Sono stato al The Box tra cucina, auto, arte e design, innamorandomi perdutamente

Un luogo dove si incontrano automobili, design, arte e cucina: è il The Box di Origgio, che offre un'esperienza davvero unica

Un luogo unico dove poter mangiar bene, ripagare gli occhi con un ottimo arredamento e ammirare opere d’arte. E no, non solo quadri: allo spazio The Box di Origgio (VA) ci sono intere sale dedicate alle auto di una volta, vetture iconiche della collezione privata di Luigi Milini e della sua famiglia che sono una vera e propria goduria.

La mia esperienza è stata bagnata, ma forse meglio così: un clima ben più accettabile dell’afa tipica di luglio che mi ha permesso di godermi ogni piatto e tutto il giro alla scoperta di una realtà unica nel suo genere, in grado di coniugare tutte le passioni dei creatori in modo armonico e lineare. E anche difficile da raccontare.

Un luogo del genere merita un’auto iconica: ecco perché io ho scelto di arrivarci con il nuovo Range Rover PHEV

Una mastodontica bellezza, qui tutta nera, da 510 CV e 700 N/m di coppia che può percorrere 88 km in elettrico. Davvero comoda

La struttura è molto grande e ricercata già dall’esterno: il giardino con le statue, il contrasto tra cemento e legno, le numerose piante

Fortunatamente, oltre a quello esterno, c’è anche un parcheggio coperto, molto comodo sia col caldo afoso che con la pioggia

E comunque, già dal parcheggio coperto si capisce che è un posto che saprà colpirci. Guardate che auto!

E comunque, gli interni di un tempo erano altrettanto minimalisti ma più raffinati

E guardate anche la differenza tra le auto odierne e quelle di un tempo

Anche se forse la Range non è l’auto più calzante per un paragone, essendo gigante anche in rapporto alle city car di oggi

L’ingresso ci accoglie con una molto gradita Porsche, qui in rosso acceso

L’ambiente del Ristorante Olio, cuore del The Box, è raffinato e moderno tanto nella scelta degli arredamenti quanto nelle opere d’arte presenti

Mi sono innamorato delle decorazioni del soffitto, che simboleggiano il dinamismo e la velocità

Al Ristorante si mangia circondati da arte. Le sculture sono opera di Mitoraj, Atchugarry, Giacinto Bosco e Ghinato

I dipinti ad olio, invece, sono dell’artista Francesco Salvi

Tocco di classe, quelle pareti in marmo nero

Ci sono anche ottime “commensali”, insieme a noi, per gustare la cucina di pesce dello chef Andrea Marinelli

Marinelli offre una cucina di alta qualità e facile lettura, con pesce fresco e verdure dall’orto di The Box, se e quando è possibile.

Un’altra compagna di tavola, questa volta a due ruote

E anche un’Isetta con 3 foto di fianco. Sempre molto carina

Tutta la cucina è a base di pesce, e anticipo già che è uno dei più freschi che mangerete. A partire da questi piccoli assaggi

La finta lisca di pesce, sulla sinistra, che in realtà è come un biscotto salato, è una vera chicca

Ottimo anche l’antipasto con gamberi crudi in salsa di verdure

Marinelli si è formato all’Armani Caffè e al Maio Restaurant, il ristorante della Rinascente di Milano. Oltre al Ristorante Olio, gestisce anche un altro ristorante di pesce nel centro di Saronno, l’Olio Fish Bar

Prima portata principale che è stata anche la mia preferita: capesante scottate con ramoscelli di verdure e qualche spezia. Un omaggio alla cucina nordica

Per circa due anni, Marinelli ha vissuto a Copenhagen dove ha aperto e gestito una sede del Maio Restaurant

Questa, invece, un’opera d’arte da mangiare: riso carnaroli con acqua di pomodoro, pesto di basilico e moscardini fragolini. Eccezionale

Nessuno direbbe mai che c’è dell’acqua di pomodoro, ma dà tantissimo sapore

Il pescato del giorno varia continuamente, ma vi assicuro che era freschissimo. Qui accompagnato da cozze e cipolle

Non ho detto che tutte le foto sono state scattate con OnePlus 11 e le sue fotocamere Hasselblad

Infine il dolce, il Lemon Garden, altrettanto semplice e sofisticato con crema di limone, basilico e ghiaccia reale

Un dolce letteralmente da scoprire, con la parte biscottata a dare croccantezza

Se non vi piace il gusto aspro, però, potreste non apprezzare questo piatto

Preso il caffè, è il momento di esplorare. A partire dall’officina

Basta davvero poco per dare vita a un oggetto. E le auto senza i colori e i dettagli sono solo dei pezzi anonimi di lamiera

Al The Box, oltre alle auto della collezione dei proprietari, tutti gli appassionati possono portare le loro e farle riparare

Vi va di provare a riconoscerle tutte? Scrivete nei commenti che auto sono, secondo voi!

O rifare da capo, come questa Jaguar E-Type

Ormai molto “commerciale”, la E-Type è comunque sempre bellissima

Ci sono davvero tante chicche, come questa splendida Lancia Fulvia  Zagato

Una carrozzeria a fastback dalle linee morbide che andrebbero tanto di moda ancora oggi. Secondo me è una delle auto più belle mai realizzate

E anche uno dei primi Range Rover, per rimanere coerenti con la giornata

Dietro all’officina, il garage delle youngtimer insieme ad alcune icone degli anni ’40, 50 e 60. A cominciare dallo spazio dedicato a Ferrari

Spazio con tanto di pavimento rosso, minicar per bambini e logo. Ci sono sia icone come la Testarossa che modelli meno noti, come la 575M Maranello

Appena di fianco, un’area blu dedicata alla mitica Z3 degli anni Novanta

L’epoca d’oro delle roadster, anche in Europa

Di fronte, invece, la linea classica: da una parte delle elegantissime Mercedes

E poi, ancora, le Lancia, tra cui una rarissima Aurelia B52 Coupé Vignale color ramato

Coppe che ha vinto di recente a diversi concorsi dedicati. Tutte meritate, naturalmente

In fondo anche un’altra collezione, quella dei modellini

Nella Serra, invece, una collezione ben più antica, e un omaggio all’Italia: dalla Topolino alla 500, ci sono tutte e si torna anche ai primi del ‘900

Non so perché ma non riuscirei a vederle esposte altrove

Immancabile l’ape car!

Chi è cresciuto in Romagna sa bene quanto negli anni Duemila gli adolescenti ne andassero pazzi

Dietro la serra, l’orto da cui lo chef prende molti dei suoi ingredienti

La serra dietro una delle statue più belle di Giacinto Bosco

Il tema della luna è ricorrente nelle sue opere, così come i due amanti che cercano di prenderla o di arrivarci

Infine, si torna all’interno, all’ultimo piano, dove si trova la vera e propria collezione, con auto molto esclusive

Avete presente i bambini al Toys? Ecco, io ero più o meno con lo stesso umore

Si inizia con un’altra Jaguar, la XK120 rossa con meravigliosi pneumatici bianchi

Impossibile descriverne la bellezza. Credo che vada solo ammirata

Su tutte spicca questa elegante Fiat Pininfarina Coupé, rara almeno quanto l’Aurelia di cui sopra.

Anche qui una forma un po’ a fastback, che se non si fosse capito apprezzo particolarmente

C’è anche un angolo dedicato ad Alfa Romeo, e tra loro una Giulia Sprint Speciale in rosso vivace

Ma si guarda anche al futuro, con una postazione da sim-racer disegnata niente meno che da Zagato

Perché se bisogna essere esclusivi, bisogna farlo fino in fondo!

Oltre alla cucina, c’è di più

Non solo ristorazione. Al The Box si vive un’esperienza che può accontentare tanti gusti diversi. Data l’esclusività del luogo, e l’attenzione ai dettagli, non bisogna essere per forza appassionati di auto per apprezzare un luogo del genere.

Qui, vige il culto del bello, che va dalla selezione delle auto esposte, che di solito piacciono anche ai non addetti, alla scelta dell’arredo, alla composizione dei piatti, senza tralasciare il buono. E che è in ogni caso formativo: qui, si conosce la storia dell’auto, si conoscono nuovi artisti, e anche nuovi piatti. E come paradossalmente la cucina nordica e quella mediterranea possano convivere serenamente dando vita a vere e proprie prelibatezze.

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