Lynk & Co 01

Sono stato a Göteborg per scoprire Lynk & Co, la sua estetica e lo sviluppo dell’auto più social

Sono stato al quartier generale di Lynk & Co a Göteborg, in Svezia, per conoscere come il marchio sviluppa l'auto e le sue funzionalità

Lynk & Co mi ha aperto le porte. Letteralmente: ho avuto la possibilità di entrare dentro gli uffici a Göteborg dell’azienda del gruppo Geely, sia quelli del quartier generale, sia al Workshop a pochi passi di distanza, oltre a poter provare l’auto là dove è nata, nella seconda città svedese per dimensioni.

Una full immersion nel marchio, nella sua estetica, per capire meglio la sua visione, ma anche per fare il punto della situazione a tre anni dal debutto ufficiale di Lynk & Co in Europa e in Italia. E per vedere anche cosa c’è dietro lo sviluppo dell’auto, del suo software e dell’attenzione alla community, con cui Lynk & Co è sempre in contatto.

La prova della Lynk & Co MY23 nei dintorni di Göteborg

Niente aerei, questa volta. Data la vicinanza tra Copenhagen, dove vivo, e Göteborg, ho preso il treno per raggiungere la città svedese. Il percorso, con il diretto, oggi dura poco più di 3 ore: sono partito alle 12.42 dall’aeroporto di Copenhagen, e sono arrivato alle 16.20 alla Stazione Centrale di Göteborg, arrivando in poco tempo al nuovo Hotel Draken (“Drago”), aperto circa un mese fa in un nuovo grattacielo della città, a pochi passi dalla celebre Feskekôrka (“Chiesa del pesce”, ma in realtà un mercato coperto), oggi in fase di restauro.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Hotel niente male comunque: moderno e con soluzioni di design, per quanto da fuori non sia il più bello, offre delle viste della città davvero pazzesche. La mia camera, altrettanto curata e con ogni comfort, compreso asse e ferro da stiro, era al dodicesimo piano e mi offriva una splendida vista su Haga, il quartiere più bello di Göteborg, e sulla Skansen Kronan, sita in una collina che offre panorami altrettanto belli. Ci sono in effetti molti punti interessanti in una città che proprio quest’anno ha celebrato 400 anni di storia.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

In cima ci sono ristorante e cocktail bar, il cui soffitto riproduce un dragone bizzarro, ma tutto sommato ben inserito nel contesto. Non male poi anche la colazione del giorno successivo, con pancake e croissant soffici.

Lynk & Co 01
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Prima di addentrarmi nel cuore dell’azienda, ho provato il model year 2023 dell’unico modello per ora venduto in Europa, la Lynk & Co 01. A livello estetico e di motorizzazione è l’auto che ormai conosciamo bene: design moderno e giovanile, made in Sweden come tutte le auto di Lynk & Co, unica motorizzazione plug-in hybrid da 261 CV e oltre 70 km di autonomia in full electric, tanta sicurezza. Continua a lasciarsi guidare bene, con un assemblaggio ben fatto e sedili comodi, seppur con il poggiatesta integrato che forse non rappresenta la soluzione ideale per un’auto di questo genere, e rivestiti in Econyl, tessuto ricavato dalle plastiche riciclate dal mare.

È un’auto dalla vocazione lifestyle e piuttosto versatile. Le tre modalità di guida si sposano bene con le diverse possibilità di utilizzo, che vanno dal contesto urbano dove si usa solo l’elettrico senza problemi, e all’extraurbano autostradale, dove invece si predilige la modalità ibrida, che sfrutta entrambi i motori riducendo i consumi, salvo volontà di preservare la batteria. Quest’ultima si ricarica in AC in circa 3 ore o più, dipende dalla potenza. Chissà se nei prossimi aggiornamenti sarà tra le ancora poche plug-in hybrid che supportano la ricarica rapida.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Vocazione lifestyle anche per il tettuccio panoramico apribile, per le ampie vetrate, e per il tanto spazio. E per la guida certamente dinamica, specie nella modalità Sport, un po’ sprecata in una Svezia con limiti molto stringenti, ma non la definirei sportiva. Il volante è leggero ma non troppo, l’assetto e le sospensioni rimangono sempre morbide. Attenzione, però, quando si cerca un po’ di sportività: la taratura dei pesi non è perfettamente bilanciata, e capita che l’auto possa perdere un po’ di aderenza sul posteriore.

Ad ogni modo, la formula di vendita è sempre pensata per la facilità di acquisto, ma negli anni si è ampliata l’offerta di tipologie: dall’abbonamento che ha reso Lynk & Co famosa, al noleggio e ora anche al leasing. Su come e dove comprarla, ne avevo scritto in modo più approfondito.

Un breve giro dei dintorni di Göteborg con le nuove funzionalità

Il mio giro svedese sulla Lynk & Co 01 è durato circa due ore. Sono partito da Lindholmen, dove si trova il Workshop del marchio. Lindholmen singifica “Isola dei tigli”, un tempo era indipendente ma oggi è stata unita a un’altra isola, quella di Hisingen. Entrambe si trovano sul Göta Älv, il fiume sulla cui foce sorge la stessa Göteborg e che un tempo ospitava il cantiere navale della città svedese.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Oggi ospita una gigantesca opera di riqualificazione, con edifici moderni, tra cui anche la sede di Lynk & Co e di Geely e il Karlatornet, il grattacielio più grande di tutta la Svezia; ed è polo di ricerca, innovazione e sviluppo nel settore dei trasporti e dei media tramite il Lindholmen Science Park. Sono informazioni che nemmeno io sapevo, e che non ho cercato su internet: me le ha dette la stessa Lynk & Co 01 tramite una delle nuove funzionalità dell’infotainment.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Si chiama Pretty Near, e sfrutta il sistema di navigazione dell’auto per mostrare alcuni punti di interesse sulla mappa. Cliccandoci sopra, gli speaker dell‘impianto audio Infinity danno risonanza alla voce del sistema che racconta il punto indicato. Interessante, anche in termini di sicurezza: penso a viaggi come ai miei, in auto, dove non ho tempo di fermarmi ma spesso sono curioso di capire quello che vedo.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Da Lindholmen ho cercato percorsi brevi per esplorare qualcosa che di Göteborg ancora non conoscevo. Il Västra Götaland (Götaland occidentale, regione che prende il nome dal citato fiume) ha in effetti molti punti interessanti, a partire dall’arcipelago di Göteborg, e diversi laghi tra cui il più grande di tutta la Svezia, il Vänern, che è anche il lago più grande di tutta l’Unione Europea.

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Image: Quotidiano Motori

Io, però, ho scelto di andare al Rådasjön, più vicino alla città, perché sulle sue acque si affaccia Gunnebo Slott, palazzo in stile neoclassico con adiacente riserva naturale.

Lynk & Co 01
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Anche perché qui le strade si addentrano nei boschi, e rendono l’esperienza di guida ancora più interessante e piacevole, prima di rientrare in città.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Tra l’altro, non mi ricordavo benissimo l’indirizzo per cui ho usato un’altra delle funzionalità aggiunte, What3Words. Un altro software molto carino, che permette di trovare qualsiasi posto nel mondo usando tre parole indicative di quella località, e non generiche. “Se dicessi ‘riportami incredibile paese’, otterrei 1656 indicazioni in circa 200 km” mi spiega, sorridendo, David Green, Chief Digital Officer di Lynk & Co.

Lynk & Co 01
Image: Lynk & Co

L’ultima funzionalità che ho testato mi ha fondamentalmente salvato la giornata. Non essendo a Göteborg in vacanza, avevo fissato una videochiamata che ho potuto fare direttamente sull’auto, questo perché sono solito usare Microsoft Teams. Solitamente, collegando CarPlay è possibile usare Teams solo via audio e in modo molto limitato, ma Lynk & Co ha stretto una partnership con Microsoft per portare il software direttamente sul suo infotainment. Che infatti gira molto bene, e sfrutta la Journey Camera della Lynk & Co 01 per permettere anche a chi è in auto, eventualmente, di apparire.

In questo modo, possiamo partecipare a una chiamata di squadra e mostrare il nostro volto, oltre a visualizzare i contenuti della presentazione della riunione direttamente sulla navigazione

mi racconta David Green, aggiungendo che ovviamente la visualizzazione delle presentazioni avviene solo ad auto ferma.

Lynk & Co 01
Image: Lynk & Co

C’è anche Let’s Chat, che sfrutta l’AI per dare il via a conversazioni tra l’auto e l’utente sui temi più disparati. Per esempio a me ha chiesto “Se le scarpe di Cenerentola le stavano così bene, perché le ha perse“. Può far sorridere, e forse è più divertente con gli amici, ma se proprio non si sa come passa il tempo in auto, meglio ascoltarsi della musica con l’impianto audio che, se opportunamente impostato, regala molte soddisfazioni. O, almeno, io preferisco così.

Uno sviluppo che parte dalla community

Il mio giro si conclude di nuovo al Workshop, di nuovo a Lindholmen. L’avevo già intravisto la prima volta che ho interagito con Lynk & Co, durante il “Virtual Test Drive”, ed è il primo dei luoghi che riporta parte dell’estetica underground, oserei dire punk/camp in alcuni punti per l’alto uso dei LED e dei muri a vista.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Qui si fa manutenzione alle vetture, ma si sviluppano anche quelle nuove, così come le nuove funzionalità, che partono dalle community. Tutti gli utenti di Lynk & Co infatti possono inviare suggerimenti e richieste audio direttamente dalla vettura, usando l’app CoLab.

Siamo sempre alla ricerca di nuovi contenuti all’interno dell’auto. E per crearli non stiamo seduti in una stanza su pouf con lavagne e penne e post-it. Non solo, almeno. Vogliamo effettivamente che i nostri clienti e i conducenti di questa auto ci aiutino con le idee. Quindi tutte le auto hanno questa piccola applicazione, si chiama CoLab. Ciò che fa è consentire al conducente di inviarci suggerimenti. Poco fa, qualcuno ha detto, “Ehi, vorrei una macchina da karaoke dentro l’auto”, e quel piccolo messaggio è ora registrato. E se lo invio, lo manderà in modo anonimo come un messaggio di testo nella nostra casella di posta. Ed è così che stiamo creando nuovi contenuti in futuro” – mi racconta sempre David Green.

Per questo, tramite aggiornamenti software, Lynk & Co 01 promette di aggiungere sempre più funzionalità. “Non voglio dirti nulla di segreto, ma molto presto aggiungeremo un browser web all’auto, e abbiamo aggiornato delle app già esistenti con nuove funzionalità” continua.

Lynk&Co 01 PHEV
Image: Quotidiano Motori

Sviluppo meritevole, va ammesso,  e non semplice, visto che per quanto più tecnologica, un’auto rimane una vettura e quindi non semplice da sviluppare come uno smartphone. E soprattutto, meglio non esagerare con la fantasia, su oggetti che si muovono.

Devi assicurarti che le applicazioni e i contenuti che crei non siano distrattivi per il conducente, o che, se sono distrattivi, possano essere utilizzati solo quando l’auto è ferma. Oltre al fatto di doverci adattare alle normative di diversi paesi. Le auto possono muoversi, ovviamente. Quindi, se non ti è consentito utilizzare una telecamera esterna durante il viaggio, in alcuni paesi dobbiamo assicurarci che non funzioni, sono sfide che, sai, non esistono quando si tratta di un semplice dispositivo mobile. Vogliamo anche dedicare molto tempo e lavoro per conformarci ai requisiti di sicurezza informatica. Ma creiamo anche barriere fisiche. Voglio dire, ciò che hai visto qui non è collegato ai sistemi di guida dell’auto in alcun modo” – conclude David Green.

Al quartier generale di Lynk & Co tra design e punto della situazione

Come detto a inizio articolo, Lynk & Co mi ha aperto tutte le porte. Comprese quelle del suo quartier generale, a poche centinaia di metri dal Workshop, inserito nel più grande complesso di Uni3 by Geely, che ospita tutti i marchi, gli uffici, ma anche il Geely Design Centre dove le Lynk & Co, Zeekr e in futuro anche vetture di altri marchi del colosso cinese vengono progettati.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Lo si vede anche dalla terrazza del quartier generale di Lynk & Co, dove dipendenti e ospiti possono venire a svagarsi anche in giornate fredde come quelle del novembre svedese, ed è tra queste mura che si pensano anche le tecnologie future dei modelli Lynk & Co.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Qui, per esempio, proprio in questi mesi sta venendo ultimata la seconda vettura di Lynk & Co in Europa, e la sua prima completamente elettrica, come mi conferma lo stesso Alain Visser, che di Lynk & Co è il CEO:

Senza poterti condividere troppi dettagli, alla fine dell’anno prossimo [2024, ndr] avremo un’auto completamente elettrica, ma manterremo anche l’auto attuale perché in mercati come l’Italia, dove l’infrastruttura per le auto elettriche o per la ricarica è ancora molto limitata, riteniamo di aver bisogno di entrambe. Quindi avremo un’auto elettrica con tecnologia semi-autonoma, e in un futuro meno prossimo anche un’auto completamente autonoma“.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Gli uffici di Lynk & Co portano l’estetica dei loro Club, come quello di Milano, al massimo.

Anche se in ogni piano tendono a raggrupparsi individui degli stessi team, ognuno è libero ogni giorno di scegliere dove lavorare, a quale piano e in che postazione. Non ci sono luoghi fissi

mi spiega Frida Tillack, Chief People Officer di Lynk & Co. Al pari dei Club, quindi, ogni stanza ha un tema ben specifico con un mood quasi “sbarazzino”. Lo stesso ascensore, per esempio, ha il pulsante Shuffle, che ti porta in un piano a caso se non sai deciderti.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

L’estetica eccentrica, e ricca di opere d’arte. Non sempre comprensibile, come la stanza al quarto piano, per i meeting più importanti, con dei quatri in stile rinascimentale che scendono dal soffitto, sopra un tavolo dal rosso acceso. “Specialmente durante le videochiamate è divertente vedere l’effetto che il rosso fa sulle persone presenti nella stanza” – scherza Frida Tillack.

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Image: Quotidiano Motori

Gli uffici godono anche di numerose aree relax, postazioni per i podcast, e una mensa piuttosto grande con alimenti freschi tutti i gironi, per “ricordare un’atmosfera informale e sostenibile, come dimostrano anche le sedie diverse perché recuperate da altri posti“, continua Frida. Ci sono anche diverse stanze per le riunioni, come la Jungle Room, la preferita della mia guida, che riprende appunto la vegetazione e i colori tipici di una giungla.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Ancora, ci sono stanze per bambini e cani, che tutti i dipendenti possono portare per non lasciarli da soli, e stanze più raccolte per chi in pausa vuole vedersi una serie TV o staccare un po’ dal resto. E quando non si prende l’ascensore, ci sono le opere a muro dell’artista svedese Ekta.

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Anche l’ingresso è eccentrico: come nei Club c’è un po’ di merchandising dei partner di Lynk & Co, tra cui Seletti, e un’esemplare unico della 01, in nero con interni rosa volutamente esagerati, camp puro, proprio da esposizione e manifesto estetico del marchio.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

Ma come trasmettere, a parole, questa estetica, e perché Lynk & Co ci punta così tanto?

È una buona domanda. Dico sempre che siamo un marchio di mobilità legato allo stile di vita. Non parliamo molto dell’auto in sé,  siamo più orientati all’uso efficiente dell’auto e alla creazione di una community che si basa sul modello e sullo stile di vita. Ecco perché creiamo i club.” – mi racconta Alain Visser.

Alain Visser

“Vero che dico sempre che siamo un’azienda online, ma hai bisogno di un’esperienza offline per creare un marchio. Puoi creare un’azienda online, ma non puoi creare un marchio online. E pensiamo che questo aspetto statico sia forse anche una delle ragioni del successo in Italia. Quando guardo il nostro club di Milano o il club di Roma, sono tra quelli che funzionano meglio e in particolare agli italiani a cui piace lo stile sembra piacere”.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

In effetti, Lynk & Co in Italia ha puntato agli italiani, al senso del gusto e alla voglia anche di modernità che, soprattutto chi vive in città, tendono a ricercare. Viene da chiedersi, dopo 3 anni, se ci sia qualcosa che forse è dovuto cambiare in corso d’opera, ma secondo Visser il modello sta funzionando.

Se guardo oggi a ciò che ho detto che volevamo fare tre anni fa, è esattamente ciò che stiamo facendo, e ne sono contento. Ma alcune cose hanno richiesto più tempo del previsto, ad esempio il car sharing. All’inizio volevamo davvero impegnarci a promuovere il car sharing, ma la nostra funzione non andava così bene. Ora, però, il car sharing funziona davvero bene e sono felice di vedere che anche in Italia, sempre più italiani condividono la loro auto con estranei, cosa che mi dicevano che gli italiani non avrebbero mai fatto. Beh, ora stanno iniziando a farlo.”

Racconta Visser, riferendosi alla possibilità dei proprietari della 01 di condividere l’auto per un periodo, e al prezzo che decidono loro, ad altre persone, con una media di 10 €/h in Svezia e 30 in Italia.

Lynk & Co 01
Image: Quotidiano Motori

E infine, c’è l’esclusività. Lynk & Co non è l’unico marchio che ha scelto di aprire dei punti fisici nei centri urbani, ma forse è tra chi ne ha fatto più di tutti la propria identità, dando l’idea di qualcosa di esclusivo e riservato a realtà ben specifiche. “Ci piace non avere troppi club, e in Italia per ora siamo felici con quelli di Roma e Milano” rivela Visser. Oltre a quelli italiani, e a quelli svedesi di Göteborg e Stoccolma, Lynk & Co ha club a Barcellona, Amsterdam, Anversa, Parigi, Berlino, Düsseldorf, Amburgo, Monaco.

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Image: Quotidiano Motori – Il Club di Lynk & Co a Göteborg

Il prossimo?

Madrid , ma penso che nel 2024 ci concentreremo meno su nuovi club per utilizzare meglio quelli esistenti. E poi nel 2025 torneremo a espanderci un po’” conclude Alain Visser.

Chissà se sarà un’altra città italiana, o in un nuovo Paese, come la Danimarca e la stessa Copenhagen, capitale dell’Architettura di quest’anno, dove mi appresto a tornare al termine di questa full immersion.

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