Polestar 2 Long Range

Polestar 2 Long Range: vi spiego perché è molto valida

La nostra recensione approfondita della Polestar 2 L.ong Range da 300 CV e autonomia reale di 650 km con prezzi a partire da 55.800 €.Dico con orgoglio che siamo stati tra i primi italiani a provare la Polestar 2, quasi […]

La nostra recensione approfondita della Polestar 2 L.ong Range da 300 CV e autonomia reale di 650 km con prezzi a partire da 55.800 €.

Dico con orgoglio che siamo stati tra i primi italiani a provare la Polestar 2, quasi due anni fa ad Aalborg, in Danimarca, quando nemmeno il marchio e l’auto stessa erano in Italia. Eravamo alle porte del Kunsten, il museo realizzato da Alvar Aalto per rimanere in tema design nordico, e quella era la Polestar 2 Performance. Due anni dopo, sempre in Danimarca ma a Copenhagen, torno sulla vettura, stavolta la mia preferita: la Polestar 2 Long Range.

Un’auto che nel frattempo si è leggermente rifatta il look, ma soprattutto ha cambiato tanto in termini tecnici con una nuova batteria, un aggiornamento del software e tanta autonomia. Vi racconto com’è andata la mia prova in questa insolita primavera danese con tanto sole e 20 gradi, e perché quest’auto elettrica è molto valida.

Polestar 2 Long Range: me la consigli?

Parere Robin

Non è solo una questione di design, che certo è soggettivo ma che per quanto mi riguarda è ben riuscito. Pulito, sobrio, molto elegante ma sportivo e lontano dagli eccessi di molte altre auto elettriche. E se certo non è la Performance con il suo assetto dedicato e i sue due motori elettrici, ti assicuro che i 300 CV di questa versione single motor Long Range, abbinati a 490 N/m di coppia fanno comunque la loro figura in termini di prestazioni, e vale veramente la pena rinunciare a un motore in cambio di grande efficienza, visto che l’autonomia è piuttosto buona.

Il plus, però, è la trazione posteriore, tocco sportivo di Polestar arrivato proprio con il restyling, i buoni consumi e la qualità costruttiva, unita all’ottimo infotainment e soprattutto alla rete di assistenza Volvo. Nonostante qualche scricchiolio di troppo, te la consiglio, quindi, se cerchi un’auto elettrica performante ed efficiente, con materiali ottimi e una sensazione di robustezza e sicurezza tra le più alte che abbia provato.

Trazione posteriore e tanta autonomia

Il focus di questo restyling è tecnico, motivo per cui credo che sia doveroso raccontare per prima cosa come questa Polestar 2 Long Range si comporti su strada. Quest’auto trasmette sicurezza e in particolar modo stabilità. La piattaforma CMA su cui sorge, la stessa delle Volvo XC40 e C40, è stata ampiamente aggiornata per meglio supportare la tecnologia elettrica, oserei dire stravolta.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

In primo luogo, la trazione diventa posteriore. Questo non è solo un fattore positivo per gli amanti di una guida più sportiva, che assicura un’ottima accelerazione. È positivo perché rende anche l’auto più stabile, insieme al fatto che è più bassa delle cugine e ha quindi il baricentro ancora più in basso. Il risultato è che è mandarla fuori strada è impossibile, si riesce a “sbandare” un po’ solo disattivando l’ESC, cosa che rimane sempre disponibile sempre per gli amanti della sportività.

Del resto non è cambiata solo la trazione: rispetto alla prima Single Motor Long Range le prestazioni sono notevolmente aumentate, passando da 231 a 300 CV e da 330 a 490 N/m di coppia massima, con uno 0-100 ora in 6,2 secondi anziché 7,4. Nella modalità che chiameremmo “Sport” si sentono tutti. Motori che tra l’altro sono totalmente nuovi, sempre a magneti permanenti e ora con inverter al carburo di silicio.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

L’assetto non è rigido come la Performance, non ci sono i freni Brembo. In generale, è più morbida e questo si apprezza a lungo andare, ma complici anche i sedili tendenzialmente rigidi l’impostazione rimane meno soffice e più, appunto, vivace. Anche lo sterzo è fantastico, bello spesso, si impugna bene e contribuisce al divertimento, alla piacevolezza generale di questa vettura.

Meno belli, invece, sono alcuni rumori strani di troppo che si percepiscono in fase di manovra, o il fatto che per cambiare modalità di guida, o scegliere il livello di intensità della frenata rigenerativa si debba sempre passare per il display centrale da 11”.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

Il pregio è che rispetto ad altri infotainment qui i menu sono pochi e basta fare tap sul simbolo della vettura, ma resto sempre dell’idea che i pulsanti fisici siano sempre più pratici, specie per una vettura così attenta alla sicurezza. A proposito di frenata rigenerativa: si può rimuovere, si può impostare leggera, oppure si può impostare la One Pedal Drive. E tre anche le modalità di guida: la Standard è quella che si usa di più, ma c’è anche una modalità Leggera che riduce le prestazioni per risparmiare, e la Sport che rende l’auto molto allegra.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

Nulla da dire sugli ADAS, funzionano bene, non sono invadenti, nemmeno l’alert di superamento del limite di velocità. Hanno sempre suoni secchi, cosa che mi fa pensare che serva davvero poco per non farli detestare. Comunque, tutte le funzioni Driver Awareness sono di serie, e includono l’angolo cieco con supporto allo sterzo, il Cross Traffic Alert con supporto alla frenata e Rear Collision Warning and Mitigation, nonché la telecamera surround a 360 gradi di qualità migliorabile, certo, ma comunque in grado di riprodurre bene l’ambiente circostante. Optional il Pilot Pack.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

Il capitolo autonomia è il mio preferito. La Polestar 2 Long Range con singolo motore ha ora una batteria da 82 kWh, ma il peso non è aumentato in maniera significativa a tutto vantaggio di prestazioni ed efficienza. Sono 655 i km di autonomia dichiarati, che sono del resto molto veritieri in città, dove l’auto sembra addirittura non scaricarsi se si usa la One Pedal Drive con la modalità più leggera.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

Nel misto dà il meglio di sé: fino a 100, o 110 km/h che poi è anche il limite autostradale della zona di Copenhagen, i consumi non salgono oltre i 14 kWh su 100 km, ovvero tra i 560 e i 580 km di autonomia reali. Complici i limiti autostradali danesi, non ho avuto modo di provarla a 130 km/h, dove comunque mi aspetto una buona autonomia reale visti i bassi consumi.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

Anche la ricarica migliora. Prima era una nota dolente, ma ora su questa versione la potenza in DC sale a 205 kW, con tempi tra i 20 e i 30 minuti per recuperare l’80%. Cosa non ho citato? Il sistema Harman / Kardon (optional), che riproduce la musica piuttosto bene.

Design e interni

Il design, come detto, è praticamente identico. L’unica cosa diversa è la mascherina anteriore, che ora è chiusa e in tinta carrozzeria, come su Polestar 3.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

Anche dentro rimane la solita qualità, con inserti in legno e una buona qualità dei tessuti, spesso riciclati. C’è anche il display touch da 11” con Android Automotive, che ora ha molte applicazioni in più oltre ai servizi Google integrati che sono sempre un plus.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

C’è Waze, e ci sono app multimediali come YouTube, Prime Video, Netflix e altro da usare quando l’auto è ferma, ad esempio mentre l’auto ricarica. In generale, comunque, si vede che c’è uno studio, ma ci sono alcune soluzioni poco pratiche.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

Ad esempio ci sono due porta-bicchieri, ma uno dei due è sotto il bracciolo per cui se si usano entrambi, il bracciolo si perde. E se si sposta in avanti il bracciolo centrale, non si può usare nessuno dei due.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

Di serie la base di ricarica wireless per lo smartphone, ma in generale ci sono pochi vani per gli oggetti. La seduta invece è comoda, ma la forma a berlina fa sì che dietro lo spazio sia leggermente ridotto, soprattutto per i più alti.

Prezzi

La Polestar 2 parte da 55.800 € per la versione Standard Range single motor, che promette già un’autonomia intorno ai 540 km su ciclo WLTP.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

La Polestar 2 Long Range single motor parte invece da 59.300 €, che salgono a 66.300 € per la versione da noi provata che aggiunge il colore Jupiter, il beige-oro delle foto (costa 1.200 €), il PIlot Pack da 2.500 € e il Plus Pack da 4.500 €. Il primo aggiunge i fari anteriori pixel LED, il Cruise Control adattivo e il Pilot Assist, il secondo il tetto panoramico, i sedili WeaveTech con inserti ash deco e l’impianto Harman Kardon.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

Ci sono anche interessanti proposte di Leasing privato: tramite sito è possibile scegliere il tipo di finanziamento, scegliere quanto dare d’acconto tra un minimo di 5.000 € e un massimo di 25.000 €, nonché la durata e il km annuale.

Polestar 2 Long Range
Image: Quotidiano Motori

Ricordo che il leasing non è il noleggio, e permette di riscattare l’auto una volta terminato il contratto, riscatto di cui si sa già l’importo. A seconda dell’anticipo, e con una formula 60 mesio 10.000 km/anno, le rate vanno da 645 a 258 € al mese, con un riscatto di 23.000 €. Sul sito sono indicati tutti i dettagli.

Non perderti le ultime notizie e condividi opinioni ed esperienze commentando i nostri articoli:

• Iscriviti ai nostri canali Telegram e Whatsapp per gli aggiornamenti gratuiti.
• Siamo su Mastodon, il social network libero da pubblicità e attento alla privacy.
• Se preferisci, ci trovi su Flipboard e su Google News: attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite!