Uno studio scientifico ha messo in luce un effetto poco discusso del cambiamento climatico: la riduzione delle prestazioni al decollo degli aerei in Europa.
L’analisi, basata su modelli climatici CMIP6 e focalizzata sull’Airbus A320, ha esaminato 30 aeroporti europei, confrontando dati storici (1985–2014) con proiezioni al 2050. I risultati mostrano che l’aumento delle temperature estive potrebbe aumentare la distanza necessaria al decollo (TODR) fino a 100 metri, riducendo di conseguenza il carico massimo al decollo (MTOM).
Temperature più alte, aria meno densa, decolli più difficili
In termini fisici, a parità di pressione e peso dell’aereo, l’aria calda è meno densa, il che richiede una maggiore velocità per generare portanza. Questo si traduce in distanze di decollo più lunghe e, nei casi in cui le piste non siano abbastanza estese, in restrizioni di carico: meno passeggeri, meno carburante o merci a bordo.
Gli aeroporti con piste più corte — come Pantelleria, Chios, San Sebastián e Roma Ciampino — sono i più esposti. In questi scali, una giornata “estrema” per il clima che oggi si verifica una volta ogni 100 giorni, potrebbe diventare la norma estiva entro metà secolo.
Conseguenze operative: tagli fino a 13 passeggeri per volo
Secondo lo studio, nei peggiori scenari emissivi, gli aerei come l’A320 potrebbero dover rinunciare all’equivalente di 12–13 passeggeri per volo entro il 2065. Nei casi migliori, comunque, la riduzione resterebbe attorno ai 5–6 passeggeri. Questi dati sono stati calcolati su base giornaliera, usando algoritmi che stimano, per ogni condizione meteo simulata, il peso massimo compatibile con la pista disponibile.
Le compagnie aeree potrebbero dover pianificare modifiche operative nei mesi estivi: voli meno pieni, ritardi per fasce orarie meno calde, oppure riposizionamento su scali con piste più lunghe.
Un altro elemento emerso è la crescente variabilità delle prestazioni al decollo: non solo aumentano le giornate critiche, ma queste sono sempre meno prevedibili. Le distribuzioni statistiche del TODR si spostano da una forma concentrata (unimodale) a forme più allargate e irregolari (bimodali), rendendo più difficile la pianificazione precisa delle operazioni aeroportuali.
Quali implicazioni per l’infrastruttura e la sicurezza?
Lo studio sottolinea anche che le piste potrebbero deteriorarsi più velocemente a causa delle alte temperature, con impatti indiretti su manutenzione e operatività. Inoltre, non è stato considerato il vento, che in alcune regioni potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione.
Nel complesso, il lavoro mostra che i cambiamenti climatici incidono già sulle prestazioni degli aerei, e questa tendenza continuerà a crescere. I modelli adottati sono stati calibrati per l’A320, ma la metodologia è replicabile anche per altri modelli, compresi i wide-body.
Fonte: Williams, J., et al. Aerospace, 2025, 12, 165. https://doi.org/10.3390/aerospace12030165