Mustang Mach-E

Ford Mustang Mach-E: vi racconto perché è giusto che si chiami Mustang

La moda dei nomi di auto iconiche che si convertono all’elettrico non ha risparmiato nemmeno la muscle car più amata di sempre, che è diventata un SUV coupé e ha assunto il nome di Ford Mustang Mach-E. A differenza di […]

La moda dei nomi di auto iconiche che si convertono all’elettrico non ha risparmiato nemmeno la muscle car più amata di sempre, che è diventata un SUV coupé e ha assunto il nome di Ford Mustang Mach-E. A differenza di altri, però, al momento non ha sostituito la classica Mustang, ma la affianca proponendone un’inedita visione. Ci sarà piaciuta?

Ford Mustang Mach-E: me la consigli?

parere robin

Secondo me, anche con caratteristiche del tutto diverse, la Mustang Mach-E riesce a trasmettere delle emozioni alla guida. Prima che intervengano i puristi dico che ho guidato anche la meravigliosa Ford Mustang Mach 1, nel cui caso per quel che mi riguarda entriamo in un’altra dimensione e anzi le due vetture non sono proprio paragonabili. Ma la Mustang Mach-E è perfetta se cerchi la tipica guida Ford, quindi sportiva e divertente, declinata in un contesto che permette di avere tanto spazio prima di tutto per i passeggeri, e poi per gli oggetti e per i bagagli, con un’autonomia tutto sommato buona che la rende anche una viaggiatrice. Insomma, secondo me ne vale la pena.

[pro-contro]

Design Mustang

A livello estetico non è tra le mie preferite, anzi perde molto rispetto alla Mustang coupé. Ma in effetti l’avversario è difficile da battere, visto che l’ultima generazione della “pony car” statunitense, per altro l’unica importata ufficialmente in Italia, è proprio bella. Non che questo SUV sia brutto, anzi, ci sono degli elementi che denotano una grande cura e che omaggiano la coupé, come per esempio una fiancata muscolosa e scolpita che richiama l’antenata grazie alla scelta di nascondere le maniglie nei montanti per dare un aspetto squisitamente pulito. Altro richiamo è il design con cofano molto allungato (e funzionale), e coda corta e spiovente, che vedremo sacrifica un po’ lo spazio del bagagliaio. Ancora, i fari posteriori a listelli verticali, in questo caso con l’aggiunta di un elemento orizzontale; e quelli anteriori che richiamano la Mustang odierna, ma sono più grandi e larghi. La griglia è in tinta carrozzeria, ed è richiamata da una cornice nera: ecco, questo sinceramente mi convince poco, ed è meglio riuscito sulla Mach-E GT, dove è completamente nero.

Al di là delle preferenze, però, si vede che è una Mustang e ne ripercorre in un certo senso la storia. Mi spiego. La celebre muscle car dell‘Ovale Blu nasce negli anni Sessanta, in un periodo in cui l’azienda non navigava in acque buone e aveva bisogno di una vettura più al passo coi tempi che sapesse conquistare l’attenzione del pubblico, e a dire il vero di un pubblico poco avvezzo a Ford, in quel periodo: giovani e donne. Ai tempi, negli USA, erano di moda le muscle car e le convertibili, e Ford propose una variazione sul tema con qualcosa di più piccolo ed elegante rispetto alle più mascoline Dodge e Chevrolet del periodo, e a tetto scoperto, che desse l’idea di viaggio. Nella Mustang Mach-E ho voluto leggere uno scopo simile: è la prima elettrica messa definitivamente sul mercato da Ford, e prende la carrozzeria più di moda in questo periodo (quella dei SUV coupé) con la motorizzazione che, secondo molti, segna il futuro, andando a puntare su un nuovo target. Non fan accaniti dell’elettrico, né puristi del V8, ma chi vuole divertirsi, necessita di spazio e vive e/o lavora in grandi città.

L’origine Ford Performance ad ogni modo si riconosce subito. Per esempio, le pinze dei freni sono rosse e ben visibili, e i cerchi hanno un design stupendo. All’interno, i sedili sono completamente in pelle e tra i più comodi che abbia mai provato, pelle che tra l’altro ricopre anche il tunnel centrale, i pannelli porta e il volante, e prevede sempre delle cuciture rosse a contrasto. Elemento centrale è il cavallino Mustang: qui infatti il logo Ford non appare mai se non sui cerchi, mentre all’anteriore, al posteriore, sul volante e come animazione di accensione c’è sempre un cavallo che noi conosciamo molto bene. Un po’ come la 500, anche la Mustang è un’auto iconica il cui nome oggi viene ancora prima della casa che lo produce. Cito poi il sistema audio Bang&Olufsen (a richiesta con Tech Pack e Tech Pack+), ormai partner consolidato di Ford, che qui ha un ruolo centrale: di fatto la plancia è un unica cassa B&O,ma se ne trovano anche sui pannelli porta e al posteriore per un totale di 10. Il sound è eccezionale: ascoltate un po’ di musica Rock, Punk o quella che preferite, e mi saprete dire.

C’è il Frunk!

Sono meno colpito dal display touch da 15,5” che fondamentalmente racchiude tutte le funzioni, ed è affiancato da un più piccolo display dietro il volante dove è rappresentata graficamente la velocità e i vari ADAS attivi. È una scelta un po’ alla Tesla, che certo fa impazzire gli americani ma che a me non convince. Prima di tutto, perché lo schermo ha davvero l’effetto “incollato”, e stona un po’ con la plancia che invece è molto curata. In più l’assenza di tasti fisici, ad eccezione di quelli al volante e il rotore del volume, distrae tanto. Anche perché queste dimensioni non semplificano ma rendono personalmente più complicato trovare le funzioni.

Al di là di questo, il sistema operativo è il sempre ottimo SYNC 4.0, con aggiornamenti OTA utili anche a migliorare le funzionalità della vettura. L’OS è fluido, ben diviso nelle schermate, e ha una grafica pulita e chiara. Supporta anche CarPlay e Android Auto wireless, ma comunque chi volesse utilizzarli via cavo lo può fare tranquillamente viste le due vasche capienti, e antiscivolo, appena sotto che permettono di contenere smartphone di tutte le dimensioni, e che comprendono due porte USB, una standard di Tipo A, e una più piccola di Tipo C anche thunderbolt. Questo introduce a una disposizione degli spazi eccellente, con un altre grande vano richiudibile sotto il bracciolo centrale, e quelli sui pannelli porta.

La capacità del bagaliaio è un po’ sottotono per la categoria, a causa del form factor della vettura: 402 litri di capacità minima, che ovviamente possono essere estesi abbattendo i sedili posteriori.

Tuttavia c’è il Frunk a rimediare, aggiungendo altri 81 litri di capacità: si tratta di un ulteriore e più piccolo vano sotto il cofano, una soluzione che abbiamo già conosciuto con la Volvo XC40 Recharge, e che serve a mettere zaini, borse e comunque oggetti di piccole dimensioni. Per me è però utile per metterci i cavi di ricarica, sia quello domestico sia il Modo 3, in modo da avere tutto lo spazio posteriore completamente sfruttabile.

Una guida dinamica

La Mustang Mach-E merita di tenere questo nome anche per le doti di guida. Partiamo dalla nota dolente, che in realtà è un merito nel segmento dei SUV elettrici: nella nostra versione con batteria più grande pesa poco meno di 2.200 kg, mentre le versioni con batteria più piccola pesano 1900 kg. In Ford hanno saputo davvero fare un bel lavoro con l’ottimizzazione del peso, considerando che non esistono altri SUV elettrici di questa grandezza che pesano così “poco”. E, anzi, ci sono persino SUV termici di pari dimensioni ad essere più pesanti.

Ovviamente, rispetto alla Mustang Mach-1, che pesa 1.807 kg, la differenza si sente, ma neanche tanto. A livello di percezione, questa Mustang Mach-E fa anche meglio della mia Fiat 500e, che pesa 1.200 kg ma nelle sue dimensioni si sentono di più. Ciò significa garantire un’esperienza di guida davvero divertente: non solo perché la forma aerodinamica aiuta, ma anche perché ancora una volta abbiamo tutti gli elementi Ford Performance, a partire da uno sterzo preciso che non delude le aspettative.

Ci sono tre modalità di guida: Active, Whisperer e Untamed. La prima è quella che si usa nel quotidiano, abbinata alla One Pedal Drive che si può attivare e disattivare in ogni momento. L’ultima è quella che porta le emozioni. Noi stiamo infatti parlando della Ford Mustang Mach-E AWD Extened Range, quindi quella con due motori elettrici con 361 CV di potenza e 540 km dichiarati di autonomia (reali sono circa 400 o 420). La Untamed toglie qualsiasi freno ai motori, per un’esperienza ottima. Soprattutto nelle strade piccole, piene di curve, viene proprio voglia di spingere sul pedale e mettere alla prova la sua tenuta, che come sempre in un’elettrica a “skateboard” (con batteria sotto il pianale) è ben fatta, visto il baricentro. Alle alte velocità è piantata a terra, e in curva anche presa allegramente non dà effetto di sbilanciamento o di nausea. Ne sono rimasto davvero colpito.

C’è una sola cosa che mi ha fatto pensare che in Ford a un certo punto sono tornati sui loro passi: il suono del finto motore. Sfruttando le casse B&O, infatti, la Mustang Mach-E promette di riprodurre il sound del V8. Ovviamente questo non succede, e si sente molto che è finto, con un effetto non molto piacevole. Onestamente non ne ho capito il senso, anche perché chi compra un’elettrica raramente rimpiange il V8 ed è consapevole di trovarsi su un tipo di veicolo molto diverso, ne apprezza proprio le doti silenziose tipiche di questo motore. Ripensandoci, gli americani apprezzano molto queste trovate. Quindi, magari, si è semplicemente trattato di accontentare il gusto d’oltreoceano.

Prezzi e allestimenti

La Ford Mustang Mach-E ha un prezzo che parte da 50.680 euro per la versione a trazione posteriore con singolo motore da 269 CV e batteria da 76 kWh e 440 km di autonomia. La nostra versione è come detto la AWD Extended Range, con due motori elettrici da 361 CV e batteria da 99 kWh per 540 km di autonomia, che fa salire il prezzo di partenza a 69.100 euro. Nella nostra vettura erano poi inclusi:

  • Tinta Lucid Red da 1.300 euro;
  • Tech Pack+ da 2.900 euro (impianto B&O, tetto in vetro, e camera 360°);

Per un prezzo di listino finale di 73.300 euro. La versione che preferisco è però la Mustang Mach-E a trazione posteriore con motore da 294 CV e batteria da 99 kWh, che assicura 610 km di autonomia. In questo caso si parla di 56.750 euro di listino.

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