Un video pubblicato sui social e che potete vedere qui sopra (attenzione: per visualizzare il video è necessario disabilitare l’ad blocker) mostra una coda interminabile di Tesla in attesa di ricaricare presso una stazione Supercharger a Malun, in Svezia. Si è trattato di un problema tecnico, o c’è dell’altro?
Sicuramente non c’entra il freddo o questioni relative all’autonomia, ma gli spostamenti per le festività hanno contribuito a creare una coda decisamente anomala di auto elettriche in attesa. A quanto pare, si tratta degli strascichi di uno sciopero che ha bloccato l’attivazione di nuove stazioni di ricarica nel Paese scandinavo.
Il conflitto sindacale è iniziato oltre un anno fa, quando i lavoratori Tesla in Svezia hanno scioperato per richiedere l’adozione in un contratto collettivo. Tesla, da sempre contraria alla sindacalizzazione, ha rifiutato. L’adesione di altri sindacati, attraverso “scioperi di solidarietà”, ha amplificato il problema. Tra le categorie coinvolte ci sono elettricisti e portuali, che hanno rifiutato di collaborare con l’azienda, rallentando così l’espansione della rete di ricarica.
In particolare, secondo Max de Zegher, responsabile della rete di ricarica Tesla, ha scritto su Twitter:
I Supercharger Tesla sono infrastrutture fondamentali, soprattutto per giornate di punta come questa. Oltre 100 postazioni in Svezia sarebbero stati alimentati quest’inverno, se non fosse stato per gli scioperi di solidarietà. Nonostante non ci sia ancora un percorso chiaro per l’attivazione, continueremo anche a investire e costruire siti per i conducenti di auto elettriche in Svezia.
Quindi, secondo Tesla, sarebbe stato il sindacato IF Metall a bloccare il collegamento alla rete elettrica di oltre 100 nuove stazioni Supercharger. Mentre si attende la risposta dei sindacati, questo stallo ha contribuito alle lunghe attese per la ricarica elettrica.