La Renault Symbioz è il nuovo SUV familiare del marchio francese, molto intelligente per le doti di spazio in rapporto alle dimensioni.
Posto come una versione lunga della Captur, con cui condivide piattaforma, interni e motorizzazioni, l’abbiamo provata nei dintorni di Valencia, vicino a dove viene prodotta. Ecco la nostra prova della variante E-Tech Hybrid da 145 CV, l’unica per ora disponibile sul mercato.
Renault Symbioz: me la consigli?
La Renault Symbioz è un’auto molto intelligente, forse la più intelligente tra tutte quelle che la casa automobilistica francese ha introdotto nel 2024—e ne ha introdotte parecchie. È quasi una sorta di erede spirituale della vecchia Scenic, che nel frattempo è diventata elettrica (ed è anche l’Auto dell’Anno 2024). Basata sulla stessa piattaforma della Captur, di cui rappresenta la versione familiare, mantiene l’eccellente motore full hybrid da 145 CV, che offre una buona guida e, in città, funziona spesso in modalità elettrica. Dispone anche del tetto panoramico Solar Bay, come visto sulla Rafale, e offre una praticità davvero invidiabile, grazie a un bagagliaio che può superare i 600 litri e a un sedile posteriore scorrevole, rendendola un’auto ideale sia per le famiglie che per i viaggiatori avventurosi. Inoltre, vanta una buona qualità costruttiva, anche se con un po’ troppo plastica rigida, e soprattutto il sistema di infotainment Open R Link con Android Automotive, app Google integrate e la possibilità di scaricarne altre.
Punta su una guida tranquilla
Partiamo da come si guida, uno degli aspetti più interessanti. E partiamo col dire che delle tre modalità di guida presenti, la Comfort è quella a fuoco, la rende maneggevole e fluida, oltre che silenziosa. La Eco va bene per la città, anche perché riduce molto le prestazioni e privilegia ulteriormente l’elettrico. La Sport non è molto utile, non cambia nulla rispetto alla Comfort perché il tipo di cambio non è fatto per una guida sportiva, con il risultato che i giri del motore termico aumentano, il rumore aumenti, ma tutto il resto no. Comunque, è possibile personalizzare l’auto, andando a modificare alcuni parametri come la precisione del volante, per cucirsela un po’ su misura.
La Renault Symbioz si distingue comunque per una guida piacevole. Nonostante le dimensioni maggiori rispetto alla Captur, di cui come detto riprende la piattaforma, si presenta come agile e molto stabile. La motorizzazione full hybrid E-Tech da 145 CV, la stessa già apprezzata su Clio e Captur, si comporta egregiamente anche su questo modello più grande nonostante il peso aumentato. Il comfort, tra l’altro, è supportato da sospensioni pseudo-MacPherson all’avantreno e un retrotreno semirigido che assicurano un ottimo controllo del veicolo, senza danneggiare la comodità dei passeggeri posteriori. In città, l’auto si muove per oltre il 70% del tempo in modalità elettrica, contribuendo a consumi ridotti e un’autonomia reale che, guidando bene, supera i 900 km.
L’auto, in città, procede per la gran parte in elettrico, soprattutto in modalità Eco. Comunque, per chi volesse preservare la carica della batteria, c’è il comodo pulsante E-Save a sinistra del volante, per mantenere la carica della batteria al 40%.
Anche il capitolo ADAS è molto buono. La Symbioz è equipaggiata con un eccellente pacchetto di sistemi di assistenza alla guida, tra cui l‘Active Driver Assist con guida autonoma di livello 2 e la guida ibrida predittiva, che ottimizza l’efficienza elettrica durante il percorso. Di grande utilità è il tasto My Safety Switch, sempre a sinistra del volante, che permette di disattivare rapidamente i suoni e gestire le impostazioni di almeno cinque ADAS contemporaneamente, migliorando ulteriormente l’esperienza di guida.
Tanto spazio e tetto che “protegge”
Passando al design, la Renault Symbioz presenta un molto piacevole e in linea con quello visto su Scenic e Captur, insomma incline alla linea guidata dal capo del design Renault Gilles Vidal. La parte anteriore è caratterizzata da fari sottili e larghi, una griglia tridimensionale chiusa e la grande Losanga al centro, insieme a luci diurne a LED che formano un motivo simile a una folgore. La lunghezza di 4,41 metri e un passo di 2,64 metri offrono un buon compromesso tra spazio interno e maneggevolezza, posizionandosi tra la Captur e l’Austral nella gamma.
Il design posteriore introduce una novità rispetto agli altri modelli Renault, con fari trapezoidali che si assottigliano verso l’interno, riprendendo la trama geometrica già vista sulla Rafale. I cerchi da 19 pollici sono molto elaborati, e contribuiscono ad appiattire visivamente l’auto. Belle anche le vernici: sia il grigio metallizzato dell’allestimento Esprit Alpine, sia l’azzurro della top di gamma Iconic.
L’abitacolo ha un layout della plancia praticamente identico a quello della Captur appena ristilizzata, con un cruscotto digitale da 10,3 pollici di alta definizione e grafica rinnovata, che proietta tutte le informazioni essenziali, incluso Google Maps. Al centro, spicca il display touch verticale da 10,4 pollici, che pur non essendo integrato come su Austral o Rafale, offre l’interfaccia Open R Link di serie, completa della suite Google e la possibilità di installare app aggiuntive come Waze e Spotify.
Un elemento ripreso dalla Rafale è il tetto panoramico Solarbay, regolabile in quattro configurazioni, che migliora il comfort interno proteggendo dai raggi ultravioletti e riducendo i riflessi. Anche lo spazio interno è ben sfruttato: il divano posteriore scorrevole di 16 cm consente di adattare lo spazio per le gambe o per il bagagliaio, che offre una capacità variabile da 492 a 624 litri, estendibile fino a 1582 litri abbattendo i sedili posteriori.
Prezzi e allestimenti
La Renault Symbioz della prova è la Esprit Alpine, che cambia per alcuni dettagli più sportivi con badge Alpine, le cuciture che riprendono la bandiera francese e i cerchi specifici, e costa 35.000 €.
La versione d’ingresso Techno costa 33.500 €, mentre la top di gamma Iconic costa 36.500 €. Tutte hanno di serie cerchi in lega diamantati, sistemi di sicurezza e infotainment Open R Link. Nei prossimi mesi dovrebbero arrivare anche varianti non ibride e forse a GPL con prezzi sotto i 30.000 €.