Boeing Airpower Teaming System

Boeing Airpower Teaming System: droni d’attacco [video]

Saranno i nuovi Top Gun?

Si chiama Boeing Airpower Teaming System ed è il nuovo modo di concepire il lavoro di squadra durante le missioni aeree in scenari bellici. La tradizionale figura, insostituibile, del gregario, all’ interno delle missioni operative condotte dalle forze aeree, potrebbe cambiare radicalmente nel prossimo futuro, grazie all’introduzione di velivoli senza pilota, in grado di interagire con i velivoli tradizionali, aiutando a portare a termine la missione assegnata.

Il costruttore americano afferma di aver investito parecchie risorse nel progetto, che vede come fulcro un moderno drone, con capacità di manovra simili a quelle dei caccia attuali. Della lunghezza di non oltre 11 metri e capace di volare per oltre 3700 km, sarà dotato di particolari sensori, in grado di renderlo “consapevole” della situazione circostante. Potrà essere utilizzato per missioni di sorveglianza e guerra elettronica e potrà volare sia in maniera autonoma, sia appunto come gregario per uno o più velivoli, fornendo il dovuto supporto.

Boeing Airpower Teaming System Plane

Una soluzione completamente innovativa, resa possibile dalle nuove tecnologie a disposizione, che vedono Boeing protagonista nel loro sviluppo. Con grande probabilità l’introduzione di un simile sistema, produrrà una rivoluzione nella pianificazione delle missione aeree, aprendo orizzonti inesplorati dal punto di vista strategico e tattico. La parola chiave alla base del progetto di Boeing è sicuramente flessibilità, che viene messa al centro delle capacità operative di questi nuovi gregari dotati di intelligenza artificiale avanzata.

In un breve filmato rilasciato durante la presentazione del Boeing Airpower Teaming System, si immagina l’utilizzo a fianco di caccia F-18 e in ausilio ad aerei di Early Warning. Il tutto a sottolineare la versatilità, senza escludere una capacità autonoma di colpire specifici bersagli. Secondo Boeing un dispositivo simile, costituirà un moltiplicatore di forza per l’arma aerea, aumentando le possibilità di successo, minimizzando al massimo i rischi. Per completezza bisogna sottolineare che Boeing non è l’unica a lavorare ad un progetto simile. Altre aziende sono impegnate nella stessa direzione, come ad esempio Lockheed Martin. Il forte interesse degli ambienti militari sta aiutando a ridurre i tempi di sviluppo e Boeing ha annunciato che i primi voli dimostrativi sono previsti entro il 2020. Non manca molto per vedere concretamente in azione le abilità di questi droni.

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