Il Boeing 747 Dreamlifter torna in campo da protagonista. La Boeing ha annunciato di voler fare la propria parte nella distribuzione degli aiuti di ogni genere per affrontare l’emergenza coronavirus, mettendo a disposizione uno dei più grandi velivoli da trasporto mai costruiti. Il 747 Dreamlifter appunto. Da ieri il presidente USA Donald Trump ne ha ufficialmente annunciato la possibilità di impiego, e la disponibilità completa da parte di Boeing.
Se non lo avete bene presente è normale, in quanto il Boeing 747 Dreamlifter si è visto raramente e ne sono stati prodotti soltanto quattro esemplari. La storia di questo aeroplano è collegata alla nascita di un altro velivolo, il 787 Dreamliner.
La produzione del Dreamliner mise in evidenza un problema logistico legato al fatto che, il trasporto di alcune sue parti verso le linee di assemblaggio, sia via terra che via mare, avrebbe allungato enormemente i tempi di produzione. E qualsiasi aereo da carico non aveva i requisiti per poter contenere le parti più ingombranti. Come fare? Nacque l’idea di creare un velivolo fatto ad hoc, su misura.
Il costruttore americano, dopo aver acquistato quattro 747-400s da alcune compagnie aeree asiatiche, iniziò a progettare una riconfigurazione completa. La costruzione del nuovo gigante sarebbe avvenuta a Taiwan. Nel 2006 il primo Dreamlifter con marche N747BC fece il roll-out, la prima uscita pubblica davanti a tutti. Venne poco dopo trasferito alla sede di Seattle per iniziare le prove in volo.
Nel frattempo veniva ultimato anche il fratello con marche N780BA, collaudato nel 2007. Superate le fasi preliminari vennero subito messi al lavoro per il trasporto delle varie sezioni per il nuovo 787. Gli ultimi due esemplari apparvero rispettivamente nel 2008 e nel 2010.
A guardarlo ovviamente assomiglia tantissimo al normale 747 da cui derivano, anche se salta all occhio immediatamente quella sorta di gobba nella parte superiore della fusoliera. Rispetto al normale 747-400 il Boeing 747 Dreamlifter è un po’ più lungo, più alto e più largo, mantenendo invece invariata la superficie alare. Le differenze in termini numerici sono minime, nell’ordine dei due o tre metri, ma ovviamente fanno la differenza quando si tratta di imbarcare carichi particolarmente ingombranti.
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Anche le prestazioni sono marginalmente scostanti e forse il solo dato che li allontana maggiormente, riguarda il raggio operativo a pieno carico. Per il Boeing 747 Dreamlifter si parla di 7.700 Km mentre, per la versione passeggeri, 13400 Km. Un aereo che possiamo definire simpaticamente un po’ schivo, lontano dagli occhi del grande pubblico, e votato al duro lavoro del trasferimento di pezzi per altri aerei e carichi speciali in genere.
Forse però ora potrà trovare la propria fetta di fama e scrivere anche qualche pagina gloriosa e importante all’interno della storia dell’aviazione, riportando anche un po’ più in alto il vessillo della Boeing, che vive ancora uno dei momenti più drammatici dall’inizio della propria attività. Il Dreamlifter a pieno carico, stipato di tutto ciò che maggiormente può servire al destinatario, in termini di aiuti umanitari, rappresenterà davvero un prezioso aiuto, in grado di rifornire velocemente quantità notevoli.
Anche grazie al Dreamlifter, il 747 ha tagliato l’incredibile traguardo di 50 anni di servizio. Sapevate che ha trasportato l’equivalente della metà della popolazione mondiale? Per saperne di più clicca qui >>>