Benelli Leoncino 250

La recensione del Benelli Leoncino 250, una moto vera che costa come uno scooter

Quando mi sono avvicinato al Benelli Leoncino 250 mi sono reso conto che era una vita che non salivo su un 250 cc, più o meno dal periodo in cui erano in voga le Suzuki RGV Gamma e dei Fantic […]

Quando mi sono avvicinato al Benelli Leoncino 250 mi sono reso conto che era una vita che non salivo su un 250 cc, più o meno dal periodo in cui erano in voga le Suzuki RGV Gamma e dei Fantic Motor Trial, tutti rigorosamente due tempi. Altri tempi, appunto. Allo stesso modo rimuginavo sulla storia pazzesca di questo marchio italiano, che era arrivato a mettere sul mercato moto a sei cilindri, e nello stesso tempo una 250 a quattro cilindri, ma anche partecipare al Motomondiale nella 500. E ora?

Per chi avesse perso le puntate precedenti, dal 2005 Benelli è stata acquista dal gruppo QJmotor, azienda cinese che fa parte di Geely Holding Group. Il nome non vi dice nulla? Oltre ad essere i primi azionisti di Daimler Mercedes, sono gli stessi che hanno acquisito Volvo, l’hanno rivoltata come un calzino e sono riusciti a farla tornare allo splendore di un tempo. E, un passo alla volta, stanno facendo lo stesso lavoro con Benelli. E, dopo questo lunghissimo preambolo, andiamo a vedere com’è andata con il Leoncino.

Benelli Leoncino 250

Benelli Leoncino 250: me lo consigli?

parere gianluca

Che sorpresa il Benelli Leoncino 250. Preso forse un po’ sottogamba dai difficili gusti italiani, che troppo spesso apprezzano quello che arriva dall’estero dimenticando i prodotti italiani, mi ha completamente conquistato. La sua facilità d’uso la rende la ideale per chi affronta la moto per la prima volta, per chi ci torna magari dopo anni di scooter, e per chi cerca una moto vera che sia agile nel traffico. Le dimensioni sono compatte, andarci in due non è il massimo soprattutto per il passeggero, ed essendo una “naked” vera non c’è protezione dall’aria. I lunghi viaggi possono essere una sfida, le gite fuori porta possono invece essere un piacere. Il monocilindrico 250 da 25,8 CV garantisce belle partenze al semaforo in tutta semplicità, senza avere la sensazione di essere sbalzati dalla sella ogni volta che si apre il gas. Se cerchi una moto per goderti la strada in serenità, se ti muovi spesso nel traffico e se non hai più voglia di un mezzo da “domare” costantemente, allora il Leoncino 250 è la moto che fa per te.

[pro-contro]

Benelli Leoncino 250

Com’è fatto il Benelli Leoncino 250

Presentata all’EICMA 2018, come versione leggera del Leoncino 500, si tratta una naked vera e propria, compatta, dal design ricercato. Proporzioni rispettate, linea slanciata grazie al telaio in traliccio in tubi d’acciaio che si innesta e si integra nelle forme del serbatoio, per terminare nel codino compatto. Tanti piccoli grandi particolari, come il Leone sul parafango anteriore, il logo anche sul motore, la scritta “duecentociquanta” in italiano e quel “designed in Italy” che spiega molte cose. Bello il gruppo ottico ad arco, composto interamente a led. Sicuramente fa il suo dovere con il buio, ma personalmente avrei preferito una luce più “incisiva” nel sottolineare le differenze nei soggetti illuminati.

 Benelli Leoncino 250

Il motore è un monocilindrico quattro tempi raffreddato a liquido da 250 cc, che è lo stesso che viene utilizzato sugli altri modelli Benelli da quarto di litro. Potenza e coppia massima sono rispettivamente di 25,8 CV (19 kW) a 9250 giri/min e di 21 Nm (2,1 kgm) a 8000 giri/min.

All’anteriore monta una forcella up-side-down con steli del diametro di 41 millimetri, mentre al posteriore un forcellone oscillante con monoammortizzatore centrale ed escursione da 51 millimetri. L’impianto frenante è composto all’avantreno da un disco singolo flottante di 280 millimetri di diametro, mentre al retrotreno da un disco di 240 mm di diametro. I cerchi in lega di alluminio da 17” montano rispettivamente pneumatici da 110/70-R17 e 150/60-R17.

C’è il cavalletto laterale ma non quello centrale. Un peccato, per chi lascia la moto sull’asfalto estivo e rischia di trovare il cavalletto infossato di qualche centimetro, oppure per chi, come il sottoscritto, deve effettuare manovre particolari perché il garage non permette di far convivere un’auto e una moto inclinata.

 Benelli Leoncino 250

Come va su strada il Benelli Leoncino 250

Ammetto che il primo chilometro è stata un’esperienza particolare. All’apertura del gas il Leoncino era pronto, ma salendo di marcia mi mancava quel il senso di spinta che mi aspettavo. Fatti due calcoli a mente, mi sono ricordato dei quasi 26 cv di potenza, mi sono “resettato”, e ho ricominciato da capo. Prima, seconda, terza e così via fino in sesta, lascio andare il Leoncino come se fosse la cosa più naturale del mondo. Il monocilindrico vibra da moto vera, ed anche il rumore dello scarico mi da soddisfazione.

Benelli Leoncino 250

Incomincio a prenderci confidenza nel traffico, dove apprezzo la sua leggerezza. Arrivando da un quattro cilindri piuttosto pesante, riesco a sgattaiolare come se fossi seduto su uno scooter (1). Passo le automobili in tutta sicurezza, quando mi fermo per far passare i pedoni sulle strisce rimango in un ciclistico surplace senza appoggiare i piedi. Giro Milano in lungo e in largo, e francamente potrei andare avanti per ore tanto sono comodo, come se fossi su uno scooter (2). La ciclistica e la posizione di guida e del manubrio, non affaticano evitando di pesare inutilmente sulle braccia. In più, e questo lo vedo come un vantaggio, avere un motore facile da gestire rende tutto molto più “spensierato”, quasi come essere su uno scooter (3). Mi capita di avere qualche problema di lettura del display per quanto riguarda particolari come contachilometri parziale e quantità di carburante, quando i raggi del sole arrivano da dietro ed in posizione obliqua, riflettendo la superficie. C’è però da dire che la velocità è indicata in maniera evidente, e non soffre di questo problema. Fuori città il comportamento del Benelli Leoncino 250 rispecchia la natura di questa moto. La sua leggerezza e agilità permettono di affrontare anche i curvoni veloci senza dover necessariamente “domarla”. Anzi, lasciandola libera di correre si apprezza la sua fluidità, che non ti mette mai in difficoltà anche nelle manovre più impegnative.

Benelli Leoncino 250

Può essere una moto per una bella gita? Si, perché ci si riesce a divertire in maniera spensierata, andando un po’ dappertutto con il monocilindrico che ci fa sentire la sua presenza. Viaggi lunghi? Come accennavo all’inizio, sono da “impresa”. Premesso che ognuno trova una propria motivazione per andare in moto, la vedo un po’ dura sia per la potenza/cilindrata, sia per la mancanza di una protezione dall’aria.

E qui arriviamo ad un altro argomento. Il Benelli Leoncino 250 è bello così, e qualsiasi aggiunta lo rovinerebbe. Non me la vogliano i produttori di accessori, ma cupolino, bauletti o borse laterali sono la rovina definitiva del design di questa moto. Si, ammetto di trovarmi al polo opposto del mondo della personalizzazione, non ho mai cambiato un singolo componente delle mie moto, ma guardate qualche esempio e capirete cosa voglio dire.

Benelli Leoncino 250

Listino prezzi Benelli Leoncino 250

Qualcuno avrà notato i miei riferimenti a “su uno scooter”, ripetuti ossessivamente nelle righe precedenti. Il listino del Benelli Leoncino 250 è di 3.490 € f.c. nelle colorazioni bianca e antracite. Adesso guardate i listini degli scooter e fate due conti. Non vi stuzzica l’idea di tornare su una moto “vera”?

Benelli Leoncino 250 bianco

Benelli Leoncino 250 antracite

 

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