Quando le aziende di pneumatici presentano una novità la prassi è molto simile a quello che avviene con le Case motociclistiche: noi giornalisti veniamo invitati a testare il suddetto pneumatico sui mezzi per i quali è destinato: moto sportive, enduro stradali e specialistiche, sport touring, scooter o custom. Lo sforzo che alcuni “gommisti” fanno si spinge ad avere un parco moto spesso molto nutrito, con mezzi di estrazione simile ma di marche, modelli e cilindrate differenti, in modo da poter dare un riscontro quanto più approfondito possibile.
Ma tutto ciò a volte non basta. Ci si trova comunque a provare mezzi nuovi o con pochissimi chilometri, accuratamente ispezionati ed efficienti al 100% dal punto di vista meccanico e ciclistico.
Lungi dal ritenere queste prove poco attendibili, per quanto un motociclista sia attento alla cura del proprio mezzo, questa situazione non rispecchierà mai la realtà. Le moto che ognuno di noi possiede e che guida tutti i giorni hanno spesso molti chilometri alle spalle, alcuni anni di vita e frequentemente, soprattutto per quanto riguarda il mondo custom, sono più o meno personalizzate.
Un test atipico
Ecco perché abbiamo accettato di buon grado l’invito giuntoci da Metzeler per un’occasione più unica che rara: provare in un viaggio, sulla propria Harley-Davidson personale, i nuovi pneumatici Cruisetec, presentati a Motor Bike Expo e da noi già testati con soddisfazione alcuni mesi fa in Sicilia, in quella occasione su moto della Casa di Milwaukee e Indian praticamente nuove, come da copione. Già durante quel test bagnato ci era stata data la possibilità di saggiare le doti del nuovo pneumatico custom su modelli anche meno recenti dei Milwaukee-Eight, come un Softail Slim Twin Cam del 2017, ma si trattava comunque di mezzi “in prestito”.
L’invito è rivolto ad alcuni concessionari H-D, come per la prova in Sicilia, e a un ristretto numero di giornalisti, proprietari di v-twin. Potendomi vantare di essere uno di quelli che non utilizza quotidianamente moto “prese a scrocco” ma il mio amato Dyna Fat Bob del 2013, al quale in questi anni non ho risparmiato nulla in termini di stress, tra lunghi viaggi a pieno carico in giro per raduni con ogni condizione climatica e scorribande di club a velocità sostenute, oltre a un paio di Italy 500 Miles e Chrono Alps, l’occasione è davvero ghiotta.
Tanto più che al momento dell’invito i Metzeler ME 888 Marathon Ultra, montati sul mio Dyna poco più di un anno fa, hanno già percorso più di 12.000 km, anche se mantengono un’ottima tenuta di strada pure sul bagnato, tanto che potrebbero tranquillamente farne altri 8.000.
Metzeler Cruisetec su Dyna Fat Bob
Resta solo da fare un accurato tagliando, giusto per scongiurare qualche inconveniente tecnico ma soprattutto perché il contachilometri mi dice che è giunta l’ora di farlo. Dopo un attento check-up presso la concessionaria Harley-Davidson Brescia, dove faccio montare anche i Cruisetec nelle misure 130/90B16 rinforzato e 180/70B16, il capofficina Cristian mi riconsegna la moto con un inaspettato regalo: centralina rimappata e filtro aria K&N HD-9608, che si abbinano perfettamente ai miei scarichi “originali” Tommy Gun aperti, in pratica quasi uno Stage 1 Screamin’ Eagle.
C’è però una sorpresa non altrettanto gradevole: il mio Dyna necessita di una sostituzione dei cuscinetti di sterzo, operazione non possibile dato il poco tempo a disposizione e la necessità di smontare completamente l’avantreno che, come si dice in gergo, è leggermente “impallinato”, a causa forse di qualche “salto” di troppo!. Nulla di grave, Cristian mi tranquillizza, raccomandandomi comunque di non esagerare perché lo sterzo risulta meno preciso, e parto sereno, o quasi.
In viaggio verso Punta Bagna
Per rimanere in tema custom, la destinazione scelta da Metzeler è il raduno di Punta Bagna a Valloire, di cui vi abbiamo parlato qui. Evitando il noioso Frejus sono poco più di 350 km da Milano, di cui 160 di autostrada.
Partiamo la mattina di venerdì 28 giugno da Motosplash di via Gardone, motolavaggio partner di Metzeler che ospita nella sua ampia struttura l’associazione Ciapa La Moto e diverse realtà custom, tra cui South Garage e Kustom Family Milano. Qui ci troviamo con una parte degli altri componenti del gruppo: Daniele Maletti, marketing manager Italia del gruppo Pirelli moto, uno abituato a girare, e anche forte, in pista ma recentemente appassionato alle Harley, come dimostra il suo Forty-Eight del 2018; Giuseppe Roncen, direttore di LowRide (e prima ancora di Freeway), rivista leader nel settore custom con cui anche il sottoscritto ha l’onore di collaborare da anni, in sella a una splendida Softail Standard Evolution del 1985 maniacalmente restaurata, e Matteo Ferreri, tecnico presso la concessionaria H-D Bolzano, a bordo di uno Street Glide Special 114 del 2019 con scarichi Vance & Hines e centralina rimappata.
Non siamo ancora al completo. Dopo un veloce trasferimento autostradale lungo la torrida A4, con temperature superiori ai 35 gradi, durante i quali apprezziamo la silenziosità di marcia e la stabilità dei Cruisetec, la prima tappa è infatti presso la concessionaria Harley-Davidson Torino, dove incontriamo il dealer Beppe Anastasio e Piero Iavarone, titolare di Bottega Garibaldi, negozio dedicato ai v-twin classici. Entrambi su FXR 1340, il primo un Low Rider Custom del 1988, il secondo un Low Rider Convertible del 1992.
Un gruppo eterogeneo
Le 22 misure disponibili di Cruisetec, ancora poche se paragonate alle 73 di Marathon Ultra, ma in ampliamento data la giovane età di questo innovativo pneumatico (già per la fine dell’anno dovrebbero arrivare a 26), consentono di gommare la stragrande maggioranza di Harley del presente e del passato.
Manco a farlo apposta, in questo tour sono rappresentate le più emblematiche piattaforme Harley-Davidson degli ultimi 30 anni: in ordine cronologico Softail e FXR Evolution 1340, Sportster Evolution 1200 di ultima generazione, Dyna Twin Cam 103 e Touring Milwaukee-Eight 114.
Differenti mezzi per altrettanti diversi stili di guida e abitudini. Il pistaiolo Daniele riesce a limare anche le pedane del suo XL1200X che monta 130/90B16 davanti e 150/80B16 dietro, entrambi rinforzati. Matteo è un altro a cui piace andare forte, avendo esperienza anche con moto sportive: il suo FLHXS monta 130/60B19 e 180/55B18 rinforzato.
Giuseppe, harleysta fin dai tempi dell’arrivo della Numero Uno nel 1984, ha debuttato con una XLS 1000 Roadster del 1980, conosce a memoria tutti i modelli H-D dal 1903, possiede tra le tante anche un FXRT del 1985 e un Knuclehead del 1946. Monta sul suo FXST pneumatici MH90-21 e 130/90B16 rinforzato.
Stessa misura posteriore per i due FXR, che all’avantreno montano 100/90-19. Beppe è un’altra memoria storica del mondo Harley, avendo aperto la sua concessionaria oltre 20 anni fa, un carattere sanguigno e diverse esperienze agonistiche nel drag racing e amatoriali col tassello.
Il suo FXLR è tenuto come una reliquia, ma questo non gli impedisce di andare a ritmo serrato sulla strada che porta a Sestriere, che conosce a memoria. Gli sta dietro senza fatica, e spesso davanti, Piero sul suo FXRS-CONV, anche lui un habitué di queste parti, visto che la strada che percorriamo è il suo abituale tragitto casa-lavoro.
Strade di montagna, il terreno ideale
Proprio sul percorso misto di montagna che ci porta prima da Pinerolo a Sestriere e poi, passato il Monginevro, da Briançon al Col du Lautaret, avverto alcune incertezze all’avantreno, dovute proprio ai famosi cuscinetti da sostituire. Sarà che sono stato avvisato del problema, sarà che sono suggestionabile, ma i Cruisetec amplificano pregi, ma anche difetti della ciclistica.
In pratica se avete una moto perfettamente a punto a livello ciclistico potrete osare molto di più che con i pneumatici di primo equipaggiamento, sia nell’inserimento in curva, sia nelle pieghe, aumentando l’andatura fino al limite della ciclistica, che sulle Harley arriva molto prima di quello dei pneumatici Metzeler. Il feeling è davvero notevole e si riescono a percepire meglio i limiti fisici e ciclistici della propria moto.
Diversamente se magari da tempo avete un problemino ciclistico (ammortizzatori scarichi, forcella cedevole, un cerchio ammaccato o, come nel mio caso uno sterzo leggermente “impallinato”) al quale ormai avete fatto l’abitudine, ecco che in totale sicurezza, che non viene mai meno, i Cruisetec ve lo “ricorderanno”, senza togliervi comunque il piacere di guida, anche senza una ciclistica perfetta.
In sintesi, questi pneumatici migliorano notevolmente la maneggevolezza e la prontezza di risposta dello sterzo; ecco perché eventuali difetti, soprattutto all’avantreno si avvertono prima.
L’ultimo tratto di strada prima di arrivare a Valloire sale sul Col du Galibier, a 2.642 metri d’altitudine, la vetta più alta toccata dal nostro viaggio, per poi ridiscendere a 1.400 metri in località Valloire, dove arriviamo dopo aver percorso circa 350 km.
Come è fatto Cruisetec
I dati tecnici di Cruisetec li abbiamo già svelati a gennaio in occasione della sua presentazione al pubblico italiano durante MBE. La caratteristica principale del Cruisetec è la bimescola posteriore ad alta percentuale di silice, un mix tra tenuta di strada e percorrenza chilometrica ideale su moto pesanti dalla coppia generosa.
Al posteriore la parte centrale è più dura, consentendo un chilometraggio adeguato, seppure inferiore a quello del Marathon Ultra, che resta imbattibile su questo aspetto. La mescola adottata ai lati, più morbida, ha caratteristiche simili a quella dell’anteriore, migliorando di fatto non solo il grip chimico in piega ma anche quello in frenata.
Le già ottime doti del “Triple Eight” sul bagnato, con Cruisetec diventano eccellenti, infondendo sicurezza tanto ai neofiti quanto all’harleysta più smaliziato, così come al grande viaggiatore su Touring da 400 kg con moglie e bagagli al seguito.
Il battistrada
Il disegno del battistrada è derivato dall’esperienza di Metzeler in ambito sport-touring. È moderno e non privo di fascino, anche se a onor del vero, il “tassellato” di primo equipaggiamento Dunlop D427 montato sul Fat Bob, così come il Michelin Scorcher 32, dal punto di vista estetico non si battono. Avendoli provati entrambi prima del Marathon Ultra, posso tranquillamente dire che i vantaggi finiscono qui, con il Dunlop che ha il pregio di essermi durato ben 20.000 km, al contrario del posteriore Michelin che dopo soli 8.000 km era già da buttare.
Tornando al battistrada del Cruisetec, l’anteriore presenta incavi divergenti alternati che, attraversando la sezione centrale, migliorano il grip meccanico, il drenaggio dell’acqua e l’efficienza in frenata, e intagli trasversali più corti e convergenti che incrementano il rendimento termico. Al posteriore i ruoli si invertono: incavi lunghi alternati convergenti distribuiscono la pressione sull’area di rotolamento, garantendo un’usura regolare, lasciando la sezione centrale del battistrada ininterrotta per una migliore trazione, mentre gli incavi trasversali corti sono divergenti, svolgendo però la stessa funzione di quelli anteriori: miglior efficienza termica e aderenza.
Ultimo test sul bagnato
Dopo due giorni di bagordi al raduno di Punta Bagna, e un paio di “scalate” al Col du Galibier, è ora di tornare. Una leggera pioggia saluta la nostra partenza, mancava giusto l’ultima situazione ideale per questi pneumatici.
Il primo tratto nei pressi del Col du Lautaret è reso viscido dall’acqua e qui abbiamo modo di saggiare nuovamente, dopo l’esperienza siciliana, la tenuta sul bagnato dei Cruisetec. Dove sono davvero insuperabili è in frenata.
Sulle Harley più recenti è praticamente impossibile far azionare l’ABS, anche sui fondi umidi, mentre su quelle più anziane il bloccaggio resta quasi sempre un ricordo. Sempre sulle strade bagnate, in accelerazione torna a farsi sentire l’estremo feeling che questi pneumatici offrono.
Eventuali perdite di aderenza, quasi mai involontarie ma dovute a uscite di curva troppo allegre, sono sempre graduali e consentono perfino di divertirsi intraversandosi in totale sicurezza. I terribili fuorigiri che si avvertivano con i pneumatici di primo equipaggiamento, che continuano a slittare sui fondi bagnati senza il minimo controllo, sono davvero solo un brutto ricordo.
Il viaggio di ritorno, sempre evitando il Frejus e passando per il Monginevro, è più breve di una ventina di chilometri e prevede l’entrata in autostrada a Oulx sulla A32 Torino-Bardonecchia. Smette di piovere e torna il caldo. Alla prima sosta i pneumatici sono roventi ma non portano segni di usura. La stabilità, in rettilineo come nei curvoni, è esemplare e all’arrivo a Milano avremo percorso quasi 800 km.
Prima che qualche lettore mi dia dell’incosciente, pochi giorni dopo il rientro, riesco finalmente a far sostituire i cuscinetti di sterzo. Bastano poche curve per rendermi conto di quanto l’avantreno sia tornato preciso.
Anzi di quanto non sia mai stato così preciso negli inserimenti e nelle percorrenze in curva. Cruisetec riesce perfino a mitigare, non poco, la tendenza al sottosterzo tipica del Fat Bob, e in generale delle moto che montano pneumatici anteriori dalla larga impronta.
Metzeler Cruisetec: pro e contro
Ecco alcuni aspetti emersi nel corso della nostra prova, riassunti in estrema sintesi:
[pro-contro]
Metzeler Cruisetec: me li consigli?
Personalmente sono uno che ama sia le andature tranquille, godendomi in solitaria il panorama con il v-twin che frulla a 2.000 giri, tanto quanto le sparate a velocità sostenuta, meglio se in compagnia. Al mio Dyna non ho risparmiato nulla in questi 6 anni.
Rispetto al Marathon Ultra, a discapito forse di qualche migliaio di chilometri in meno, il Cruisetc mi consente di osare di più, soprattutto sul bagnato e sui fondi a scarsa aderenza, dove per altro già il Marathon mi aveva positivamente impressionato. Il nuovo pneumatico del brand Metzeler lo consiglio sicuramente a chi ama andare forte con la propria Harley, che sia uno Sportster elaborato, un Dyna club style, una Touring rivista in chiave bagger, un V-Rod turbocompresso o anche il nuovo Softail FXDR 114.
Se fate più di 10.000 km l’anno, amate i lunghi viaggi senza fretta, magari in coppia cullati dal comfort di una Touring e con il Tour-Pak strapieno, forse il vostro pneumatico ideale rimane il “vecchio” Marathon Ultra, che vecchio non è perché viene affiancato, e non sostituito, dal Cruisetec. Ma se avete qualche prurito velocistico, siete rimasti affascinati dai viaggi in “pack” dei club onepercenter e avete l’ambizione di essere i più veloci del vostro gruppo di amici o Hoggers in qualsiasi condizione climatica, allora i Cruisetec fanno per voi.
In entrambi i casi dovete essere persone che badano poco all’etichetta e molto alla sostanza: i Metzeler non sono e non saranno mai marchiati Harley-Davidson. Al momento le concessionarie H-D elencate come rivenditori ufficiali sono Trento, Bolzano, Brescia, Varese, Pavia, Torino, Parma, Bologna, Onorio Moto (Correggio, RE), Ravenna, Perugia, Frosinone, Power Up Salerno, Catania, ma il numero è destinato a crescere. Quindi vi potrà pure capitare che qualcuno vi chieda stupito come mai avete montato quei pneumatici, invece dei “soliti consigliati”. In quel caso sorridetegli e provate a vedere se riesce a starvi dietro.
Foto Marco Frino