Aeroporto Seattle

L’aeroporto di Seattle da un miliardo di dollari non può accogliere gli aerei a lungo raggio per i quali è stato progettato

Tutto il mondo è paese: il progetto da un miliardo di dollari all'aeroporto di Seattle è sbagliato, con cause legali e polemiche.

L’aeroporto internazionale di Seattle-Tacoma ha inaugurato lo scorso anno una nuova struttura di arrivi internazionali, con un progetto costato la bellezza di 1 miliardo di dollari. Se l’obiettivo era di ospitare contemporaneamente 20 grandi aerei per i voli a lungo raggio, ora è certo che un numero così elevato di aerei widebody non può essere sistemato l’uno accanto all’altro a causa di difetti di progettazione. Risultato? Come racconta il Seattle Times, oggi la struttura può accogliere solo 16 aerei di grandi dimensioni alla volta.

Il valzer delle polemiche e delle cause legali

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La società che gestisce l’aeroporto ha inviato una lettera alla Clark Construction, che ha costruito la nuova struttura, dichiarando che il 20% di capacità in meno potrebbe causare danni alle operazioni quotidiane nell’ordine delle decine o centinaia di milioni di dollari. Questo lascia Sea-Tac con un problema di capacità di voli internazionali che il progetto era stato originariamente chiamato a risolvere.

Nel frattempo, Clark ha citato in giudizio la società aeroportuale per oltre 60 milioni di dollari più le spese legali, sostenendo di non essere stato pagata per il lavoro extra svolto causato dalle modifiche al progetto e dall’ampliamento della sua portata, oltre che per i costi aggiuntivi dovuti alla pandemia. Ma nello scorso gennaio, l’aeroporto aveva già fatto causa alla Clark per oltre 100 milioni di dollari di danni, tra cui il conto per la riconfigurazione dei cancelli e altri lavori.

Costi lievitati fino a un miliardo di dollari

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Il progetto dell’International Arrivals Facility prevedeva la progettazione e la costruzione di un’aggiunta di 450.000 metri quadrati all’attuale Concourse A del terminal principale, collegato al terminal South Satellite tramite una passerella. Il budget stanziato nel 2014 era di 344 milioni di dollari, ma la società aeroportuale ha ampliato le dimensioni della struttura nel corso del tempo e la pandemia ha aggiunto ulteriori costi, tanto che all’apertura il budget era salito a 968 milioni di dollari.

Il progetto non è finanziato dai contribuenti, ma dalle entrate dell’aeroporto che derivano dalle tariffe dei biglietti aerei e da altri oneri di servizio delle compagnie aeree, dagli affittuari di negozi all’interno dell’aeroporto, dalle strutture di noleggio auto, dalle tariffe di parcheggio e dalle tariffe di taxi e navette. Rimane il fatto che il costo del progetto sia quasi triplicato in 10 anni.

Cosa succede ora?

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Al momento la soluzione è riprogettare la disposizione dei vari gate per consentire l’inserimento di alcuni aerei più grandi e per cercare di risolvere i problemi di capacità. Si stima che la riconfigurazione costerà altri 78 milioni di dollari.

Quindi, progetto sbagliato, costi triplicati. Da quello che possiamo capire, la solita manfrina “succede solo in Italia”, non è propriamente vera, perchè tutto il mondo è paese ed ognuno ha i propri problemi. Sicuramente all’estero sono più bravi a nascondere le briciole sotto il tappeto, tranne in questo caso, ovviamente.

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