Abbiamo avuto modo di provare il Juice Booster 2, un prodotto molto particolare che nasce con lo scopo di semplificare la vita a tutti i possessori di auto elettriche e Plug-in hybrid, grazie alla sua versatilità che gli permette di cambiare a piacimento la tipologia di presa. Ecco com’è andata la nostra prova (molto) approfondita.
Juice Booster 2: me lo consigli?
Lo sto usando da quasi 4 settimane, e dovete credermi se dico che è molto difficile separarsene: lui è di fatto un cavo di ricarica e una wallbox in un prodotto solo. Tanto che con le auto elettriche in prova, ormai, preferisco usare questo ai cavi in dotazione.
Juice Booster 2 è uno di quei prodotti per i quali vale la pena spendere un po’ di più, perché poi semplifica il quotidiano. A partire dal non avere più due cavi a spasso per il bagagliaio, ma uno solo, con al massimo una seconda presa, comodamente riposto in una valigetta dotata di velcro per non farla ballare continuamente durante la marcia, e che può essere messa nel bagagliaio o, se questo è piccolo come nel mio caso, sotto il sedile. A questo si aggiunge la costruzione impeccabile, e una progettazione tutta votata alla sicurezza.
[pro-contro]
Juice Booster 2: che cos’è esattamente?
Avete presente quei cavi, di solito per l’auto o per il PC, che hanno “ramificazioni” comprendenti tanti tipi di attacchi per smartphone e dispositivi? Ecco, possiamo dire che Juice Booster 2 fa la stessa cosa per le auto a batteria ricaricabile, con possibilità di sostituire la seconda estremità in base alla tipologia di presa, adattandosi ai tanti (troppi) standard presenti sul mercato. L’idea è venuta alla società svizzera Juice Technology, che in questo modo dà possibilità di aumentare la flessibilità del proprio veicolo elettrico, risolvendo almeno in parte una delle cose meno intuitive delle auto “alla spina”, appunto la ricarica.
Un vero e proprio Hub, le cui tipologie di connettori sono davvero infinite, e comprendono gli standard domestici di vario tipo (la classica Shucko tedesca, ma sul sito c’è anche quella italiana, francese, svizzera, e inglese), e le tante tipologie di cavi industriali. Il kit standard, quello che è arrivato a me, comprende, oltre al cavo con il corpo centrale da cui controllare tutto, e l’attacco per l’auto, i seguenti adattatori:
- Presa Shucko per l’impianto domestico;
- Presa italiana per l’impianto domestico;
- Presa Type2 per la ricarica alternata;
- Due prese industriali trifase (dimensioni CEE16 e CEE32) caratterizzate dal colore rosso;
Ma andando sul sito ufficiale, è possibile accedere a tutti quelli disponibili, configurando il proprio Juice Booster a piacimento e per le proprie esigenze. Per esempio, le prese industriali a me possono tornare utili, primo perché la casa in cui vivo è ancora in parte un cantiere che ho provato a sfruttare; secondo perché frequentando spesso i teatri “dietro le quinte”, posso usare anche le loro prese.
Non teme nemmeno l’autotreno
Rispetto ai cavi in dotazione di tutte le vetture standard, Juice Booster 2 è anche molto più resistente. Il perno centrale del dispositivo, il cilindro metallico con protezioni in gomma, resiste davvero a qualsiasi cosa. Prima di tutto al mio essere distratto: più o meno volontariamente l’ho stressato parecchio, facendolo cadere, passandoci sopra con le ruote dell’auto (la mia Fiat 500e da sola pesa circa 1.700 kg), sporcandolo. Ma lui non si è fatto nulla.
Le certificazioni ottenute sono tante: a livello di massa a cui può resistere, riuscirebbe a non essere scalfito nemmeno da un’auto treno. E anche per quanto riguarda la parte che potrebbe essere ritenuta più fragile, ovvero l’attacco per le diverse prese, ha certificazione IP67 che resiste a urti, acqua e anche a tentativi “malandrini” di furto. Ammetto che i primi tempi anche io, dopo averlo fissato, faticavo a staccarlo.
La costruzione è volta anche a massimizzare la sicurezza. Il corpo centrale ha diversi LED rossi che si accendono a seconda del problema che si presenta. Inoltre, tutte le prese sono dotate a loro volta di un LED, che diventa rosso in caso di potenza eccessiva e surriscaldamento, e che fa sì che il cavo interrompa subito la ricarica.
Anche il rivestimento del tubo vero e proprio e altamente resistente, capace di supportare cariche fino a 32 Ampere, e potenza massima di 22 kW, quando la fonte di energia lo consente, come appunto le più recenti colonnine a Carica Alternata.
Gestione completa e integrazione all’app
Il corpo centrale metallico è ovviamente il perno di tutto il dispositivo, da cui poter impostare comodamente tutte le funzionalità. Ci sono LED di quattro colori diversi:
- Quello giallo indica la modalità di ricarica, che si può cambiare tenendo premuto il tasto Select sulla parte sinistra. Onestamente, però, io ho sempre lasciato quella Standard.
- Quello verde invece mostra l’intensità di ricarica, che Juice Booster 2 rileva in modo automatico ma che è possibile modificare manualmente con il tasto Select, per esempio passando da 32 a 16 Ampere se non si vuole sfruttare tutta la potenza dell’impianto. È utile per esempio se si hanno altri elettrodomestici attaccati.
- Quello arancione, sul lato, indica che l’auto sta effettivamente ricaricando.
- I LED rossi, come detto, segnalano i problemi e i guasti, indicando nel dettaglio se sono relativi all’auto, al Booster, alla presa e via dicendo.
Da qualche tempo, poi, il controllo è stato aumentato e semplificato dall’app J+ Pilot, lanciata nella Primavera del 2021 e che è valida non solo per il Juice Booster 2, ma per tutti i dispositivi dell’azienda. In questi giorni, fino a dicembre, l’attivazione della versione Business è attivabile gratuitamente a vita, e il mio consiglio, se avete intenzione di comprare il cavo, è di approfittarne registrando l’acquisto entro fine anno, non importa che si possegga il dispositivo già da tempo.
L’app si connette al Juice Booster amplificando le possibilità di gestione, dando una visione d’insieme non solo delle operazioni di ricarica, ma anche del comportamento di guida, al pari più o meno di quello che fanno anche le stesse app ufficiali delle aziende automobilistiche. Da qui possiamo controllare in diretta tutti i flussi di energia, la velocità di ricarica, e i dati sulla distanza percorsa.
Volendo è una wallbox
Tra gli accessori disponibili per Juice Booster 2, purtroppo non incluso, c’è anche una staffa di aggancio per fissare il corpo del dispositivo alla parete. L’altra particolarità di questo device, utile a chi come il sottoscritto non ne ha una, è che può essere reso una wallbox collegata all’impianto domestico, senza dover per forza potenziarlo come invece succede nell’acquisto delle colonnine domestiche.
Chi compra Juice Booster 2 può installare il connettore monofase a 32 Ampere. Come abbiamo visto, poi, è sempre possibile modulare la potenza, per decidere quanta se ne vuole destinare alla carica della vettura. È una funzione molto utile primo per risparmiare corrente, secondo se per esempio si ha necessità di usare il forno o, d’estate, il condizionatore. Va da sé, naturalmente, che i tempi di ricarica si allungano. Personalmente, le (poche) volte che ho sfruttato questa opportunità, era per dare l’ultimo boost alla vettura, passando cioè dal 90 al 100%, quando non avevo voglia né tempo di aspettare alle colonnine pubbliche.
I prezzi
Juice Booster 2 ha un prezzo che parte da 999 euro, e arriva a casa con la comoda valigetta che per me è elemento inseparabile, perché mantiene molto ordine in auto, specie se è piccola come la mia. Sullo store ufficiale, però, è venduto in diversi set: il nostro è l’EV Set EU, che costa 1.486€ e include anche il cavo Type2 per le colonnine, e ha in aggiunta anche il cavo con presa italiana (70€). Tutti gli EV Set sono divisi per Paese (c’è anche l’EV Set Italiano con cavo adatto alle nostre prese), e tutti hanno lo stesso prezzo.
Esiste anche la versione Pro, pensata per le aziende e che include anche più connettori lato veicolo (oltre al Type2, anche il Type1 e il GB).
—–
Per ricevere tante notizie e consigli utili specialmente sul mondo auto e moto, sugli autovelox e su come difendersi dalle truffe, è possibile iscriversi gratis al canale Quotidiano Motori su Telegram. Vi invitiamo a seguirci anche su Google News cliccate qui sotto per l’iscrizione gratuita!