Ho provato la nuova Suzuki Swift tra le strade di Bordeaux, con motore 3 cilindri 12 volt da 83 CV e trazione integrale da 22.500 €
La Suzuki Swift arriva alla sua quarta generazione, quinta se consideriamo l’antenata degli anni Ottanta, con una nuova edizione nel segno della continuità sia estetica sia filosofica.
Nella mia prima prova a Bordeaux e dintorni, ho guidato la sua versione 4×4 sempre con motorizzazione Mild Hybrid da 83 CV, che la rende l’unica berlina del suo segmento ad avere questa possibilità per regalare diverse soddisfazioni alla guida, nonostante al momento non sia più prevista la versione Sport. In Italia è venduta in un unico allestimento Top completo di tutto di serie a partire da 22.500 €, con le uniche scelte che riguardano la colorazione, la trazione e il cambio.
Suzuki Swift: me la consigli?
La Suzuki Swift è una delle ormai rare vetture sotto i quattro metri che si trovano sul mercato europeo, dove del resto è da sempre tra le più vendute. La nuova generazione non stravolge quanto già conosciamo, mantenendosi sempre in linea con quelle passate, ma introduce elementi di novità in termini tecnologici, con un motore più efficiente e dagli ottimi consumi grazie all’intervento della piccola parte elettrica, oltre che un nuovo infotainment e interni più piacevoli e comodi. Te la consiglio se cerchi un’auto per la città, visto che il mild hybrid le consente di entrare in quasi tutti i centri urbani italiani, ma al contempo vuoi un’auto dal comportamento dinamico e adatta anche a dei viaggi a lungo raggio, anche se non con carichi eccessivi.
Un design più raffinato
Il design della Swift è nuovo, ma si vede la continuità con il modello uscente. Il progetto è giapponese e cerca di rendere l’auto più raffinata e meno spigolosa rispetto al passato. Per quanto semplice e pulita nelle linee, grazie ai nuovi fari full LED che integrano anche i fendinebbia, ha anche qualche elemento di ricercatezza, ad esempio c’è una netta separazione tra zona superiore e inferiore, con una nervatura che percorre tutta la fiancata appena sotto ai finestrini e poi si unisce alla linea del cofano motore tondeggiante, dall’aspetto un po’ retrò.
I fari sono più allungati e hanno un nuovo disegno a LED, mentre al posteriore mantengono la forma ma hanno effetto trasparente, con una texture LED squadrata e dinamica che personalmente ho apprezzato molto, e rende l’auto un po’ più cattiva specialmente se scelta nelle colorazioni grigie o nere. Anche il design dei cerchi, comunque piccoli in rapporto alla vettura per un aspetto squisitamente giapponese, è stato rinnovato, sono in lega di serie e con doppia colorazione.
Tante e vivaci, tutte metallizzate le colorazioni, incluso il Blu Oceania metallizzato della prova, ma anche il Verde Hawaii. I colori sono gli unici optional da 550 €, eccezion fatta per il colore di serie in arancione. Altra possibilità di scelta il tetto in nero, che dà l’idea di essere sospeso anche grazie alla citata separazione tra zona superiore e inferiore.
All’interno l’abitacolo è stato aggiornato, anche in questo caso senza stravolgimenti, con un approccio driver oriented. La seduta anteriore è comoda per tutti, con il sedile che si può regolare in altezza e profondità, così come il volante dalla corona generosa e dal design particolarmente riuscito, perché è bello da vedere e piacevole da impugnare.
C’è un nuovo display da 9” con infotainment aggiornato, purtroppo non velocissimo, ma compatibile anche wireless con Apple CarPlay e Android Auto. Ci sono prese USB sia di tipo A che di tipo C, in modo da venire incontro alle esigenze di tutti. Lato materiali, certo è plastica ma robusta e ben assemblata, non ho percepito scricchiolii durante la prova. Inoltre, la plancia ora gode di una nuova trama bianca a contrasto per un aspetto migliore, e con effetto tridimensionale.
Manca di serie un bracciolo centrale, che darebbe maggiore comodità, ma in Suzuki mi hanno assicurato che per il mercato italiano vogliono inserirlo nella lista accessori quando la vettura sarà presente nei saloni nazionali, a partire da maggio.
Dietro invece i più alti come il sottoscritto, che supera 1,90, dovranno fare qualche sacrificio, soprattutto perché le ginocchia andranno a toccare i sedili anteriori se chi sta davanti non è molto basso.
L’equipaggiamento è però completo, con cruscotto semi-digitale, clima automatico (ancora rarissimo su queste auto), riconoscimento Bluetooth. Apprezzabile la presenza di pulsanti fisici per la gestione del clima, molto più semplice e immediato.
Anima sportiva
Purtroppo la nuova Swift al momento non prevede una versione Sport, che pure è stata molto amata nell’attuale generazione. Il modello arriva quindi con un motore totalmente riprogettato, che perde un cilindro e si unisce alla ormai lunga lista dei 3 cilindri.
In questo caso però il 1.2 Z12E 12 volt della Swift fa meglio di molti concorrenti, è più silenzioso e con una certa brillantezza, ed è particolarmente parsimonioso: l’efficienza termica è del 40%, mentre le emissioni pari a 98 gCO2 al km, un record per un mild hybrid da 12 volt, e 110 per l’automatico della prova.
Anche i consumi sono ottimi: nel mio giro di due ore ho raggiunto un valore di 5 litri su 100 km con guida però molto dinamica e diversi allunghi, ma con un uso tranquillo e soprattutto nella versione a trazione singola, dovrebbero essere inferiore. Merito anche del peso a vuoto inferiore a 1000 kg, circa 600, che fa davvero tanto.
L’assetto è in generale rigido, volutamente con le nuove sospensioni anteriori. Il diametro della barra stabilizzatrice anteriore è stato ampliato per aumentare la costante della molla, mentre ai supporti stabilizzatori sono state aggiunge delle boccole ricoperte in Teflon, che appunto ne aumentano la rigidità per ridurre l’attrito in fase di oscillazione. Al contrario, quelle posteriori hanno una corsa maggiore, in particolare sui modelli 2WD, per dare maggiore comofrt agli occupanti posteriori.
Con trazione integrale Allgrip, ho notato una buona risposta e una ripresa abbastanza inaspettata per un 3 cilindri da 83 CV. Certo, stiamo parlando del collaudato sistema che vede la trazione integrale innestarsi quando rileva una perdita di trazione delle ruote anteirori, e quindi pensato comunque per ottimizzare i consumi.
Tutto questo, comunque, insieme all’assetto più rigido dà all’auto un’anima squisitamente giovanile e anche abbastanza divertente con il manuale preciso ma mai troppo rigido, e fino a cinque marce, e con corsa della frizione non esagerata. Certo, stiamo parlando di una compatta, non la più silenziosa del suo segmento, ma comunque abbastanza comoda anche per un lungo viaggio.
La variante automatica è disponibile invece solo sulla trazione 2WD, purtroppo, e gode di trasmissione CVT sempre per migliorare l’efficienza.
Attenti ai suoni
Non mancano tutti i sistemi di sicurezza di serie tra cui, “Guidadritto” (assistente di corsia), “Guardalastrada” (Driver Monitoring System), e “Attentofrena” (Dual Sensor Brake Support II), oltre a:
- Lane Departure Prevention (LDP) – “Guidadritto” liv.3
- Adaptive Cruise Control (ACC) – si attiva sopra i 50 km/h sul manuale;
- Traffic Sign Recognition (TSR) – “Occhioallimite” liv.2;
- Blind Spot Monitor (BSM) – “Guardaspalle” liv.2;
- Rear Cross Traffic Alert (RCTA) – “Vaipure”;
- eCall;
- High beam assist (HBA) – “Nontiabbaglio”;
- Hill hold control – “Partifacile”;
- ACC con Stop&Go (solo sull’automatico) – “Failafila”
Occhioallimite, ovvero il riconoscimento dei limiti, va migliorato. Non perché non funzioni bene, anzi perché è troppo sensibile. Basta superare per sbaglio il limite anche di 3 km/h che comincia a suonare, ed è molto fastidioso. Considerando che sotto i 50 km/h non si può attivare il cruise, in modo da ridurre gli errori, l’effetto è purtroppo molto negativo, soprattutto perché non c’è stato verso di riuscire a disattivarlo.
Prezzi
La nuova Suzuki Swift arriva in Italia a partire da maggio, con un unico allestimento a partire da 22.500 € per la versione 2WD automatica.
Per l’automatico il prezzo è di 24.000 €, mentre per la AWD della prova il listino è di 24.500 €. Se la si vuole con il blu Ocean o qualsiasi altro colore che non sia l’arancione, bisogna aggiungere 550 € mentre la doppia colorazione costa 950 €. La vettura in prova, quindi, ha un prezzo finale di 25.450 €.
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