Flipboard, ma anche sui social come Facebook, Twitter, Pinterest e Instagram. Non esitate a condividere le vostre opinioni e le vostre esperienze commentando i nostri articoli.