Dopo tutti i SUV di grandi, medie e piccole dimensioni che ho provato fa quasi strano tornare su una piccola cittadina, che ai SUV, nell’estetica, in qualche modo si ispira. Kia Picanto, da me provata in allestimento XLine, è stata una piacevole sorpresa: una vettura piccola solo nelle dimensioni, perché ha una tanta grinta e tecnologia. Ecco come è andata la mia prova.
Kia Picanto: me la consigli?
La Picanto è una piccola che vuole fare la grande. Il classico esempio di “l’abito non fa il monaco”. Anche se comunque, l’abito qui non è niente male: esteticamente è una tipica Kia, con tutti i dettagli tipici del marchio, e una linea sportiva e molto giovanile. Dentro, grazie al passo allungato, ci si sta piuttosto comodi all’anteriore, mentre è parca nei consumi con un motore piccolo ma che offre tanto carattere. La dotazione tecnologica è niente male, paragonabile a quella delle Kia dei segmenti più alti, e che la rende anche una delle cittadine più sicure e high-tech sul mercato.
Te la consiglio se cerchi un’auto per girare agevolmente in città, che consuma poco e che magari ti serve per qualche gita fuori porta. Certo, volendo si possono affrontare lunghi viaggi, ma chiaramente non è la sua vocazione. Ci si sta anche in quattro, ma non è la situazione ideale, considerando anche il piccolo bagagliaio. Non te la consiglio ovviamente per farci viaggi eccessivamente lunghi, e soprattutto per farli molto spesso, ma per tutto il resto sì.
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Kia Picanto: il design
Con l’ultimo restyling, la Picanto ha portato non poche novità estetiche. A partire dall’anteriore, dove il gruppo ottico mantiene la sua forma e si congiunge al tipico “Tiger Nose” dell’azienda coreana, ma cambia la disposizione delle luci, introducendo i classici 4 “puntini LED” visti anche sulla Kia XCeed, da me provata qualche mese fa. Abbaglianti e anabbaglianti sono invece alogeni, ma è tipico di un’auto di questa categoria. Anche dietro le luci cambiano, e sono interamente a LED con un effetto molto appariscente da accese.
La Picanto è disponibile in diversi allestimenti: City, Urban e Style, che mantengono un aspetto più classico; GT-Line, che ha invece un’estetica più sportiva, con minigonne ribassati e dettagli a contrasto; e X-Line, quello della nostra prova. Dimensioni e altezza da terra sono sempre le stesse, ma l’estetica strizza l’occhio al mondo dei crossover, e in particolare a Stonic e XCeed, con dei rinforzi in plastica nera sui parafanghi e in tutta la parte bassa della vettura.
Anche gli interni sono molto curati, con plastiche morbide e rifinite anche meglio di altre vetture, persino nella zona inferiore. Il volante è regolabile in altezza e profondità, altra cosa non scontata, e tagliato in basso, per dare sportività; di fianco c’è anche un bracciolo, rivestito in un materiale simil-pelle, scorrevole e quindi adattabile a tutte le altezze. Il cruscotto è interamente analogico, con un piccolo display TFT che dà informazioni sui consumi, i suggerimenti per cambiare marcia, e riconosce anche il limite stradale. Al centro c’è un display touch da 8 pollici, con l’ultima versione di UVO, il sistema di infotainment di Kia, che ammetto trovare piacevole e molto migliorato rispetto al passato. Peccato solo che il display sia a mo’ di tablet, e in plastica lucida, due scelte che come ripeto spesso non mi piacciono molto.
Dentro ci si sta piuttosto bene, soprattutto all’anteriore: io sono alto 1,94 metri e pensavo di non starci, e invece mi sono dovuto ricredere: ho persino qualche cm di spazio in altezza e la possibilità di abbassare il sedile, che è ben fatto ma forse un po’ rigido. Questo si deve all’altezza piuttosto elevata, che la rende anche più abitabile di molte segmento B! Quando si tratta di vetture di questo genere, bisogna sempre sacrificare qualcosa: la Picanto ha un passo piuttosto allungato, già indice che si è preferito puntare sull’abitabilità posteriore e meno sul bagagliaio, che ha un volume di 255 litri utile per un trolley, le classiche buste della spesa o, come nel mio caso, due scatoloni con caschi per scooter. Dicevo che si è puntato sull’abitabilità, e in effetti non ci si sta male. Non è un’auto per viaggiare a lungo in 4, ma per brevi spostamenti non ci si può proprio lamentare.
Oltre al sistema UVO, sempre connesso e quindi in grado di fornire informazioni in tempo reale su traffico, parcheggi, distributori disponibili e via dicendo, la Picanto è compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, via cavo. Ricca è anche la dotazione di sistemi di sicurezza, che includono cruise control adattivo, mantenimento di corsia, riconoscimento dei segnali sensori di parcheggio anteriori e posteriori, con retrocamera. Di quest’ultima, per quanto apprezzabile, si può anche fare a meno: la visibilità posteriore è ottima, grazie alle dimensioni compatte, al lunotto grande, e al posteriore piatto.
Kia Picanto: come va il 1.0 T-GDI da 100 CV
Le piccoline mi piacciono perché sono leggere, e anche se non sviluppano una potenza esorbitante, sono divertenti e scattanti. Ed è esattamente quello che chiedo a una vettura pensata per la città, che deve essere pronta ai semafori, alle rotonde, all’immissione in altre strade. A questo si aggiunge uno sterzo molto preciso, che risponde bene e prontamente e permette di evitare in tranquillità tutti gli ostacoli tipici della snervante guida urbana: bambini e pedoni che spuntano improvvisamente, veicoli che si fermano improvvisamente sul lato, veicoli in seconda o terza fila e via dicendo. Lei ha “i riflessi pronti”, e soprattutto è piccola e sufficientemente stretta per non doversi fermare ogni volta.
La guida in città non si può definire silenziosa, in quanto al piccolo motore piace farsi sentire, mentre aumentando la velocità e mantenendola costante, si sente di meno. Il cambio è un manuale a 5 marce, l’unico disponibile in quanto la Picanto non prevede il cambio automatico. Sia la frizione che soprattutto la leva sono morbide, un altro fattore positivo.
Come dicevo, non è un’auto pensata per i lunghi viaggi, almeno non tutti i giorni. Sicuramente arriva in ogni dove, basta rifornirla, ma non è pensata per questo. Comunque, anche a 130 risponde abbastanza bene, e la ripresa ad alte velocità è buona, migliore di quanto mi aspettassi. La Kia Picanto è un’auto molto affidabile anche per quanto riguarda l’assemblaggio, visto che è difficile farla scricchiolare: che lei proceda su asfalto nuovo, o pieno di buche, tutto all’interno resta solido, e non si avverte il benché minimo rumore. Solo quello della musica: l’impianto audio è proprietario, ma comunque godibile.
Essendo piccola poco bisogna preoccuparsi dei consumi: nelle due settimane che l’abbiamo avuta in prova le abbiamo fatto il pieno una volta sola, e con 20 euro, oggi riempi oltre la metà del serbatoio da un’autonomia residua di circa 70 km. Probabilmente, visto l’aumento repentino dei prezzi, sei mesi fa con 20 euro ci avrei riempito quasi tutto il serbatoio. Ad ogni modo, io ho una guida piuttosto allegra e tendo a spingere sul pedale, ma lei è rimasta sui 5,5 litri su 100 km, un dato in linea con la categoria.
Allestimenti e prezzi
Kia Picanto parte, in allestimento City con motore benzina da 67 CV, da 12.350 euro. Per la X-Line con 1.0 T-GDI da 100 CV della nostra prova si arriva a 17.650 euro.
La Picanto è disponibile a GPL con il motore da un 65 CV alimentato a gas, disponibile a partire dall’allestimento Urban a 14.500 euro senza incentivi.
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