I carburanti solari potrebbero essere presto realtà grazie a Synhelion, start up specializzata in carburanti solari e già partner di ENI, e Climeworks, leader nella cattura di anidride carbonica direttamente nell’aria. Pochi giorni fa Lufthansa ha annunciato una collaborazione stretta con queste due società per un progetto molto ambizioso. La compagnia aerea tedesca è infatti impegnata da parecchi anni nel campo della ricerca di nuovi carburanti per aerei che abbiano il minor impatto ambientale possibile,
L’obiettivo comune da raggiungere è quello di sintetizzare una sorta di cherosene, utilizzando soltanto l’atmosfera che ci circonda e la presenza del sole. E anche se può sembrarvi fantascienza, la cosa è già possibile oggi. L’anno scorso un gruppo di ricercatori svizzeri ha annunciato di aver messo a punto un metodo che, grazie all’estrazione della CO2 nell’aria, miscelata in maniera opportuna con acqua e luce solare concentrata, riesce a produrre particolari gas di sintesi, i quali con successivi passaggi possono essere trasformati in carburanti solari per aerei.
I benefici sono notevoli nel lungo termine. Si potrebbe infatti alimentare i motori non più attraverso l’estrazione di combustibile fossile, ma tramite un processo praticamente pulito e in grado di non intaccare le riserve naturali che sono in continuo assottigliamento.
Inoltre il carburante di origine solare non andrebbe in conflitto con nessun altro campo della produzione di risorse. E questo è un punto molto importante. Per chiarire meglio, possiamo portare come esempio i carburanti derivati dalla lavorazione di alcuni tipi di colture agricole.
Pur essendo carburanti bio in tutto e per tutto, collidono con l’interesse della produzione di cibo, necessitando anch’essi di grandi estensioni di terreno per poter disporre delle quantità necessarie al mondo dell’aviazione. Il carburante solare sotto questo profilo non comporterebbe nessuno svantaggio.
Tutto risolto quindi? Purtroppo no. Qualche aspetto negativo da superare c’è ancora, prima che possa affermarsi come un carburante prodotto su vasta scala. Innanzi tutto la tecnologia è ancora agli esordi e questo comporta un costo ancora troppo elevato. A parità di quantità, il costo del carburante solare, al momento, è circa il triplo del normale cherosene. Bisogna lavorare quindi sulla tecnologia, migliorandola, e poter convincere altri investitori ad offrire un valido aiuto per sostenere i costi di ricerca.
Lufthansa è sicura che la direzione sia quella giusta e che nel giro di pochi anni si potranno ottenere i volumi desiderati ad un prezzo di mercato ragionevole, e che, visti i benefici ambientali, i carburanti solari non tarderanno ad affermarsi.
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