Le piste degli aeroporti iniziano ad essere usate come parcheggi per gli aerei fermi. C’é infatti un problema in più per le compagnie aeree: se non vengono effettuati voli a causa dell’emergenza coronavirus, dove vengono parcheggiati gli aerei fermi a terra?
Non si tratta di un problema banale poiché sia gli spazi a terra all’interno delle aeree aeroportuali, sia il numero degli aeroplani vanno a collidere creando una necessità di spazio difficile da colmare. Per fare un esempio di ciò che sta accadendo possiamo prendere in considerazione cosa sta affrontando in queste ore Delta Airlines.
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La compagnia aerea, che ha come Hub principale quello nell’aeroporto internazionale di Atlanta, sta cercando di risolvere la situazione che riguarda il ricovero dei suoi 900 aerei. Al momento si è trovata una soluzione per 600 di essi che sono stati piazzati su 3 delle 5 piste a disposizione dell’aeroporto.
Alcune fotografie hanno mostrato chiaramente gli aerei, ordinati e allineati, occupare tutte la taxiway, i viali di raccordo, tra le piste 27L e 28 mentre alcuno sono già sopra la pista 28, ovviamente chiusa al traffico.
L’aeroporto di Atlanta è uno dei più trafficati al mondo e, nonostante in questi ultimi giorni abbia perso oltre il settanta per cento del traffico abituale, rimane ancora in servizio, con una necessità operativa che al momento lo costringe ad avere almeno due piste operative.
Lo stesso problema sta lentamente emergendo anche negli aeroporti europei. Parigi sta vivendo una situazione analoga nei suoi due scali più importanti e cioè il Paris Charles De Gaulle e il Paris Orly. Anche qui non vi è altra alternativa se non usare piste e taxiway, cercando di far stare il maggior numero di aeroplani possibile. Risultato? Al Charles De Gaulle sono chiuse le piste 8R e 8L e a Orly nessuna attività per la pista 20.
Sicuramente questo scenario si moltiplicherà velocemente in moltissimi aeroporti facendo diventare gli stessi dei piccoli musei, con un numero enorme di aerei in mostra statica. Sarebbe una bella occasione, parlo da appassionato, magari vedere il lato positivo della cosa, sfruttando il momento per delle bellissime riprese aeree che possano immortalare i vari modelli e le varie livree, in immagini che sicuramente rimarranno nella storia, a testimonianza di questo momento difficile e particolare.