Il decollo autonomo è diventato realtà. Dopo il test positivo del sistema che permette ad un aeroplano di atterrare autonomamente in sicurezza, è di Airbus il perfetto funzionamento del cosiddetto sistema ATTOL (Autonomus Taxiing Take off and Landing).
Il video del decollo completamente automatico di un Airbus A350 è pubblico, essendo stato caricato su Youtube. Si tratta di quella che possiamo considerate un’altra pietra miliare tecnologica, che consente ormai di concludere completamente il cerchio virtuale delle principali operazioni che si svolgono a bordo di un velivolo.
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Dopo aver affinato sempre di più il primo vero autopilota creato da Lawrence Sperry nel 1913, tanto da essere diventato un vero e proprio computer integrato ed interamente votato alla navigazione aerea, rimanevano ancora due ambiti in cui il pilota risultava essenziale e determinante: il decollo e l’atterraggio.
Le capacità offerte dai moderni sensori, che consentono ad una macchina di vedere letteralmente l’ambiente circostante ed interpretarlo, unite alla precisione degli apparati in grado di determinare in tempo reale, con minimo errore, la propria posizione, hanno permesso di fare l’ultimo balzo in avanti.
La principale differenza tra un sistema di atterraggio automatico e quello che consente un decollo senza l’intervento delle mani dei piloti, risiede nel fatto che il primo ha ancora bisogno di una guida da parte di apparati esterni al velivolo, mentre il secondo dipende soltanto dal corretto funzionamento di sistemi autonomi a bordo dell’aeroplano.
Decollo autonomo: le difficoltà tecniche
Nel video che Airbus ha messo a disposizione del pubblico si vede chiaramente anche quali sono le maggiori difficoltà tecniche che vengono affrontate nel decollo autonomo. In questo caso l’aereo utilizza un sistema simile a quello che viene già adottato dalle automobili a guida autonoma. Si tratta infatti di riconoscere prima di tutto la corsia, che qui è la pista di decollo. In più, rispetto alla strada per le automobili, c’è sempre ben visibile anche la linea di centro pista che risulta essere l’elemento primario di riferimento per effettuare correttamente la corsa di decollo.
Una volta che si mantiene l’aereo al centro durante l’accelerazione mediante sensori ottici, il secondo parametro da considerare è la velocità. Anzi le varie velocità, in particolare quella di rotazione, cioè quella in cui l’aereo, per l’effetto della portanza, stacca il ruotino anteriore da terra, preludio del distacco completo da terra.
L’aereo dovrà dosare con accuratezza la cabrata, in maniera dolce e dentro l’angolo corretto, portando l’aereo nel segmento di salita, per poi iniziare la navigazione verso la destinazione, concludendo di fatto la fase di decollo autonomo.
La dimostrazione di Airbus, ci fa capire chiaramente che un moderno liner può essere ormai completamente indipendente dai propri piloti in tutte le fasi del volo, aggiungendo un tassello importante per la sicurezza nei voli, e magari anche aprendo dibattiti, non privi di polemiche, e nuove frontiere per quanto riguarda la presenza dei piloti a bordo. Non è da dimenticare che le compagnie aeree stanno soffrendo di una carenza di piloti di linea che, secondo fonti autorevoli, è destinata a peggiorare nei prossimi anni.
Tra le soluzioni proposte durante alcuni congressi internazionali, vi era sia la riduzione ad un solo pilota in cabina, “degradato” al ruolo di supervisore delle operazioni, fino alla totale scomparsa dei piloti, qualora si trovassero sistemi sicuri ed affidabili per condurre i velivoli.
Nessuna delle due peró, al momento, piace agli addetti ai lavori, ed ai passeggeri, che a quanto pare sarebbero terrorizzati all’idea di un aereo senza nessuno ai comandi. Possiamo dire che la tecnologia c’è ed è efficace, mentre socialmente, forse, non siamo ancora pronti alla totale assenza dei piloti, che oltre ad essere professionisti e tecnici, infondono ancora fiducia ai passeggeri.
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