Dacia Spring 2022: eccola qui. C’erano una volta le auto elettriche, belle ma costosissime. E quando tutti si stavano chiedendo “ma chi mai se le può permettere?” arriva proprio la Dacia Spring a rendere la questione molto più semplice,con prezzi di listino a partire da 20.450 e 21.950 €, che con qualche sconto e promo può scendere a 19.400 €. Possibile? Andiamo a vedere com’è e come va.
Dacia Spring 2022: me la consigli?
Facciamo che avete già fatto i calcoli sull’auto elettrica, e vi siete convinti che fa per voi. Poi però guardate i listini prezzi e vi viene lo scoramento, perché si può dire di tutto sulle auto elettriche ma non che siano economiche. Ecco, se siete convinti sull’elettrico, e magari cercate la seconda auto per il tragitto casa-lavoro-scuola, la Dacia Spring è l’auto giusta.
Si, perché solo un pazzo potrebbe non consigliare un’auto elettrica che costa poco e va bene, con quel mix di robustezza e praticità che da sempre caratterizza Dacia, ma anche con un’estetica gradevole ed interni niente affatto male.
E visto che ho parlato fin dall’inizio di questioni di prezzo, è ovvio che le stesse si riflettono nei pro e contro che vedete qui sotto. In questa occasione sono un po’ scontati, me ne rendo conto, ma questo è il bello, o il brutto, della Dacia Spring.
[pro-contro]
Assomiglia alla Sandero, ma è la Spring!
Assomiglia tantissimo alla Sandero, ma non è la Sandero. Le differenze ci sono, e quando le due vetture sono vicine, si vedono. In comune c’è un design non male, che non vuole essere futuribile ma sincero. L’aspetto sobrio e pulito impone che sul frontale ci siano due bei fari a led e posteriormente ci sia la scritta “Electric” , perchè altrimenti sembrerebbe un’auto tradizionale.
Rispetto alle prime Dacia apparse sul mercato, qui c’è tanto da scegliere sul fronte colori, con gli specchietti a contrasto e gli inserti blu sia dentro sia fuori. Noi l’abbiamo provata in un grigio-argento molto elegante, ma è disponibile anche in arancio, blu e bianco.
Comodi si sta comodi, soprattutto in rapporto al prezzo. Certo, non è una premium e non vuole esserlo, ma il rivestimento dei sedili è buono, così come i materiali in generale. Si va al risparmio su alcune plastiche, e va detto, ma da qualche parte dovremo pure rinunciare a qualcosa, per un’auto elettrica dal prezzo bassissimo.
Se c’è una cosa alla quale non hanno rinunciato in Dacia è il sistema infotainment sulla versione Comfort Plus. Bello il display touch opaco che non si sporca con le ditate, un 7 pollici, con grafica flat molto semplice da usare. C’è comunque compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto.
Il cruscotto è misto analogico-digitale con un piccolo schermo da 3,5”, con le funzioni che richiede un motore elettrico, quindi il consumi di kW/h e la batteria residua. Sul volante ci sono alcuni tasti “vuoti”, ovvero che non sono in realtà utilizzati. Segno che forse c’è qualcosa in preparazione per altre versioni, oppure più probabilmente è stato usato un tipo di volante già presente in casa Dacia: vedremo.
Dal punto di vista tecnico, al motore elettrico è abbinata una batteria da 27,4 kWh che assicura un’autonomia di 305 km, adatti a sopperire il percorso medio europeo di una city car, pari a circa 31 km. Per quanto riguarda i tempi di ricarica sono parecchio lunghi con il classico contratto domestico da 3 kWh senza wallbox.
‘è da dire che la versione Comfort Plus supporta anche la ricarica delle colonnine in corrente continua a 30 kW, che permette una ricarica dell’80% in meno di un’ora.
Poco convincente invece la posizione della presa elettrica per la ricarica. Si trova frontalmente, ed è necessario alzare il pannello con il logo Dacia per vederla.
A questo punto bisogna compiere un movimento innaturale abbassando il braccio e la spalla per agganciare il cavo. I più alti devono necessariamente abbassarsi, perché la presa è in posizione bassa essendo al posto del classico radiatore.
In più è anche posta proprio sotto al pannello stesso, quindi non c’è modo di arrivarci se non da sotto. Una complicazione per una operazione che dovrebbe essere la più semplice di tutte: inserire la presa elettrica. Peccato.
Che sprint la Spring!
Qui la Spring se la gioca facile, perché non serve una cavalleria esagerata per avere lo sprint di una sportiva. Ora, non sto dicendo che la Spring possa competere con auto più grintose, ma basta fare la classica prova di partenza da fermo al semaforo per lasciare a bocca aperta tutti. Basta togliere la modalità “eco”, ed ecco che diventa davvero un’auto brillante… a discapito dell’autonomia.
Quindi, tornando in modalità “eco”, posso dire che alla prova in città la Spring si è dimostrata una bella vettura. Facile da usare ed immediata come uno scooter. Il “segreto” è presto svelato, perché anche con pochi cavalli, quando hai un motore leggero, una batteria più piccola rispetto alla concorrenza perché hai deciso che l’autonomia è sufficiente, il peso complessivo ne risente positivamente.
Sulla carta ci sono solo 45 cv, ovvero 33 kW, su strada sembra di viaggiare a bordo di un 100 cv.
Agilità è la sua parola d’ordine, anche se la taratura morbida delle sospensioni non aiuta nelle curve veloci. In compenso su strade con buche o rattoppate, va via liscia come l’olio. In città si muove davvero bene, ed in questa occasione il confronto con uno scooter vale ancora di più. La prontezza del motore elettrico si sposa bene con le dimensioni della vettura e il risultato è una agilità che mi ha favorevolmente colpito.
Nell’extraurbano si comporta come ci si aspetta, con una guida piuttosto rilassata, mentre in tangenziale si arriva a circa 125 km/h di velocità massima.
Tutto bene? Si, finché ci si muove nel suo habitat, che personalmente considero quello dell’area urbana, non necessariamente della città. Mi riferisco ai classici spostamenti giornalieri casa lavoro scuola sport, per i quali l’autonomia è sufficiente per andare e tornare senza problemi.
La casa dichiara un’autonomia massima di 305 km, io sono arrivato a 280 senza rimanere completamente a secco. C’è da dire che sono stati appunto percorsi in ambito urbano, se avessi effettuato un viaggio in autostrada sarebbero stati ovviamente molto meno.
Quindi? L’autonomia che è sufficiente per un tipo di utilizzo, può non esserlo per altri. Se pensate di fare molti chilometri in autostrada, e magari non avete la possibilità di caricarla, l’autonomia potrebbe non essere sufficiente, o quanto meno non essere sufficiente per togliere l’ansia da ricarica.
Una formula perfetta non c’è, ed è importante fare questo tipo di valutazioni prima di affrontare l’acquisto o il noleggio a lungo termine. Ognuno fa come meglio crede, ma è giusto saperlo in anticipo.
Allestimenti e prezzi
La nuova Dacia Spring nel 2022, viene proposta in due versioni, ovvero Comfort e Comfort Plus. Parliamo in questo caso di prezzi di listino senza alcun tipo di incentivo, che ovviamente può essere applicato in caso di ecobonus statali o locali.
- Comfort: con climatizzatore, limitatore di velocità, luci diurne a LED con firma a Y, Radio DAB
- Comfort Plus: aggiunge vernici metallizzate, Medianav con display touch da 7 pollici, selleria comfort plus, sensori di parcheggio e retrocamera, inserti estetici in arancione e ruota di scorta. Si tratta delle versione che abbiamo provato.
Il prezzo della Comfort è di 20.450 euro, mentre servono solo 1.500 € in più per la Comfort Plus che costa 21.950 €. Potendo scegliere, vista la differenza di prezzi, consigliamo sicuramente la Comfort Plus.
Andando sul configuratore Dacia, è praticamente tutto incluso, tranne qualche optional come la mappa dell’Europa Centro Orientale. L’unico optional da segnalare è invece la ricarica rapida in corrente continua, che costa 600 €.
—–
Vi invitiamo a seguirci su Google News su Flipboard, ma anche sui social come Facebook, Twitter, Pinterest e Instagram. Non esitate a condividere le vostre opinioni e le vostre esperienze commentando i nostri articoli.