Askoll eS3 costituisce per me, letteralmente, la mia prima volta. La mia prima volta su uno scooter che non fosse quello di un amico, e la mia prima volta su uno scooter elettrico. L’ho provato per circa una settimana, sia in città che in via extraurbana, per cui ecco che cosa penso dello scooter elettrico dell’azienda italiana
Askoll eS3: lo consigli?
Credo che l’Askoll S3 sia un prodotto davvero valido, e decisamente giovanile. A partire dal design, che già su questo modello della precedente generazione è molto piacevole e moderno, e ben si adatta nelle strade della città (più di una volta mi hanno fatto i complimenti, e per un semplice scooter!). È vero che non è silenzioso come mi aspettavo da uno scooter a emissioni zero, però è ben scattante, è divertente grazie alle diverse modalità di guida, l’investimento iniziale non così diverso da uno scooter endotermico consente di risparmiare molto sul carburante. Ultima chicca: le due batterie estraibili, che quindi rendono comoda e versatile la ricarica del mezzo. Promosso!
[pro-contro]
Askoll eS3: estetica e qualità
Come ho già accennato, secondo me questo Askoll è piuttosto piacevole a livello estetico, si vede una certa cura stilistica e anche nella scelta dei materiali. A partire dai fari, entrambi a LED che quindi, soprattutto davanti, danno un’illuminazione migliore (fondamentale su questo tipo di mezzo). Anche la sella è molto comoda, ma per una persona della mia altezza – sono alto 1.94 – è sufficiente solo come monoposto. L’e3S infatti è biposto – come testimoniano i due pedali ripiegabili – ma a meno che chi si siede dietro di me è piccolo di statura, o un bambino, diventa impossibile per me percorrere anche due metri. Comunque, penso sia solo un disagio condiviso solo da chi ha le mie dimensioni.
Naturalmente è presente un portapacchi, e appena sopra la pedana è presente un piccolo vano portaoggetti, dove volendo si possono mettere cose per svuotare le tasche durante il viaggio (come il portafogli, o quant’altro) ed è presente una presa 12V utile per caricare il telefono o altri dispositivi – naturalmente questo va a influire sulla durata delle batterie.
Ci sono anche dei lati negativi. Il primo è dovuto a motivi strutturali, nel senso che proprio la presenza delle due batterie e del caricatore, non piccolo, privi del vano portaoggetti sotto la sella, che appunto contiene queste componentistiche. Poco male, dal momento che è presente il portapacchi (a parte) e il vano porta oggetti, ma comunque è sempre un po’ di spazio in meno.
L’altra nota dolente è il supporto per lo smartphone in dotazione sul modello in prova. Si trova sul manubrio ma si è rivelato poco stabile, oltre che poco pratico: per allargarlo o stringerlo bisogna premere una levetta posta dietro, ma appena la si lascia si blocca cosa che rende complicato inserire lo smartphone velocemente. Oltretutto, comunque, anche stringendo al massimo sul dispositivo i 4 angoli del supporto, il telefono rimane tutt’altro che stabile, e basta una strada appena dissestata (e a Milano e Monza non mancano) per far sì che voli giù sull’asfalto, con conseguenze che si possono immaginare. Il mio consiglio è di fissare lo smartphone con un elastico per evitarne cadute, come è successo a me.
Askoll eS3: prestazioni e consumi
Ma andiamo nel vivo della prova. È come ho detto uno scooter particolarmente da guidare, e il fatto che abbia molta coppia e un’accelerazione molto spinta, dovute proprio alla tipologia di motore scelta, lo rende ancora più frizzantino. Ci sono tre modalità di guida che si possono scegliere comodamente da una levetta a destra del manubrio:
- Eco, la principale e quella pensata appositamente per lo spostamento in città, nonché la modalità cinquantino. Infatti, in questo settaggio il limitatore blocca la velocità a 49km/h, il che quindi ben si presta allo spostamento cittadino e a un risparmio continuo di energia, che mantiene l’autonomia tra gli 80 e i 100km.
- Normal, che sposta la velocità massima intorno ai 60km/h, e aumenta leggermente la potenza della coppia riducendo di conseguenza l’autonomia tra i 60 e gli 80km.
- Pro, la modalità forse più divertente ma anche la meno sensata, in quanto per gli spostamenti extraurbani secondo me è sufficiente quella Normal. Comunque, per avere un po’ di brio in più va bene, dato che porta la velocità massima poco oltre i 70, ma accorcia ancora l’autonomia.
Nella guida, comunque, ho apprezzato da profano degli scooter quale sono il fatto di avere tutto sotto controllo. Il manubrio è completo di tutto, a partire dal diplay LCD centrale che indica la velocità, lo stato delle batterie, i km percorsi. Ma anche la disposizione dei vari pulsanti è azzeccata: sono pochi, e tutti utili: a sinistra l’indicatore di direzione e il clacson (quest’ultimo in rosso, per distinguerlo), a destra invece oltre al selettore per la modalità, anche una levetta che consente di attivare o disattivare la ricarica dell’energia in frenata (consiglio ovviamente di attivarla, perché attiva una sorta di “freno motore” che quindi rallenta il veicolo già solo lasciando l’acceleratore).
Gli specchietti retrovisori forse sono un po’ piccoli, e avrei preferito fossero più modulabili, perché per la mia altezza ho davvero fatto fatica a trovare una buona posizione. Ma anche in questo caso, un problema legato alla fisicità. Ottima, invece, l’integrazione con l’applicazione ufficiale di Askoll, davvero ben fatta – e questo è un grosso orgoglio italiano – a cui ho dedicato un breve articolo con tutte le funzioni principali.
Askoll eS3: tempi di ricarica
Concludo parlando di quanto preoccupa di più all’acquisto di un veicolo elettrico: la ricarica. Secondo me negli scooter elettrici questo è un problema inesistente, primo perché si usano solo in città e quindi tendenzialmente la disponibilità di colonnine (penso a Milano e Monza, non so come sia la situazione in altre città italiane) è abbastanza diffusa. Secondo perché l’estraibilità delle due batterie – che sono dotate di manico e sembrano due valigette – consente di caricarle un po’ dove vogliamo, quindi in box privi di presa, o in caso di colonnine piene o mancanti, possiamo portarle in casa e volendo anche in ufficio (ma è da ricordare che sono un po’ ingombranti, specie il grosso caricatore). N.B.: quando si ricaricano “in scooter”, ovvero lasciandole nel vano, il caricatore va posto fuori dalla sella per evitare che surriscaldi le batterie.
Lasciandole nel vano sottosella dell’Askoll eS3, le batterie vengono caricate insieme e ci mettono circa 5 ore. Tempi lunghi, certo, ma non così impossibili perché possiamo metterlo a caricare di sera, per averlo pronto la mattina tra l’altro per circa una settimana di utilizzo: infatti, io nel periodo in cui l’ho avuto in prova l’ho caricato solo una volta, e non ero nemmeno arrivato al 20% di ricarica residua. Questo anche perché lavorano in sinergia, erogando potenza insieme e quindi scaricandosi più lentamente. Portandole in casa, invece, le batterie vanno caricate singolarmente e di conseguenza i tempi si allungano un po’, dato che si parla di circa 3 ore a batteria.