La nostra recensione con primo contatto della Mazda MX-5 2024 con 1.5 SkyActiv-G da 132 CV e cambio manuale a 6 marce da 32.400 €.
35 anni e non sentirli letteralmente, sopravvivere a tutte le epoche e ai cambiamenti, pur importanti, dell’industria automobilistica. Là dove le altre della sua categoria si sono estinte, la Mazda MX-5 resiste, ha una sua fortissima community e conquista ancora tutti gli sguardi, anche in questa generazione che ha comunque i suoi 10 anni sulle spalle.
L’ho guidata in Dalmazia, una delle regioni balcaniche più belle, perché Mazda ha voluto migliorare ancora la sua Miata, con alcuni ritocchi soprattutto tecnici che la rendono ancora più divertente, e nell’unica motorizzazione che rimarrà disponibile, lo SkyActiv-G 1.5 da 132 CV, rigorosamente con cambio manuale a 6 marce.
Mazda MX-5 2024: me la consigli?
Un’auto non per tutti, ma che conquista tutti. Non per tutti perché i più alti come il sottoscritto ci stanno un po’ a fatica, e anche perché è molto bassa. Eppure, sono due compromessi facilmente accettabili dal pubblico a cui questo modello si rivolge, ovvero gli appassionati. Sempre con il suo stile vintage sia nell’estetica tondeggiante sia nella dinamica di guida, e in particolare nel cambio manuale a 6 marce che regala un feedback ormai quasi scomparso, la MX-5 si aggiorna anche nella tecnologia, in particolare l’infotainment e alcuni sistemi di sicurezza. Te la consiglio se vuoi un’auto divertente, compatta e con pochi fronzoli, capace di divertirti alla guida sia di tutti i giorni sia nei viaggi, e se sei alla ricerca di un’auto che non punti tanto alla potenza, quanto alle soddisfazioni che è in grado di regalare.
Divertimento in botte piccola
La Mazda MX-5 continua ad essere molto piccola. Il design è sempre quello dell’ultima generazione, il Kodo che ha reso celebri le ultime vetture del marchio, con uno stile morbido che punta tutto sulle forme sinuose accentuate da colori dedicati, in modo da esaltare le proporzioni. L’effetto è assicurato, anche nel blu elegante (Deep Crystal Blue) della nostra prova.
Il model year introduce comunque un nuovo e interessante colore, l’Aero Grey Metallic, che va a sostituire il Premium Quartz, nonché il beige per la capote della roadster, sempre ad apertura/chiusura manuale con un gesto molto semplice. Questa è anche la versione che abbiamo guidato noi, perfetta per queste strade proprio nella sua semplicità.
Inutile dire che i più alti sono quelli che fanno più fatica. Alla guida ci sto particolarmente comodo, il sedile riesce a scorrere abbastanza in lunghezza da farmici stare completamente. Lato passeggero, invece, ci sto proprio giusto, con le ginocchia un po’ alte e con poco spazio per i piedi a causa del tunnel centrale.
E a questo si aggiunge il fatto che l’auto è particolarmente bassa, e bisogna necessariamente calarsi per entrarci.
Così come bisogna viaggiare leggeri: i vani porta-oggetti sono pochi e molto piccoli, il baule invece riesce a contenere un trolley e due zaini grossi. O due trolley non particolarmente grandi.
Insomma è un’auto da viaggi lunghi ma con pochi fronzoli, e questi suoi compromessi fanno parte del divertimento che offre.
Anche perché la qualità si respira tutta, grazie a un aggiornamento che ha reso la seduta più comoda con l’utilizzo della fintapelle ad alta resistenza Leganu, che richiama la pelle scamosciata. Ciò permette un miglior grip, limitando lo scivolamento e mantenendo l’equilibrio anche nella guida dinamica. Questi rivestimenti tornano anche sui pannelli porta, unendosi alla tinta della carrozzeria che ritorna anche nella parte interna, e in generale tutti i rivestimenti, anche quelli del volante in pelle sintetica, restituiscono una sensazione di qualità.
Le novità tecnologiche invece riguardano l’introduzione di un display più grande da 8,8 pollici e un infotainment aggiornato con compatibilità wireless a CarPlay e Android Auto, anche touch ad auto ferma. Le prese USB diventano tutte di tipo C, e c’è anche una base antiscivolo per lo smartphone. Anche il cruscotto dietro il volante è stato rinnovato, con una lancetta dal nuovo design e un carattere più chiaro e leggibile per merito di una lacca giapponese nera a più alta pigmentazione.
Sulla Exclusive-line, ancora, il retrovisore a commutazione automatica è stato ridisegnato, ora a forma di trapezio invertito che impedisce la riflessione di tutto ciò che non riguarda la vista posteriore, ed è privo di cornice.
La guida è ancora più dinamica
Che si prediliga una guida tranquilla, o che invece si voglia qualcosa di più spinto, la Mazda MX-5 è in grado di adempiere bene ad entrambe le dinamiche. Nella mia prova ho guidato il 1.5 SkyActiv-G da 132 CV, l’unica motorizzazione che rimarrà disponibile in tutti i mercati europei, ad eccezione del Regno Unito dove continuerà ad essere venduta anche la variante 2.0 da 184 CV, l’unica con il nuovo differenziale a slittamento limitato asimmetrico.
Comunque, 132 CV su un’auto così piccola e leggera si fanno sentire. Si presenta scattante, precisa, ed è facile anche da far slittare, pur mantenendo l’ESC e gli altri parametri di sicurezza attivi. La tenuta in curva mi ha particolarmente colpito, perché l’auto riesce a mantenersi stabile senza il minimo sforzo, e questo è un plus tanto per il divertimento quanto per la sicurezza. Certo, prendendo le curve molto allegramente e giocherellando un po’ con freno e frizione, si riesce a fare anche qualche leggero “drift”, o meglio scodare un po’.
Novità, pensata per i circuiti, è il controllo dinamico della stabilità DSC-Track, di serie a partire dalla Exclusive-line, che offre al conducente il più alto controllo del veicolo, intervenendo più tardi rispetto ad altre modalità, ad esempio poco prima di una potenziale pericolosa sbandata che il conducente non potrebbe correggere in tempo.
La dinamica di guida è stata poi resa più piacevole anche dalle modifiche strutturali a telaio e scocca, e migliorie al motore che aumentano la potenza e riducono i consumi di carburante, e che tra l’altro migliorano anche la sonorità dei motori con l’introduzione dell’Induction Sound Enhancer. Il risultato lo abbiamo già visto, puro piacere di guida, divertimento per chi dall’auto vuole solo questo, e non è interessato né a troppi fronzoli tecnologici (pur non mancanti) né a spazio e praticità.
C’è anche l’impianto audio Bose integrato direttamente nei poggiatesta dei sedili per un suono più immersivo, anche se va detto che la versione con la capote in tela è piuttosto rumorosa ad alte velocità, e fa sentire tutti i fruscii aerodinamici.
Interessanti anche i consumi, per il modello: 6,3 litri su 100 km per il 1.5 della nostra prova, grazie a soluzioni come i-Eloop e i-stop e in generale alla potenza non elevatissima che aiutano a rendere la guida non solo divertente, ma anche efficiente.
Prezzi
La Mazda MX-5 2024 in versione roadster parte da 32.400 € in allestimento Premiere Line. Quella della nostra prova, la Kazari con sedili in pelle Nappa Beige e capote beige, costa 36.150 €, mentre al top della gamma c’è la Homura a 41.250 € che, tra le altre cose, ha cerchi in lega specifici forgiati BBS molto particolari.
La RF, con tetto rigido, parte invece da 34.900 €.
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