Nel 2024, la reazione delle persone che distruggono prodotti per protestare contro aziende accusate di essere “woke” è in aumento. L’ultimo episodio ha visto protagonista un YouTuber conosciuto come Columbia War Machine, che ha deciso di demolire la sua Harley Davidson in un video virale, accusando il celebre marchio di motociclette di aver abbandonato le proprie radici patriottiche.
Il video, si apre con un monologo appassionato in cui Columbia War Machine esprime il proprio profondo disappunto per la direzione intrapresa da Harley Davidson. Alternando immagini della bandiera americana a scene di frustrazione, il YouTuber critica aspramente l’azienda per aver adottato iniziative di diversità, equità e inclusione (DEI), che a suo avviso rappresentano un tradimento dell’essenza stessa del marchio.
Harley Davidson, da sempre simbolo di libertà e di un certo stile di vita americano, è stata accusata di essersi piegata a un’agenda “woke” sotto la guida di un “CEO woke”. Una percezione che riflette un malcontento diffuso tra alcuni consumatori, che vedono le iniziative di inclusività, o presunte tali, come una minaccia ai valori tradizionali che hanno storicamente caratterizzato la casa motociclistica.
Il video, per quanto estremo, mette in luce una divisione culturale profonda negli Stati Uniti, dove l’inclusività, forse anche usata per ampliare la base clienti, può suscitare reazioni fortemente negative. Reazioni negative, va ricordato, incominciate qualche anno fa, alla presentazione della LiveWire, moto elettrica criticatissima dagli harleysti storici, tanto da dover creare un sub brand separato da Harley-Davidson.