Francesco Bagnaia ha chiuso il Gran Premio di Thailandia 2025 con un terzo posto alle spalle di Marc e Alex Marquez.
Il pilota italiano ha analizzato la gara della sua Ducati a Sky Sport, riconoscendo le difficoltà incontrate e delineando le aree su cui lavorare per le prossime tappe del campionato. per poter conquistare la testa della classifica della MotoGP.
Come hai vissuto questa gara, soprattutto osservando i fratelli Marquez davanti a te?
Ho provato, ma andavano più forte. Nei primi giri ho faticato un po’ con la gomma dura davanti, poi ho cercato di recuperare. Quando Marc si è tolto dalla testa della corsa e Alex ha iniziato a imporre il ritmo, sono riuscito a tornare sotto. Però ogni volta che mi avvicinavo sotto il mezzo secondo, dovevo rilasciare e farli allungare un po’ per via della gestione delle gomme. Oggi Marc stava giocando con noi, aveva un altro passo. Io ho fatto il massimo, ma non è stato abbastanza per lottare per la vittoria.
Due podi in un weekend non semplice: vedi il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Non è tanto una questione di bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Non sono soddisfatto, perché il mio obiettivo non è arrivare terzo. Ma siamo arrivati lunghi con i test e abbiamo dovuto rincorrere tutto il weekend. Questo ha reso il lavoro più difficile. Fortunatamente abbiamo finito il weekend con dati utili per migliorare. In Argentina voglio fare meglio.
Durante la gara hai già individuato aspetti su cui lavorare per essere più competitivo in Argentina?
Ho analizzato bene la guida degli altri due. Guadagnavo molto tempo su Alex Marquez in frenata, ma lui mi recuperava in uscita di curva. Marc, invece, era superiore in tutto. La mia difficoltà principale è stata la trazione in uscita, che è qualcosa su cui dovremo lavorare. Questa moto è molto simile a quella dello scorso anno, ma sto facendo più fatica a trovare lo stesso feeling. Capire il motivo sarà fondamentale per le prossime gare.
La prima fase della gara è stata la più difficile per te?
Sì, nei primi sette giri perdevo mezzo secondo a giro da Marc. Se fosse stato lui in testa, probabilmente avrei finito secondo. Invece, quando si è messo dietro ad Alex, la gara si è ‘addormentata’ un po’ e lui ha potuto gestire meglio le gomme. Io sono riuscito ad avvicinarmi, ma non abbastanza per attaccare. Alex girava leggermente più piano di me, ma aveva punti chiave in cui era più veloce e non riuscivo a chiudere il gap.
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