La prima udienza relativa alla richiesta di ristrutturazione finanziaria di KTM si è svolta presso il Tribunale Regionale di Ried im Innkreis (Austria), con la partecipazione dei rappresentanti dell’Associazione dei creditori alpini (AKV).
Durante l’incontro, sono emersi due orientamenti contrastanti: da un lato l’AKV, che ha presentato il proprio statuto e le proposte per il recupero del debito stimato in circa 3 miliardi di euro, dall’altro KTM che ha ottenuto l’approvazione per gestire autonomamente il processo di ristrutturazione. Tra le proposte più controverse dell’AKV figura l’abbandono delle competizioni motociclistiche, incluse MotoGP, Moto2 e Moto3.
L’azienda di Mattighofen ha reagito con un comunicato ufficiale:
“Il motorsport resta parte fondamentale del nostro piano di ristrutturazione. La conferma odierna del processo rappresenta una tappa cruciale per il nostro percorso futuro”. La casa motociclistica ha inoltre ribadito con fermezza: “Il nostro impegno nel motorsport non è in discussione. Confermiamo la nostra presenza in MotoGP per il 2025”.
La situazione finanziaria di KTM ha registrato un miglioramento grazie a un’iniezione di capitale di 700 milioni di euro. Questo ha permesso di ridimensionare il piano di esuberi: dai 500 licenziamenti inizialmente previsti si è scesi a 300. L’azienda ha inoltre garantito che le mensilità non corrisposte di novembre e dicembre verranno saldate a gennaio.
Il confronto tra le parti evidenzia posizioni divergenti. Il memorandum dell’AKV pone particolare enfasi sull’abbandono delle competizioni come misura di contenimento dei costi, una proposta che ha catalizzato l’attenzione mediatica. L’associazione dei creditori ha dovuto riconoscere che l’autogestione della ristrutturazione, approvata dal magistrato Peter Vogl, non comporta al momento svantaggi per i creditori.
La prossima fase del processo vedrà il magistrato del tribunale regionale assumere la direzione delle operazioni, definendo il quadro normativo per il risanamento di un marchio che trova nella competizione la sua essenza distintiva.