Airbus, Kansai Airports e Kawasaki Heavy Industries hanno firmato un Memorandum d’Intesa (MoU) per studiare la fattibilità delle infrastrutture a idrogeno nei tre aeroporti principali della regione giapponese del Kansai: Kansai International Airport, Osaka International Airport e Kobe Airport. Questa collaborazione mira a creare un “Hydrogen Hub” che favorisca l’introduzione di aerei alimentati a idrogeno, con l’obiettivo di contribuire alla decarbonizzazione del settore aereo.
Il ruolo di Kawasaki: leader nelle soluzioni a idrogeno
Un aspetto centrale di questa iniziativa è il ruolo di Kawasaki Heavy Industries, un leader nel settore dell’idrogeno. Kawasaki, che un paio di mese fa ha presentato una moto ad idrogeno, sta sviluppando tecnologie avanzate per costruire una catena di fornitura internazionale di idrogeno ed ha dimostrato forti capacità nella progettazione di reti di distribuzione del criogeno. Grazie alla sua esperienza nell’installazione di sistemi di gestione dei bagagli e infrastrutture aeroportuali, Kawasaki è un partner chiave per garantire l’efficienza delle nuove soluzioni a idrogeno.
Kawasaki ha riconosciuto fin dall’inizio il potenziale dell’idrogeno come vettore energetico pulito e ha sviluppato tecnologie all’avanguardia che non producono CO2 durante l’uso. Questa collaborazione con Airbus e Kansai Airports permette a Kawasaki di applicare le sue soluzioni su larga scala, contribuendo all’introduzione di aerei a idrogeno nei prossimi anni.
Airbus: pionieri nell’aviazione a idrogeno
Airbus è un altro protagonista di questo progetto, impegnato nello sviluppo di tecnologie che permettano la realizzazione del primo aereo commerciale a idrogeno entro il 2035. Il programma “Hydrogen Hub at Airports” lanciato da Airbus mira a creare infrastrutture globali necessarie per sostenere l’adozione di questi nuovi aeromobili, e la collaborazione con Kawasaki e Kansai Airports è una parte fondamentale di questa visione.
Dal 2022, Airbus ha lavorato con Kansai Airports per valutare l’uso dell’idrogeno nelle infrastrutture aeroportuali, studiando soluzioni come autobus a celle a combustibile e muletti alimentati a idrogeno. Grazie alle diverse caratteristiche geografiche e di traffico dei tre aeroporti, Airbus ha potuto studiare modalità differenti per fornire idrogeno su larga scala, prevedendo che entro il 2050 la domanda di idrogeno liquido possa raggiungere centinaia di tonnellate al giorno.