Cosa accade agli aerei fermi per il coronavirus?

Aerei fermi nei parcheggi per il coronavirus? Un’ analisi interessante ha messo in evidenza quali siano le problematiche relative alla manutenzione delle flotte di aerei civili, che per mesi sono state ferme, ad aspettare tempi migliori per iniziare nuovamente le […]

Aerei fermi nei parcheggi per il coronavirus? Un’ analisi interessante ha messo in evidenza quali siano le problematiche relative alla manutenzione delle flotte di aerei civili, che per mesi sono state ferme, ad aspettare tempi migliori per iniziare nuovamente le operazioni.

Alcuni dati sono trapelati dalla compagnia Emirates che ha dato un idea della mole di lavoro dietro le quinte. Per mettere in sicurezza i propri aerei ed essere sicuri che possano riprendere i voli al momento opportuno, tutte le linee aeree hanno applicato procedure ben precise.

Ogni velivolo ha visto impegnati almeno 4 specialisti e, a volte, anche 6, al lavoro su turni di 12 ore. Tenendo conto del numero complessivo degli aeroplani, in totale si sono dovute impiegare quasi 18.000 ore di lavoro per ottenere il risultato desiderato.

Ogni aereo è stato preso in cura, andando a coprire tutte le zone dei sensori esterni e i punti più delicati. In cabina si è provveduto a proteggere gli impianti principali, gli schermi, i sistemi di comunicazione e di intrattenimento per i passeggeri. Le parti meccaniche sono state costantemente ispezionate, ingrassate e lubrificate, quando necessario, i serbatoi del carburante sottoposti a check e gli impianti di acqua potabile, igienizzati. Gli impianti elettrici sono stati disconnessi dalle batterie e nella cabina di pilotaggio, speciali pannelli sono stati applicati alle vetrature per impedire ai raggi ultravioletti di arrecare danni all’interno.

emirates airlines

Una volta terminato di impacchettare l’aereo per mandarlo in letargo, gli specialisti hanno comunque dovuto mantenere una tabella di lavoro, dedicata a controlli periodici scadenzati ogni 7, 15 o 30 giorni, a volte compiendo semplici esami dall’esterno e, in altri casi, provando a riattivare motori o diversi impianti vitali. Per questa fase sono al lavoro circa 100 persone, che, tramite turni si assicurano che tutto possa essere pronto al momento di ricominciare a solcare i cieli.

E quanto ci vuole per far tornare in linea un velivolo, risvegliandolo dal sonno forzato? Sempre secondo la linea aerea degli Emirati Arabi Uniti, un gruppo di 5 addetti dovrebbe poter restituire l’aereo pronto al volo in circa 18-24 ore lavorative. Un tempo relativamente breve, a patto che durante il periodo di sospensione tutto sia stato effettuato con cura e non siano sorti inconvenienti di nessun tipo. Le compagnie aeree stanno lentamente tornando al lavoro e, sicuramente, sono impegnate nell’ultima fase dei controlli destinati a immettere in circolazione gli aerei a disposizione.

Un momento delicato, che forse non ha precedenti nella storia dell’aviazione civile, attraverso il quale speriamo si possa tornare alla normalità del traffico aereo, con tutti i benefici economici che esso comporta.

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