Decreto mobilità 2019 – E’ notizia di questi giorni del primo morto a Parigi alla guida di un monopattino elettrico. Un 25enne non avrebbe dato la precedenza al semaforo nella capitale francese ed è stato investito da un camion. La polizia francese sta ancora indagando sull’accaduto, anche grazie anche alle telecamere di sorveglianza installate nella zona. Parigi è invasa da mezzi eco-sostenibili cosiddetti dell’ultimo miglio poiché consentono di percorrere più velocemente quell’ultima parte di strada, dai mezzi pubblici al lavoro o al portone di casa. Parigi conta già infatti 12 società di noleggio attive con 20 mila mezzi già circolanti che entro fine anno dovrebbero raddoppiare. Urge quindi una regolamentazione chiara. Vediamo quindi cosa accadrà in Italia, dove il fenomeno sta crescendo nelle grandi città come Milano e Roma.
Nelle città italiane è infatti partita la sperimentazione della cosiddetta micromobilità elettrica, cioè riguardante i monopattini elettrici, hoverboard, longboard, segway e monowheel. Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), ha infatti firmato il decreto ministeriale che attua la norma della legge di Bilancio 2019 e specifica nel dettaglio sia le caratteristiche dei mezzi sia delle relative aree e strade oggetto della sperimentazione.
La sperimentazione, che potrà iniziare quest’estate, consentirà la circolazione in città di questi mezzi non previsti dal Codice e dunque fino ad oggi vietati. Il decreto stabilisce quindi che monopattini elettrici, hoverboard, segway e monowheel potranno circolare in ambito urbano, previa delibera comunale, su aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata, zone a 30 Km/h e strade con limite di velocità di 30 km/h. La sperimentazione, che dovrà essere chiesta dalle singole città entro un anno dall’entrata in vigore del decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, potrà durare minimo un anno e massimo due anni.
Il decreto ministeriale stabilisce che i monowheel e hoverboard sono ammessi solo nelle aree pedonali e a velocità inferiori a 6 km/h. Nelle aree pedonali potranno circolare anche i segway ed i monopattini ma sempre entro i 6 km/h. Segway e monopattini saranno ammessi sia nelle aree pedonali, ma sempre entro i 6 km/h, sia su percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e zone 30 e strade con limite di velocità di 30 km/h, a velocità non superiore a 20 km/h. Tutti i mezzi devono essere dotati di regolatore di velocità configurabile in funzione dei limiti di velocità previsti.
Il decreto ministeriale specifica inoltre le caratteristiche tecniche che questi mezzi devono possedere per essere ammessi alla sperimentazione. I comuni che intendano avviare la sperimentazione devono prevedere una “campagna di informazione della sperimentazione in atto nel proprio territorio in corrispondenza di infrastrutture di trasporto, ricadenti nel proprio centro abitato, destinate allo scambio modale quali porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, autostazioni”.
In corrispondenza dell’inizio del centro abitato, i Comuni che avviano la sperimentazione installeranno il segnale sperimentale che indica le zone in cui possono circolare i mezzi oggetto della sperimentazione.
I comuni che istituiscono o affidano servizi di noleggio dei dispositivi in condivisione devono provvedere inoltre alla definizione di aree per la sosta dei mezzi, in particolare nei punti di scambio più elevato, per garantire una fruizione più funzionale ed evitare l’intralcio di marciapiedi e aree pedonali. Gli stessi Comuni infine, che intendono istituire o affidare il servizio di noleggio a terzi, hanno l’obbligo di coperture assicurative per l’espletamento del servizio stesso.