Dopo averne annunciato il lancio europeo a dicembre 2020, la Casa indiana di origine inglese ha presentato ufficialmente al pubblico il nuovissimo modello easy cruiser Royal Enfield Meteor 350. Andiamo a vedere come si è comportata nel corso della nostra prova.
Royal Enfield Meteor 350: me la consigli?
Il marchio Royal Enfield, al pari di altri brand come Triumph e Harley-Davidson, ha sempre avuto per me un certo fascino, in questo caso della vecchia moto inglese, anche se inglese non lo è più da parecchi anni. Modelli come le vecchie Bullet e Classic, o le più recenti Interceptor e Continental GT, e perfino l’Himalayan sembrano venire dal passato.
Con la Meteor non ho avuto questa sensazione, dal punto di vista visivo e neppure durante la guida. Si guida come una moto moderna e il look è classico ma attuale, per la gioia dei più giovani, senza voler a tutti i costi assomigliare alla sua antenata.
La consiglio sicuramente a un ampio target di utenti, perfino a chi ne fa un uso prettamente cittadino, in sostituzione al banale scooterone. La piccola ma pratica valigia opzionale non vi farà rimpiangere più di tanto l’assenza di un vano sottosella, sebbene non sia in grado di contenere un casco, le prestazioni consentono veloci trasferimenti sulle tangenziali senza rischiare di venire tamponati dal solito idiota e l’ottimo lavoro delle sospensioni vi farà dimenticare di essere sull’insidioso pavé e perfino delle buche. Per poco più di 4.000 euro riuscite a trovare di meglio?
Durante la presentazione della Meteor 350, Royal Enfield ha annunciato un piano quinquennale che prevede il lancio di 28 nuovi modelli. Non ci stupirebbe vedere tra questi anche una Meteor 500 o perché no, una 650, magari con un prezzo inferiore a 6.000 euro. Sono sicuro che sarebbe un successone.
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Back to 1952, ma non troppo
Il nome, come per altri modelli del marchio, si ispira a un’iconica moto Royal Enfield del secolo scorso, la Meteor: costruita nello storico stabilimento britannico di Redditch, fu lanciata alla fine del 1952, insieme alla sorella Super Meteor, con motore bicilindrico da 692 cc, ed ebbe grande successo, conservando nel tempo la sua reputazione.
La nuova Meteor 350, come la sua antenata, si distingue per l’inconfondibile stile Royal Enfield ma introduce molte novità assolute anche a livello di look, decisamente moderno e al passo coi tempi ma sempre classico. Non ci si trova quindi di fronte a un seppur ottimo lavoro di ripresa o mantenimento di un look del passato, come su altri modelli della Casa, ma piuttosto a un indovinato mix di elementi classici e attuali, per una linea decisamente personale e accattivante.
Progettata e sviluppata dai team di designer e ingegneri presso i due centri tecnici del brand a Chennai (capitale dello stato federato del Tamil Nadu) e a Bruntingthorpe (nel Leicestershire, in Inghilterra), la Meteor 350 è una moto versatile, ideale per chi si avvicina alla moto per la prima volta, essendo guidabile con patente A2, ma anche per i motociclisti più esperti e, perché no, adattissima all’uso cittadino, in alternativa ai soliti scooter.
Tecnica semplice e affidabile
Il motore monocilindrico da 349 cc raffreddato ad aria e olio, completamente rinnovato e dotato di contralbero di bilanciamento, eroga 20,2 CV a 6.100 giri e 27 Nm di coppia a 4000 giri. Quanto basta per divertirsi sulle strade extraurbane, come quelle attorno al Lago di Garda, su cui l’abbiamo provata, grazie anche all’ottima erogazione ai bassi regimi, caratteristica tipica delle cruiser. Grande attenzione è stata dedicata a preservare il sound dello scarico caratteristico di Royal Enfield.
L’impianto di iniezione elettronica è stato ottimizzato per offrire una risposta pronta all’apertura del gas e un’accelerazione lineare e sciolta. La versatilità del nuovo motore è assicurata dal cambio a 5 marce, con quinta marcia overdrive, che favorisce una guida senza stress e bassi consumi, mentre la frizione a 7 dischi garantisce cambi facilitati in condizioni di traffico intenso.
Ciclistica e dotazioni
Il telaio a doppia culla e l’altezza ridotta della sella, posta a 765 mm da terra, sono stati pensati per rendere la moto maneggevole e agile nel traffico cittadino ma anche per una guida facile.
La ciclistica è semplice ma efficace: una forcella da 41 mm con 130 mm di escursione e due ammortizzatori idraulici al posteriore con regolazione del precarico molla su 6 posizioni. Le pedane sono montate in posizione avanzata, con leva del cambio a bilanciere, come sulle grandi custom.
L’impianto di illuminazione combina il look classico di faro e fanalino posteriore tondi con le luci a LED. Anche i comandi e i blocchetti, pratici e intuitivi, sono di ispirazione piacevolmente rétro, soprattutto quello dell’avviamento.
La Meteor 350 è dotata di cerchi in lega e pneumatici tubeless Ceat nelle misure 100/90 – 19 all’anteriore e 140/70 – 17 al posteriore, con dischi freno da 300 mm all’anteriore e 270 mm al posteriore e ABS a doppio canale. La strumentazione associa l’eleganza senza tempo di un tachimetro analogico a lancetta con le funzionalità di un display LCD per elementi essenziali come l’indicatore di marcia, l’indicatore del livello di carburante, l’orologio e il contachilometri parziale.
È prevista anche una porta USB integrata sotto il manubrio per consentire la ricarica di device durante la marcia. A bordo della Meteor 350 fa inoltre il suo debutto l’inedito sistema di navigazione TBT (Turn-By-Turn), di cui parleremo tra poco.
Royal Enfield Meteor 350: com’è su strada
Le misure, pur contenute, consentono anche a chi ha una stazza importante, di sedersi, e soprattutto guidare, comodamente la Meteor, senza avere le ginocchia in bocca. L’altezza da terra della sella è contenuta quanto basta per consentire di appoggiare i piedi a terra anche da chi non è uno spilungone, ma di contro chi è più alto non si trova col sedere rasoterra. Il comfort è di categoria superiore, l’ampia sella è confortevole e anche il passeggero non se la passa male.
Prime impressioni
Il peso è contenuto, seppur non a livelli di primato: 191 kg non sono moltissimi ma neppure pochi, però qui di ferro ce n’è ancora tanto, per fortuna. Insomma, un compromesso migliore non si poteva trovare. La Meteor soddisfa in pieno il neofita e anche chi è più navigato, senza sembrare una “motoretta”.
Il cambio sul modello in prova non era regolato a punto per “piedoni” misura 46 ma il comodo bilanciere consente di effettuare rapide cambiate senza pensarci troppo.
Su strada si apprezza fin da subito la grande maneggevolezza, che consente cambi di direzione rapidi e una guida divertente per chi è più smaliziato, ma sempre sicura per chi è alle prime armi.
Anche la frenata sembra studiata per lo stesso scopo: non impressiona per mordente ma gli spazi di arresto sono contenuti. Una pinzata decisa all’anteriore, magari data per sbaglio in situazioni di “panico” da un neopatentato, consente di fermarsi in sicurezza ma senza quell’affondamento della forcella brusco che comporta un trasferimento di carico non indifferente sull’avantreno.
L’ABS fa un ottimo lavoro: mai invasivo, agisce quando serve e soprattutto, pure in presenza di avvallamenti, non trasmette mai quelle fastidiose pulsazioni alla leva o al pedale. Quest’ultimo risulta anche ben modulabile.
Prestazioni
Davvero un ottimo lavoro quello svolto dai tecnici “anglo-indiani” che sono riusciti a condensare in questa easy cruiser, il soprannome non è dato a caso, caratteristiche dinamiche che riescono a soddisfare un’ampia schiera di utenti, con o senza esperienza. Non è cosa da poco, se si considera che la gran parte delle moto “facili” diventano spesso e troppo presto “noiose” da guidare per chi è più esperto e arriva da cilindrate più che triple.
Le prestazioni sono ovviamente limitate ma la Meteor consente di muoversi agevolmente nel traffico, mentre sulle strade extraurbane l’erogazione è fluida anche a marce alte e la ripresa soddisfacente. L’autostrada non è certo il suo habitat naturale ma per una volta abbiamo testato qui la velocità massima, che è superiore ai 120 km/h indicati. In questa situazione il motore non “urla” in fuorigiri ma consente di mantenere questa andatura anche a lungo, anche se le vibrazioni si fanno sentire, ma solo in questa occasione.
Navigatore minimal ma efficace
Durante il test abbiamo avuto anche modo di provare il sistema di navigazione Royal Enfield Tripper. Quasi non lo si nota, quindi dimenticate i maxi schermi TFT.
È infatti un piccolo display di navigazione, alloggiato su uno strumento circolare, che da spento potrebbe essere scambiato per un contagiri, che fornisce indicazioni passo-passo in tempo reale. Disponibile per la prima volta su una moto di fabbricazione indiana, il Tripper mostra il percorso migliore per raggiungere una data destinazione utilizzando lo strumento di navigazione per moto di Google Maps.
Va obbligatoriamente collegato allo smartphone tramite l’app Royal Enfield e fornisce indicazioni semplici ed efficaci tramite semplici frecce: in grande la prima indicazione con la distanza, più in piccolo la svolta successiva. Non ci sono ovviamente indicazioni vocali, ma lo strumento è talmente semplice che basta una veloce occhiata.
Royal Enfield Meteor 350: listino prezzi ed accessori
Le versioni disponibili sono tre, per un totale di sette colorazioni, anche se le differenze di prezzo sono davvero risibili. Si parte dalla minimalista Fireball, proposta a 4.099 euro nelle colorazioni rosso o giallo con parafanghi, fiancatine e scarico neri, finiture sul cerchio in tinta e logo sul serbatoio verniciato in nero; si passa poi alla Stellar, che costa 4.190 euro e ha scarico, manubrio e specchi cromati, oltre a un comodo sissy bar per il passeggero, ed è proposta nelle tinte nero opaco, bordeaux o blu, con fiancatine in tinta e logo cromato in rilievo sul serbatoio. Infine, la Supernova, oggetto della nostra prova, proposta a 4.290 euro nelle due verniciature bicolore blu o marrone, anch’essa con scarico cromato, razze dei cerchi lavorate, sella premium e parabrezza.
Per tutte sono previsti tre anni di garanzia a chilometraggio illimitato e altrettanti di assistenza stradale di serie, mentre per il primo anno si usufruisce gratuitamente dell’iscrizione al Riders Club of Europe, attivo da aprile, con tanto di kit di benvenuto. Disponibili una collezione speciale di abbigliamento e una discreta ampia gamma di accessori, che comprende protezioni tubolari per il motore, selle ribassate, parabrezza e una pratica valigia laterale da 12,5 litri con serratura, stranamente però offerta solo sul lato destro, dove c’è lo scarico.
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