Heesen Yachts, celebre cantiere olandese, ha annunciato l’avvio della costruzione di Project Evita, un imponente yacht di lusso da 57 metri interamente realizzato in alluminio.
Un design all’avanguardia
Project Evita si distingue per la sua struttura leggera in alluminio, scelta che consente di raggiungere una velocità massima di 22 nodi a carico parziale, garantendo al tempo stesso un’elevata efficienza e un comfort eccezionale. Grazie al pescaggio ridotto, l’imbarcazione sarà ideale per esplorare acque poco profonde come quelle delle Bahamas, una caratteristica rara per yacht di questa dimensione e volume.
Il design esterno, curato da Omega Architects, si caratterizza per una silhouette elegante e dinamica, con un profilo allungato e un’imponente poppa. Le linee nitide e i dettagli distintivi richiamano l’eleganza e la forza di un animale in movimento, rendendo Evita un’imbarcazione impossibile da ignorare in qualsiasi porto.
Internamente, il rinomato studio Harrison Eidsgaard ha creato un ambiente perfetto per il relax e l’intrattenimento. Project Evita può ospitare fino a 12 ospiti in sei lussuose suite, ognuna progettata per offrire un’esperienza di comfort esclusivo. Un ascensore centrale collega i tre ponti, garantendo un accesso semplice e intuitivo a ogni area della nave.
Tra gli elementi distintivi di Project Evita, spicca la piscina situata sul ponte principale a poppa, un angolo sereno dove gli ospiti potranno godersi momenti di tranquillità immersi nel panorama marino. La funzionalità si unisce al divertimento grazie a un garage ben organizzato, che offre ampio spazio per la conservazione di attrezzature per sport acquatici, regalando infinite possibilità di avventure al mare.
La consegna di Project Evita è prevista per il secondo trimestre del 2027, quando questa imbarcazione entrerà a far parte delle gemme della flotta Heesen Yachts. Con una stazza lorda di 780 GT e un equilibrio perfetto tra velocità e spazio, Project Evita rappresenta l’apice del design nautico contemporaneo e del comfort in mare.
