Come funzionano le procedure di sicurezza per il coronavirus in aereo? L’epidemia del coronavirus ha costretto le autorità a prendere provvedimenti per quanto riguarda la limitazione degli spostamenti delle persone. Vediamo allora cosa sta succedendo, tenendo anche in conto degli impatti economici del coronavirus, come abbiamo già avuto modo di scrivere.
Mentre l’epidemia può essere monitorata in tempo reale sul sito di Argis, i voli di linea per e dalla Cina, sono stati subito oggetto delle attenzioni maggiori, visto la pericolosità di diffusione e di contatto del coronavirus in aereo dovuto al trasporto dei passeggeri. L’Italia ha di fatto chiuso il traffico aereo dei velivoli provenienti dalla Cina, mentre la stessa operazione è stata messa in atto da molti altri Paesi.
Al di la di come le compagnie aeree decidano di sospendere o limitare le tratte verso le zone considerate a rischio, decisioni prese in base sia ad accordi commerciali, sia per necessità specifiche di ogni nazione, la domanda che può sorgere riguarda come si regola un equipaggio durante un volo e, cosa significhi mantenere un alto livello di attenzione in casi simili.
Coronavirus in aereo: i protocolli sanitari
Gli enti di controllo medico internazionali in questi frangenti, si affrettano ad emanare dei protocolli di comportamento, validi in diverse situazioni, e per i casi più specifici. Le compagnie aeree adottano, in termini di sicurezza, l’uso di questi protocolli, che sono tra loro fortemente simili anche quando emessi da enti governativi differenti.
Sostanzialmente si chiede di informare i componenti dell’equipaggio riguardo a tutto ciò che si sa sull’epidemia in corso e sui sintomi che essa comporta. Particolare importanza infatti sarà l’attenzione di tutti i membri dell’equipaggio nel notare passeggeri che manifestino i sintomi del virus, e che quindi, come avviene per i contagiati dal coronavirus, abbiano febbre, tosse e difficoltà respiratorie.
Attenzione importante viene posta riguardo alla disinfezione delle superfici di appoggio e contatto dei passeggeri con il velivolo, soprattuto per quelli considerati “sospetti”. Tra gli altri consigli riguardanti il coronavirus in aereo, troviamo anche quella di isolare il potenziale passeggero infetto, fornendolo di mascherina, e se possibile, distanziandolo il più possibile dagli altri e dedicando un solo membro dell’equipaggio alle sue necessità. Per gli operatori a bordo del velivolo si prevede anche la protezione di mani e occhi, usando guanti e se preferibilmente anche qualcosa al di sopra della regolamentare divisa di servizio. Tutti questi elementi verrano poi eliminati in sicurezza una volta a terra.
Cosa succede una volta atterrati?
Di massima importanza anche il coordinamento tra personale di volo e autorità sanitarie negli aeroporti. Queste ultime devono essere informate di quanti e quali soggetti a rischio siano a bordo del velivolo, in modo da poter immediatamente prendere le dovute cautele, già durante lo sbarco dei passeggeri. Nulla quindi viene sottovalutato e ciò che vi ho appena riportato appartiene ad una normativa di pochi giorni fa, stilata dalle autorità governative USA per ciò che riguarda il traffico aereo.
Ovviamente si tratta di procedure in continuo aggiornamento in base alle conoscenze sul virus, e che devono essere imposte dalle compagnie aeree ai loro assistenti di volo, preparandoli nella gestione di passeggeri che abbiano tutti i sintomi potenzialmente riconducibili al coronavirus. Dal loro sguardo vigile e dalla loro preparazione, nonché dalla bontà delle procedure applicate dipende la nostra sicurezza, a migliaia di chilometri dal focolaio dell’epidemia.
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