La Mercedes Classe A PHEV di ultima generazione è stata recentemente oggetto di restyling, che ha riguardato piccoli dettagli lasciando intatto un buon prodotto. L’ibrida della prova, però, ha visto migliorare l’autonomia in elettrico e i contenuti tecnologici: ecco come è andata la mia prova della Classe A 250e.
Mercedes Classe A PHEV: me la consigli?
Caratterizzata da un mix di sobrietà e divertimento, offre un’esperienza di guida dinamica accoppiata a consumi efficienti, posizionandosi in modo difficile da battere tra le PHEV di lusso. Un prodotto certamente maturo, che unisce un design elegante ma sportivo a interni ben curati, senza schermi giganti ma con tecnologia avanzata e fluida.
La guida nonostante la vocazione a basse emissioni è comunque sportiva, grazie alla coppia data da un comparto elettrico incrementato rispetto al passato. Te la consiglio se cerchi un’auto compatta ma premium, comoda per i lunghi viaggi e fluida in tutte le situazioni, ma non vuoi un prodotto esageratamente ingombrante o vistoso.
Mercedes Classe A PHEV: il pacchetto AMG-Line la rende più gradevole
Dal punto di vista estetico, le modifiche sono piuttosto contenute, ma si fa ben guardare, specialmente con il pack AMG Line che ha caratterizzato la mia prova, che si ispira alla più potente A45 S, soprattutto nell’assetto basso, nella forma del paraurti e nei minigonne ribassati.
Mantenendo la sua eleganza e fluidità, la Classe A ha ricevuto qualche tocco tecnologico in più. Gli anteriori ora presentano proiettori piatti, integrati per migliorare l’aspetto del frontale, mentre la griglia adotta un motivo a stella tridimensionale che allarga visivamente la vettura. Nuovi anche i cerchi, specifici del pacchetto AMG Line e con vocazione aerodinamica che aiuta la piacevolezza di guida e a mantenere i consumi bassi.
Anche il posteriore cambia poco, mantiene sempre la forma a goccia dei fari, ma con una nuova texture LED. Le dimensioni invece sono sempre quelle: 4,4 metri la lunghezza, appena 1,4 l’altezza, con un passo però di ben 2,7 metri di cui ci si accorge dall’esterno, con le ruote spostate molto in avanti nonostante il cofano relativamente allungato.
Passo che abbiamo apprezzato nel nostro viaggio in 4 adulti da Monza a Rimini: nessuno degli occupanti era particolarmente basso, ma a dire degli ospiti posteriori, il viaggio è stato comodo e piacevole. Fortunatamente, però, era solo un weekend: si apprezza certo lo spazio per le persone, meno quello per i bagagli. La Classe A 250e, infatti, a causa della batteria riduce la capacità minima ad appena 310 litri.
Gli interni sono proprio belli
Parlando comunque degli interni, non cambiano molto rispetto a prima. Il layout è semplice ed elegante, con il doppio display abbastanza ben integrato sulla plancia, e un bel gioco tra plastiche dure lucide, plastiche morbide e gommate, e metallo.
La AMG Line, tra l’altro, si distingue per i dettagli sportivi, come i sedili con poggiatesta integrato, che comunque sono comodi e mai troppo rigidi, e il volante tagliato in basso. Quest’ultimo è una vera goduria, con doppie razze laterali che eredita dalle Mercedes più grandi e sempre tasti soft touch piuttosto piacevoli da utilizzare, come lui del resto è molto piacevole da impugnare.
Si apprezza anche la permanenza di tasti fisici, sotto le tre bocchette dell’aria, per la regolazione del clima e altri parametri, mentre dai display, con grafica fluida ma forse un po’ da svecchiare, è possibile scegliere sempre che tipo di schermata avere, dalla musica ai consumi. C’è anche compatibilità wireless con Apple CarPlay e Android Auto, che funziona piuttosto bene.
In elettrico fa più del dichiarato
La guida della Mercedes Classe A PHEV AMG Line è un’esperienza irresistibilmente piacevole, è in assoluto la motorizzazione della Classe A che ho preferito di più, sopratutto per l’ottimo lavoro a sincrono dei due motori, cosa per niente scontata su un’ibrida plug-in.
La componente elettrica offre un’autonomia dichiarata di 82 km secondo il ciclo WLTP, ma l’autore del test è riuscito a superare i 90 km, incluso un tratto di tangenziale. La combinazione di 218 CV, di cui 163 dati dal 1.3, 4 cilindri a benzina, offre un’accelerazione adeguata e un dinamismo ottimo, rendendo la guida extraurbana, specialmente su strade tortuose, un’esperienza entusiasmante. Lo sterzo preciso, l’assetto mai eccessivamente rigido e i sedili confortevoli contribuiscono a un piacere di guida complessivo.
Ciò ha portato anche a degli ottimi consumi generali. In città e in tangenziale ovviamente sempre e solo in elettrico, ma in autostrada, grazie al lavoro congiunto tra motore elettrico e termico, sono stato sempre intorno ai 5/5,5 litri ogni 100 km.
Con la modalità ibrida, infatti, la batteria si scarica molto lentamente, e anche quando supera una certa soglia mantiene sempre la carica necessaria a lavorare col motore termico, non rendendo mai la guida pesante e quindi non gravando sui consumi. La media, quindi, è stata di 4,5 litri per 100 km, niente male.
Questi numeri si traducono in spese contenute sia per la ricarica elettrica, grazie alla batteria di dimensioni moderate che non mi hanno mai fatto spendere più di 9 €; sia per il rifornimento di benzina, considerando anche il serbatoio più piccolo, con una spesa massima di 50 € per un pieno. Quest’ultimo, riesce naturalmente a coprire l’intero percorso autostradale, facendomi arrivare a destinazione, in entrambi i casi con ancora poco meno di metà dell’indicatore di benzina.
Così facendo, i circa 750 km totali del percorso Monza-Rimini e ritorno, inclusivi anche di gite nell’entroterra fatte quasi tutte in elettrico, mi sono costati 135 €. Niente male, per il tipo di auto.