Dopo la presentazione ufficiale, abbiamo provato la nuova Hyundai Kona Mild Hybrid. Una tipologia di propulsione che rappresenta la vera novità di questo restyling, che del resto mantiene anche le già presenti varianti full hybrid e full electric, con un nuovo frontale più moderno e sportivo, e tanto divertimento alla guida.
Hyundai Kona Mild Hybrid: me la consigli?
“Ma sai che non mi aspettavo una vettura così reattiva?”. Se dovessi parlare con un amico, in modo confidenziale, direi così, perché sono rimasto piacevolmente sorpreso dal comportamento della Kona su strada. Il mio è stato un “primo contatto” durato circa 6 ore per un totale di più di 200 km durante le quali l’ho provata in più contesti. Sia in città sia su strade extraurbane si è dimostrata un’auto concreta e comoda. E, nonostante le dimensioni compatte, anche molto spaziosa. Per cui posso dire che è una delle Mild Hybrid migliori che ho provato fino a questo momento, e se cerchi una vettura facile da parcheggiare, ma comoda e versatile anche per le percorrenze extraurbane. E che, a livello estetico, non passa certo inosservata.
[pro-contro]
Hyundai Kona Mild Hybrid: piacere alla guida
Parto proprio dal motore e dalla guidabilità, che come ho detto sono state una piacevole sorpresa. Anche perché in altre vetture la micro-ibridazione mi ha deluso, o perché poco utile al risparmio dei consumi, o perché poco utile a migliorare la partenza, che poi è quello che la piccola batteria dovrebbe fare. Ed è quello che fa sulla Hyundai Kona Mild Hybrid: la versione da me provata è il 1.0 T-GDI Smartstream da 120 CV con batteria da 48 Volt a supporto, abbinato a un cambio manuale a 6 marce, molto preciso e morbido con, secondo me, la giusta corsa della frizione, corta, netta. C’è chi però potrebbe non apprezzarla, e gradire frizioni dalla corsa più lunga.
Tornando al motore, la Hyundai Kona ha una bella ripresa, a qualunque velocità e a qualunque marcia, e ha una coppia massima di “appena” 172 N/m, che appare poco visto che oggi siamo abituati a numeri molto più alti. Sicuramente il merito è anche dei 120 CV, superiori agli 85 o 90 di altre microibride che ho provato, ma si conti che con la Kona sono andato anche in territorio collinare, con salite a volte dolci a volte un po’ più aspre, nelle quali lei non si è mai fermata. Le colline hanno anche un altro banco di prova importante, ovvero le curve che mi hanno permesso di apprezzare la precisione dello sterzo.
Il motore della Kona è un 3 cilindri, con tutto quello che ne consegue: è rumoroso alle basse velocità, ma consuma poco, complice anche la batteria. A questo proposito, avendola provata così poco non posso dare dati certi e approfonditi, ma anche spingendo tanto per mettere alla prova la reattività del motore, non ho superato i 7,5 litri su 100 km. In città e a velocità normali, invece, sono stato intorno ai 5/5,5. Sulla rumorosità, invece, le cose cambiano alle alte velocità, sempre se non si preme troppo sul pedale, e grazie anche all’ottima insonorizzazione dell’abitacolo, atipica su una vettura del segmento B.
Una piccola critica alle sospensioni, visto che anche queste sono state messe a dura prova dalle strade accidentate della collina. In generale le ho trovate troppo morbide, e un assetto un po’ più rigido gioverebbe alla sensazione di stabilità, e farebbe forse sentire di meno le buche di cui le strade italiane, come sappiamo bene, sono ricche, senza distinzione tra città e provincia. Ottima la presenza degli ADAS, che rendono la Hyundai Kona Mild Hybrid connessa e tecnologica come da tradizione Hyundai, ma in alcuni casi, come nelle strade strette, sono un po’ invasivi. Personalmente preferisco avvisi che facciano vibrare il volante, che siano silenziosi ma percettibili, rispetto a suoni che alla lunga risultano fastidiosi, specie se poco si può fare per rimanere nelle linee tracciate.
Design e interni
Sul design vi invito ad approfondire di più leggendo il nostro articolo scritto in occasione della presentazione stampa. La Kona comunque, anche dal vivo, ha una certa personalità e mi piace più il nuovo frontale, rispetto a quello del modello pre-restyling anch’esso provato su strada. L’impostazione è la stessa: un’estetica straniante, con il gruppo ottico sdoppiato in luci diurne a filo-cofano, e gruppi ottici principali integrati nel paraurti. L’aggiornamento però ha visto un ingrandimento della griglia, con il logo spostato in alto, e un assottigliamento di fari anabbaglianti e abbaglianti, che ora sono ancor meglio integrati nel paraurti, e più laterali. La versione che ho avuto io presenta anche inserti rinforzati che, rispetto al passato, ne aumentano il carattere SUV. In generale però l’aspetto è più squadrato, allineato al corso stilistico Sensuous Sportiness che ha debuttato su i20, Tucson e Bayon.
Lato e posteriore sono sostanzialmente invariati. I gruppi ottici del retro hanno una nuova trama a LED, più pulita, mentre il resto dei fari, anch’esso integrato al paraurti, è più grande e più laterale, e include indicatori di direzione e luci della retromarcia. Anche al posteriore si ritrovano inserti rinforzati in alluminio, mentre tutta la parte bassa dell’auto è in plastica nera opaca, che oltre a rinforzare la vettura, crea un bel contrasto.
Gli interni sono stati migliorati nella qualità dei materiali e nell’impostazione. Lasciatemi però dire che la disposizione del display stile tablet è una delle meno piacevoli che abbia visto, perché in questa configurazione in 16:9 (nell’allestimento top è da 21:9) risulta particolarmente alto, con una grande cornice in plastica scura: l’effetto cheap in questo caso è assicurato. Peccato, perché stona con il resto degli interni e su questa Kona il pannello infotainment si sarebbe meritato un trattamento migliore.
Bene invece il cruscotto, interamente digitale, opaco e in Full HD, che complice anche il fatto che è in posizione profonda, si vede sempre in ogni condizione di luce, anche quando arriva di sbieco. La seduta è comoda, anche al posteriore dove mi avanza, seduto dietro al sedile impostato sulla mia altezza di 1,94 m, un po’ di spazio per le ginocchia, e tanto per la testa. In 4 ci si può viaggiare comodamente, in 5 si possono affrontare brevi spostamenti.
Sulla Hyundai Kona Mild Hybrid c’è anche l’ultima versione di Hyundai BlueLink, sistema di infotainment del marchio coreano, sul quale ora è possibile collegare Apple CarPlay e Android Auto wireless. Una comodità che elimina la necessità del cavo, e che completa la tecnologia della Kona, dotata comunque di un infotainment sempre connesso, e gestibile dall’app ufficiale con informazioni live su traffico, parcheggi disponibili, distributori e punti di ristoro.
Prezzi e allestimenti
Hyundai Kona Mild Hybrid è disponibile in 3 pacchetti, XTech, XLine e NLine. Noi abbiamo provato la XLine, allestimento intermedio, che con il motore da noi testato, il 1.0 T-GDI Smartstream da 120 CV costa 25.050 euro, al netto di incentivi e promozioni.
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