Un Boeing 777-200 della United Airlines ha rischiato di precipitare nell’Oceano Pacifico al largo della costa settentrionale di Maui nelle Hawaii. L’evento, accaduto lo scorso dicembre, è venuto alla luce nelle scorse ore.
Quello che è certo è che il volo 1722 da Maui a San Francisco è partito dall’aeroporto di Kahului con condizioni meteo avverse, ma inizialmente il decollo è apparso nella norma. I dati analizzati da AirCurrent e Flightradar24 hanno mostrato che l’aereo aveva raggiunto circa 2.200 piedi prima di iniziare una brusca picchiata che, secondo la telemetria di tracciamento, ha raggiunto una velocità di discesa di quasi 8.600 piedi al minuto, ovvero circa 160 km/h.
As part of its reporting on the steep dive by United Airlines flight UA1722 after departure from Kahului last December, @theaircurrent analyzed data from Flightradar24. Review and download the data at https://t.co/Ao9YDwt5AL pic.twitter.com/a09oqteYEL
— Flightradar24 (@flightradar24) February 12, 2023
Il Boeing si è ripreso rapidamente, ma non prima di essere sceso sotto i 775 piedi, ovvero circa 236 metri di altitudine. A quanto pare la rapida risalita ha prodotto forze pari a quasi 2,7 volte la forza di gravità sull’aereo e sui suoi occupanti.
L’intero incidente sembra essere durato non più di 45 secondi e non è chiaro se la brusca picchiata e il recupero del volo siano stati notati dai controllori del traffico aereo di Maui. Generalmente una situazione così estrema richiederebbe una chiamata all’aeromobile per assicurarsi che non ci siano minacce di dirottamento o problemi che possano impedire il controllo dell’aereo.
In ogni caso, dopo l’atterraggio a San Francisco, i piloti con 25.000 ore di volo alle spalle, hanno presentato un rapporto formale sulla sicurezza interna e l’aereo è stato ispezionato prima del volo successivo. La FAA ha dichiarato che l’equipaggio di volo della linea aerea americana ha segnalato l’incidente nell’ambito del suo programma di segnalazione volontaria della sicurezza.
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