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Il Cobra di Pugachev è la manovra più folle nell’aviazione militare

Il Cobra di Pugachev è una delle manovre più spettacolari dell'aviazione militare

Il Cobra di Pugachev non è un serpente, recita la famosa canzone. E anche per gli appassionati di volo la parola Cobra fa ricordare una delle figure acrobatiche più suggestive e potenzialmente pericolose, che un moderno aereo da caccia possa compiere. In particolar modo ci viene in mente il Sukhoi-27 che può eseguirla in maniera eccezionale.

La prima volta che venne presentata da Viktor Pugachev, lasciò a bocca aperta tutti generando non poche preoccupazioni tra i vertici militari occidentali. Era il 1989 e l’occasione per mostrarla al pubblico era il Salone Aeronautico di Le Bourget.

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Come viene eseguito il Cobra di Pugachev

Per chi non sapesse o non l’avesse mai vista, possiamo descriverla nel seguente modo. L’aereo in volo rettilineo, viene richiamato molto violentemente, con il muso che punta verso l’alto. Mentre il velivolo perde velocità in maniera rilevante, il muso raggiunge i 90 gradi con il terreno e, dando l’impressione di avere piantato un chiodo nella coda, sembra fermarsi, mentre il muso arretra ancora fino a 120 gradi rispetto al suolo. Mentre il velivolo quasi si arresta sfidando le leggi della fisica, il pilota ripunta il muso verso il suolo, applicando potenza ai motori e ritornando in condizioni di volo normale in pochissimi secondi.

Pugachev Cobra

Viktor Pugachev ha legato il proprio nome a questa performance eccezionale, proprio per via del fatto di essere stato il primo a mostrarla a tutti, e contemporaneamente dimostrare le fenomenali doti del Su-27. Ricordiamo comunque che tra gli aerei che la eseguono in maniera più spettacolare vi è il Su-37, in grado di raggiungere angoli superiori ai 150 gradi.

 

Com’è nato il Cobra di Pugachev?

Quello che non tutti sanno è la vera storia dietro a questa particolare manovra.

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Il tutto accadeva un po’ di tempo prima presso l’aeroporto di Zhukovsky. Ai comandi di un Su-27 impegnato in voli di test per assetti al limite, si trovava Igor Volk, considerato da molti il miglior pilota tester di Russia, con un curriculum ed una professionalità di prima grandezza nel panorama del mondo aeronautico.

Dopo una serie di figure Volk si trovò in una vite incontrollabile, a circa 11000 piedi, e senza apparente via di uscita se non quella di lanciarsi con il seggiolino eiettabile. Volk mentre si avvicinava pericolosamente verso il suolo, stava pensando in tutti i modi come poterne venire fuori.

Inavvertitamente il pilota aveva in precedenza disinserito il sistema di controllo elettronico della stabilità, che aiuta a mantenere, in alcuni limiti prestabiliti, le possibilità di manovra dell’aereo. Riuscito a fare terminare l’avvitamento, Volk, che non aveva l’ausilio  del sistema di controllo elettronico, richiamò con decisione l’aereo verso di sé, il quale cominciò a puntare il muso verso l’alto con un angolo elevatissimo.

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Non rimaneva che rimetterlo in linea di volo, facendo il contrario, ripuntando verso il suolo e sfruttando l’esuberante spinta dei due motori. Era nata la manovra del Cobra. Non  per qualcosa di studiato a tavolino, ma per caso e, potremmo dire, nel tentativo di scampare ad un incidente.

E’ davvero utile in combattimento?

La manovra che affascina molto il pubblico ed è spesso ripetuta dai piloti Russi, nonostante le credenze, secondo lo stesso Volk, non avrebbe una grande utilità nel combattimento manovrato. Sembra infatti che l’elevata perdita di energia in volo e di velocità dell’aereo per eseguirla, potrebbe persino metterlo in una situazione di svantaggio estremamente pericolosa.

 

 

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