Quanto costa viaggiare con la Fiat 500e? Si tratta di un’auto che non solo fa parte della mia quotidianità, ma con la quale anche mi diverto a sperimentare, per esempio usandola per andare e tornare da Monza a Torino in un percorso di 328,3 km in occasione dell’Eurovision.
Qualche mese fa ho infatti dedicato un articolo alla mia nuova auto personale, la Fiat 500 elettrica, che ho comprato a km0 con qualche compromesso perché letteralmente innamorato di quella che in redazione abbiamo avuto in prova.
Quanto costa viaggiare con la Fiat 500e?
Quello che ho sostenuto non è un viaggio lungo, ma possiamo dire a medio raggio, e con un chilometraggio totale superiore sia all’autonomia dichiarata dalla casa, 320 km sul consumo misto WLTP, sia all’autonomia disponibile da display, 260 km a carica completa: tra andata e ritorno, infatti, ho percorso 328,3 km. Un primo assaggio che però, dal canto mio, non ha richiesto troppi compromessi e che soprattutto è costato poco. In totale, ho sostenuto due sessioni di ricarica con costi di:
⋅ 10,77€ per la prima, a Monza per passare dal 48 al 100 % alle colonnine Be Charge di Viale Lombardia, potenza 95 kW al costo di 0,50 € / kWh.
⋅ 13,72€ per una ricarica di 27 kWh e per passare dal 30 al 100% a Torino, presso le colonnine Be Charge da 11 kW in via d’Azeglio al costo di 0,45€ / kWh.
In totale, quindi, la spesa è stata di 24,49 euro.
[pro-contro]
A che velocità ho viaggiato?
Come anticipavo, il percorso effettuato è stato quasi in toto autostradale, fatta eccezione per il brevissimo tratto urbano a Monza e per quello a Torino.
Avendo già avuto più esperienze con le auto elettriche in autostrada, dalla Ford Mustang Mach-E alle Kia eSoul e EV6, ho ormai imparato che la velocità ideale per non vedere crollare l’autonomia è 110 km/h. Ma se con le altre vetture, tutte con autonomia dichiarata superiore ai 450 km, ho provato ad andare a 130 dovendo poi regolarmi, con la 500 vista l’autonomia più ridotta sono rimasto sul sicuro.
Una scelta efficace, perché stando al navigatore, che calcola sempre il percorso con i limiti massimi, mi ha permesso di raggiungere la meta nei tempi previsti; e perché sia all’andata che al ritorno sono arrivato con circa il 30% di batteria e 70 km di autonomia residua, con quindi ampio margine per eventualmente girare la città in cerca di parcheggio; ma anche per cercare colonnine in caso Torino ne fosse sprovvista o, come è successo, molte fossero guaste o occupate.
Ho dovuto fermarmi e ripartire tre volte: nel primo caso, l’app mi segnava la colonnina libera e invece era occupata in entrambi i lati. Nel secondo, la colonnina, ovviamente quella di fronte all’ingresso del Parco del Valentino era guasta. Fortunatamente, poco più avanti c’era una Be Charge segnalata libera in uno dei due punti, al quale mi sono collegato, dovendo avvicinarmi il più possibile in quanto l’altra vettura si era attaccata alla presa del mio lato, una cosa che succede molto più spesso di quanto si creda a causa delle App dalle quali non si capisce che lato si sta attivando.
Tempo di ricarica? Poco più di 5 ore, adatto a girare la città e l’Eurovision Village senza fretta e soprattutto senza stare col pensiero di doverla spostare per non pagare la penale.
I consumi
Un dato sui consumi l’ho già scritto, visto che la batteria è scesa del 70% all’andata e del 69% al ritorno. Prima di addentrarmi nei dettagli, premetto che in quella giornata la vettura era ancora dotata degli pneumatici invernali (li avrei cambiati il giorno dopo) che come fanno consumare di più le auto endotermiche, così lo fanno anche sulle auto elettriche.
Tornando a noi, all’andata la Fiat 500e ha percorso 156 km da Monza al Parco Valentino di Torino, partendo con il 100% ma non con tutta l’autonomia disponibile in quanto la ricarica non era ancora terminata, con un consumo medio di 15,7 kWh ogni 100 km a velocità costante di 110 km/h con cruise control. A Torino l’autonomia residua era di 67 km, con il 30% di batteria.
Quello che mi ha stupito è che al ritorno i consumi sono stati leggermente inferiori, nonostante a causa del traffico più intenso abbia dovuto aumentare più volte la velocità per effettuare dei sorpassi perdendo quindi la costanza dell’andata: ho registrato infatti consumi di 14,2 kWh ogni 100 km, dato paragonabile a quello che registro nella guida mista quotidiana, arrivando a Monza con il 29% di batteria e 68 km di autonomia. Va detto che al ritorno ho percorso 172,3 km in quanto dal Parco Valentino mi sono poi spostato al PalaOlimpico, e perché a causa del traffico congestionato a Milano ho dovuto fare quello che in gergo si chiama “giro dell’oca” per risparmiare tempo.
In tutti e due i casi ho viaggiato con l’aria condizionata fredda attiva, al minimo della temperatura e dell’intensità. La 500 gode però di pompa di calore che, come mostrato dal computer di bordo, finché la ventola gira lentamente non fa consumare nulla alla vettura, mentre alzandola un po’ consuma tra i 2 e i 4 kW.
Il peso ridotto si fa sentire
Questi consumi dimostrano che a 110 km/h, in due con due zaini leggeri, avremmo potuto percorrere senza ricarica tra i 200 e i 220 km, dati che finora sono i più vicini all’autonomia stimata dalla vettura di 260 km. Non a caso, quando la uso solo in città, rispettando i limiti e con frenata rigenerativa attiva da quando le temperature sono superiori ai 10° ho percorso anche 350 km, dato superiore al dichiarato.
Ciò significa che il peso fa tanto, e anche il singolo motore: tolta la eSoul, le altre auto elettriche citate hanno tutti due motori e la trazione integrale, che inevitabilmente fa consumare di più. Inoltre, la batteria con capacità nominale da 42 kWh della 500, e le sue dimensioni contenute, permettono un peso di 1,3 tonnellate, contro le oltre 2 di auto elettriche con batteria più grande che, per questo, hanno un distacco maggiore tra l’autonomia reale a velocità autostradali e il dato dichiarato.
In ogni caso, nel percorso scelto questo è un bene visto che sulla A4 in quella direzione non sono ancora presenti colonnine ultra-fast Free To X o Ionity alle stazioni di servizio, ma solo una colonnina Enel X da 60 kW a Villarboit Nord, in direzione Torino.
La 500 elettrica in autostrada
Ma come si comporta la Fiat 500e in viaggi autostradali? Anche qui ci sono sorprese. Sia l’autonomia “middle-range” sia soprattutto il bagagliaio minuscolo non la rendono l’auto ideale per viaggi troppo lunghi, quanto meno non spesso. Nel mio caso, poi, gran parte del bagagliaio è occupato dalla valigetta del Juice Booster 2, che fondamentalmente lascia spazio solo per un trolley e due zaini. Se però dovessi avere bisogno, potrei lasciare a casa la valigetta e mettere li cavo sotto il piano di carico, dove c’è un apposito spazio.
Lato guida, invece, nulla da dire. Il motivo principale per cui l’ho scelta è la sua guida fluida e divertente, ma anche il lavoro fatto sull’insonorizzazione anni luce avanti rispetto al precedente modello del 2007, dato da un telaio più robusto, che le fa avere risultati da auto più grande. Niente tremolii di sorta ad alte velocità, i fruscii aerodinamici si sentono ma neanche troppo, e il motore da 118 CV con la coppia diretta di 220 N/m le permettono di avere una grande ripresa per immettersi in autostrada e superare velocemente. I sedili in tessuto Seaqual sono sempre piacevoli da vedere, e confortevoli.
Buono anche l’impianto audio, anche se la sua gestione del volume ad alte velocità non è così “intelligente” come viene proposta, e tende ad abbassare bruscamente il volume. Anche il cruise control, nel mio caso non adattivo perché non c’era, in caso di accelerazione per sorpasso ha un ritorno forse eccessivamente brusco alla velocità impostata.
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