Quando il Ford Bronco è uscito negli USA nel 2021, avevo scritto molto di lui sperando che arrivasse in Europa, e lo avevo “guidato” in Forza Horizon 5.
Alla fine in Europa ci è arrivato, seppur solo a passo lungo, e con il motore meno impattante che aveva. L’ho guidato anche nella realtà, e mi sono divertito tantissimo.
Ford Bronco: me lo consigli?
Come tutti i fuoristrada di queste dimensioni, è un’auto di nicchia. Ma se stai cercando un’auto che ti faccia divertire, con un’estetica solo all’apparenza spartana, cura negli interni e comunque voglia di sporcarsi, il Ford Bronco allora fa per te. Rispetto alla rivale Wrangler, che in Europa è solo ibrida, il Bronco è squisitamente americano, e ciò significa imponente tanto nelle dimensioni quanto nel motore, il 2,7 V6 biturbo turbo benzina Ecoboost da 335 CV e 563 N/m di coppia. Per niente amico del portafoglio, e con dimensioni ormai scomparse in Europa, regala un buon sound ma soprattutto è adatto a garantire buone doti di guida su asfalto, e soprattutto tanto divertimento in fuoristrada, permettendo a questo bestione di arrampicarsi. Insomma, il Bronco è lontanissimo da logiche di risparmio o dalla voglia di rispettare i limiti sulle emissioni, e vicino a chi cerca solo pura esperienza e divertimento.
L’americano con tanta storia
Bronco è nato nel 1966 come risposta di Ford alla Willys Jeep, l’antenata della Wrangler. Per cinque generazioni, fino al 1996, ha rappresentato una delle migliori opzioni per chi, in America (in Europa finora non è mai arrivata) cercava una vettura robusta, capace di affrontare ogni terreno. Dopo un’assenza durata 25 anni, il Bronco è tornato nel 2021, questa volta con un design più aggressivo e con funzionalità che la rendono una vera fuoristrada moderna.
Un dettaglio curioso? La Bronco è diventata famosa in tutto il mondo nel 1994, quando O.J. Simpson fuggì dalla polizia in diretta televisiva su una Ford Bronco bianca. Iconico invece il cavallo della Mustang qui modificato e reso scalciate, a segnare l’anima ancora più selvaggia di questa vettura.
Proprio come la Wrangler, il Bronco è dotato di telaio separato, grandi pneumatici tassellati e possibilità di bloccare i differenziali su entrambi gli assi, oltre che tetto removibile manualmente a blocchi.
Esteticamente è un tributo alla prima generazione, con fari tondi ma con trama a LED che li taglia nel mezzo, grande griglia rettangolare, piccoli fari posteriori sempre a LED, e diverse maniglie sparse su tutto l’esterno.
Questa è la versione “base”, la Outer Banks, il primo dei due allestimenti disponibili in Italia, che punta più sull’essenziale che sul lato scenografico, ma comunque si fa notare. Anche se io la prenderei di un altro colore.
All’interno, il Bronco appare autentico e robusto. La posizione di guida è solida, con una vista imperiosa all’esterno interrotta dalle maniglie di presa sul cofano – utili per fissare un kayak e, in generale, per consentire ogni tipo di attività avventurosa all’aperto.
L’ergonomia è comunque buona. Sono presenti comandi separati per riscaldamento, ventilazione e audio, interruttori gommati e impermeabili, oltre a un touchscreen fortunatamente opaco e un quadro strumenti digitale configurabile.
C’è abbondanza di spazio per la testa e vani portaoggetti in rete sulle portiere per evitare che le cose si rovinino. Due adulti di media altezza stanno bene anche al posteriore, in cinque forse è un po’ stretto. Il bagagliaio è ampio e ben sfruttabile, con 471 litri di capacità minima, e si apre naturalmente con il portellone laterale, con tutto ciò che di negativo ne consegue. Il lunotto si apre separatamente, cosa che permette di non aprire per forza il portellone per caricare gli oggetti.
Non solo, ma c’è un “piano di carico estraibile” che si tira da sotto il pavimento del bagagliaio per creare una seduta (molto simile al portellone diviso della Range Rover) nella parte posteriore.
Carino e davvero utile se si intende portare il Bronco in aree remote dove le opzioni di seduta sono limitate all’interno dell’auto o a terra.
Prestazioni e comfort
La Bronco non è progettata per le strade asfaltate, e lo si nota subito. La sua velocità massima è limitata a 150 km/h, e già a partire da 100 km/h il rumore dell’aria si fa sentire, anche con la musica accesa e nonostante l’impianto audio Bang & Olufsen. Anche il comfort di guida non è il massimo, con sospensioni che lasciano molto al lavoro degli enormi pneumatici, ma pià che questo è la rumorosità a dare fastidio.
Nonostante ciò, la Bronco è sorprendentemente veloce: grazie al motore V6 benzina 2,7 litri Ecoboost da 335 CV, accelera da 0 a 100 km/h in appena 7,2 secondi. Tuttavia, queste prestazioni hanno un costo: il consumo di carburante è alto (fa anche meno di 6 km/l), con un peso complessivo di ben 2.418 kg.
Fuoristrada invece dà il suo meglio. Non solo per le diverse modalità di guida specifiche per ogni tipo di terreno, ma anche per i differenziali bloccabili, la possibilità di disattivare i sistemi di sicurezza, e la sua autostima tale da non voler pensare al suo peso.
Il motore è infatti sufficientemente grande e potente per permettere al Bronco di arrampicarsi quasi ovunque, tanto che sono riuscito a farlo muovere anche in obliquo, o a farlo uscire da situazioni di fango. In ogni caso, è un’auto spartana nell’anima, ma l’elettronica qui aiuta molto a vivere al meglio le situazioni offroad.
Quindi sì, non è un’auto “conforme” all’Europa, ma è una delle più divertenti da guidare. Per tutte le sue caratteristiche, a partire dalla sua guida estremamente rialzata, fa sentire liberi e quasi onnipotenti.
Prezzi
Il Ford Bronco parte da 71.950 € nella versione Outer Banks, a cui eventualmente aggiungere 1.400 € per la tinta Cactus Grey della prova.
Il secondo e ultimo allestimento Badlands parte invece da 76.100 €, e ha un assetto più specifico per il fuoristrada, come cerchi da 17” anziché da 18 e pneumatici 285/70 R17, mentre quelli della nostra prova sono 255-70 R18.