Honda CR-V è ormai uno dei modelli best seller della casa nipponica, al pari di Civic e Jazz, ed è oggi giunta alla sua quinta generazione: la prima a proporre in listino una variante Hybrid. Cresciuta nelle dimensioni, la nuova versione del celebre SUV giapponese si è anche fatta più originale nel design, con un look grintoso ripreso da tutti gli altri modelli.
Honda CR-V Hybrid: me la consigli?
Honda CR-V Hybrid non è un’auto per tutti, né da tutti: è molto grande, piuttosto ingombrante, e con una linea parecchio divisiva. Ma è una Honda, marchio garante di qualità, robustezza e praticità, forse la più grande espressione di quella serietà asiatica che spesso sacrifica l’estetica in favore di grande pragmaticità. In più, è comodissima: se sei alto, se hai figli, se devi portare spesso in giro oggetti ingombranti e allo stesso tempo vuoi un SUV che consumi meno del solito, allora questa CR-V potrebbe fare al caso tuo.
Honda CR-V Hybrid: il design e gli interni
Come ho anticipato, il design di questa Honda CR-V Hybrid è molto meno tradizionale della generazione precedente. La linea è particolarmente muscolosa, piena di bombature che la fanno apparire ancora più massiccia di quello che è, soprattutto nel frontale, che riprende in toto il design della Civic – qui un po’ levigato, ovvero privato del suo lato più tamarro ma ugualmente aggressivo e difficile da dimenticare. Alcuni amici mi hanno detto, in modo scherzoso (ma non troppo), che se in macchina vedessero arrivare questa CR-V si sposterebbero immediatamente: credo sia abbastanza indicativo dell’impatto e della grande presenza che ha sulla strada. Si fa notare in particolar modo il blocco unico che comprende calandra e gruppi ottici i quali, soprattutto di notte quando sono accesi (sono full LED), rendono difficile capire quali sono le cromature e quali effettivamente i fari. La zona inferiore è altrettanto massiccia, con i paraurti in plastica nera a contrasto che prosegue nel profilo della vettura, più pulito rispetto al frontale ma ugualmente massiccio sia per l’inserto in plastica sia per i parafanghi pronunciati. Comunque, queste dimensioni permettono di avere un parabrezza molto grande che porta ottima visibilità, e tanta luce all’interno; luce che aumenta se si sfrutta il tetto panoramico, apribile nella parte anteriore.
Secondo me la zona posteriore è quella meno riuscita. Innanzitutto, viste le dimensioni dell’automobile, il lunotto appare molto piccolo per cui senza l’aiuto dei sensori del parcheggio (che non entrano sempre) e della retrocamera – che forse avrei preferito in qualità un po’ superiore – è difficile capire le proporzioni, cosa che tra l’altro non è molto semplice da fare nemmeno davanti vista l’altezza da strada e il frontale così grande. Inoltre, anche a livello di design resta più anonima rispetto al frontale: i fari allungati che abbracciano il bagagliaio, hanno una forma particolare, e in generale tutto l’aspetto estetico posteriore mi è sembrato poco armonico. La cosa positiva è che il posteriore è praticamente piatto, e che il portellone del bagagliaio ha apertura e chiusura con meccanismo elettrico: se per me, che sono alto 1,94, un portellone manuale non avrebbe rappresentato un problema, credo che invece questo meccanismo venga incontro a chi è più basso perché la CR-V è una vettura molto rialzata da terra.
Comunque, entrando nell’abitacolo tutto è più armonioso e piacevole a vista e tatto. L’assemblaggio dei materiali è ottimo, nulla scricchiola e la percezione di qualità è alta. La plastica gommata della plancia sembra pelle vedendola la prima volta, e ben si unisce alla vera pelle che riveste i pannelli porta, il volante, i sedili e il bracciolo centrale, cui fanno contrasto degli inserti in finto legno – ma solo al tatto lo si capisce – che aumentano la sensazione di eleganza e armonia. La plancia è poi molto elegante, con il display touch centrale ben incastonato e orientato in altezza senza essere né troppo in alto né troppo in basso, in modo da non distrarre chi guida, così come piacevole è il cruscotto interamente digitale che fornisce dati su come lavorano le batterie, il livello di autonomia di entrambi i motori la velocità e la segnaletica esterna. Peccato solo che ci sia una levetta per passare da un conteggio all’altro dei km che è old-style. Inoltre, bisogna fare un po’ di abitudine alla mancanza della leva del cambio: su questa Honda CR-V è stata infatti sostituita da 4 pulsanti (rispettivamente D, N, R e P), cui si affiancano quello per impostare la modalità ECO e quello per la modalità SPORT.
Lo spazio a bordo e la comodità generale sono impressionanti, soprattutto per quanto riguarda il posteriore (cosa mai scontata): persino io che sono alto molto sopra la media, dietro non ho avuto problemi né per quanto riguarda le ginocchia, né per la testa, ma avrei potuto affrontare un viaggio lungo senza problemi e in tutta comodità (e mi sono seduto dietro il sedile anteriore impostato sulla mia altezza). I passeggeri posteriori, poi, possono caricare qualsiasi dispositivo elettronico, grazie a ben due prese USB. C’è addirittura un ingresso HDMI per poter trasmettere sul display centrale dei contenuti mediali, ovviamente solo se l’auto è spenta. Apprezzabile, inoltre, che il pavimento sia praticamente piatto, cosa che rende comodo il viaggio anche per chi siede al centro. Del bagagliaio non c’è praticamente nulla da dire: i 18 centimetri in più si vedono tutti, e hanno permesso di mantenere un baule capiente da ben 497 litri e al contempo di migliorare, come visto, l’abitabilità posteriore. In tutto, abbattendo il divano posteriore, si ottengono 1694 litri di capacità e un pavimento completamente piatto.
Numerosi sono poi i vani, che permettono di porre in auto qualsiasi oggetto: c’è un vano appena sotto la consolle centrale, due porta bicchieri, e poi il grande e profondo scompartimento che si sviluppa sotto il bracciolo centrale; senza contare le tasche nelle portiere e quelle nei sedili anteriori. Anche i passeggeri posteriori godono di un bracciolo centrale, che si estrae dallo schienale del sedile centrale, e che comprende due porta-bicchieri.
Honda CR-V Hybrid: come va e quanto consuma
Nel guidare questo SUV mi sono dovuto mettere nell’ottica che è una vettura pensata per una guida rilassata. Non solo perché l’ibrido lo favorisce, ma anche perché, pur essendoci una modalità Sport, non regala certo le emozioni e la sportività di altri modelli più piccoli e leggeri. Ho fatto, tra andata e ritorno, circa 800km con questa CR-V, cosa che mi ha confermato la sua vocazione di auto per i viaggi e per guidare in comodità: al di là della comodità di cui ho parlato sopra, l’auto è molto silenziosa anche a velocità autostradali, durante le quali si sente solo qualche fruscio e il rotolamento delle gomme. Segno sia dell’ottimo lavoro fatto per l’insonorizzazione – ma da un’auto così robusta non mi sarei aspettato diversamente – sia anche dei due motori che insieme lavorano quasi sempre in sintonia.
Dico quasi sempre perché a volte questo ibrido Honda è un po’ difficile da capire: la casa nipponica ha sviluppato una tecnologia pensata per favorire in quasi ogni situazione le due batterie elettriche posizionate nella zona posteriore, per i quali il motore termico funge da generatore, per cui i due motori lavorano sempre in sintonia. Ma, specie se l’auto è appena accesa e se si accende anche il climatizzatore bi-zona, per ricaricare e dare energia alle batterie il motore termico anteriore può diventare anche molto rumoroso, e soprattutto questa simbiosi dei motori fa sì che schiacciando il pedale, ad un aumento dei giri del motore non segua un’effettiva accelerazione. Comunque, l’ibrido non è solo utile per la silenziosità e per i consumi: i due motori insieme danno un’ottima coppia di 350 N/m – che si unisce ai 145CV del motore 2.0 benzina e ai 184CV dei due motori elettrici, per un totale di 329CV! – perfetta per le riprese in salita, per partenze veloci, per sorpassi in autostrada. Una cosa ancora più utile se consideriamo la massa e il peso di questa vettura.
L’ibrido, in ogni caso, si è rivelato molto utile per ridurre i consumi: io guido un’auto a benzina, una segmento B, decisamente più piccola di questa CR-V, che però riesce a consumare molto meno di lei: ci credi se ti dico che il consumo medio è di circa 6,2 l/100km, e che sono riuscito a stare anche sotto i 6?
Honda CRV-Hybrid: quanto costa?
La Honda Cr-V Hybrid in allestimento Comfort e cambio e-CVT parte da 34.200 euro. La versione che ho provato io, la top di gamma Executive, con e-CVT AWD, ingresso keyless, fari full LED, interni in pelle, tettuccio panoramico apribile, connettività Android Auto ed Apple CarPlay arriva invece a 45.950 euro.