Dopo anni di declino in MotoGP, Honda ha deciso di intraprendere una vera e propria riorganizzazione totale per invertire la tendenza negativa. Sembra proprio essere arrivato l’inizio di una nuova fase per il gigante giapponese, che sta ripensando la propria strategia rafforzando il team tecnico per tornare protagonista nelle competizioni.
Ma non ci sono solo gli uomini. Uno dei segnali più evidenti di questo cambiamento è la scelta di Honda di aprire un nuovo centro operativo a Milano. Una decisione importante, che va oltre la semplice logistica, e che riflette un cambio di mentalità nella gestione dello sviluppo tecnologico per il motomondiale.
Come sappiamo, fino ad oggi le innovazioni di Honda arrivavano direttamente dal Giappone, con il supporto di una base logistica a Barcellona. Tuttavia, la concorrenza europea, rappresentata da Ducati, Aprilia e KTM, ha dimostrato una maggiore rapidità e flessibilità nell’innovare, costringendo Honda a rivedere la propria organizzazione. Si, perchè l’Italia oggi è tornata ad essere il centro del mondo delle corse su due ruote, ed i giapponesi pensano che per vincere sia necessario venire nel nostro Paese.
Sul fronte del reparto tenico, Honda sta puntando su figure di spicco, come Fabiano Sterlacchini, un ingegnere di grande esperienza proveniente da Ducati e KTM. Il suo arrivo è strategico: non solo porta con sé un bagaglio tecnico fondamentale, ma impedisce anche che le sue conoscenze finiscano nelle mani dei concorrenti. Sterlacchini sarà cruciale nello sviluppo della nuova moto in vista della futura era dei 850 cc, prevista per il 2027.
Il modello di gestione tradizionale di Honda, basato su decisioni centralizzate e lente, non è più efficace in un contesto dove la rapidità di adattamento è fondamentale. Le difficoltà incontrate nelle stagioni 2020 e 2021, aggravate dalla pandemia, hanno messo in luce i limiti di questo approccio, portando Honda a perdere terreno rispetto ai rivali.
Anche il team di collaudatori subirà un rinnovamento: dal 2025, oltre a Stefan Bradl, si unirà Aleix Espargaro, che porterà con sé un team di tecnici esperti, segno della volontà di Honda di migliorare ogni aspetto del proprio operato.
Stefan Bradl, collaudatore Honda, ha sottolineato che questi cambiamenti non sono semplici interventi di facciata, ma un vero e proprio tentativo di riportare Honda ai vertici del motociclismo mondiale. “Honda sta facendo passi importanti,” ha dichiarato Bradl, ricordando che anche Ducati ha impiegato anni per tornare a vincere un titolo mondiale dopo Casey Stoner. “Non bisogna sottovalutare Honda. Il cambiamento è in atto.”
Honda sembra proprio determinata a riaffermarsi come protagonista in MotoGP, che è un po’ quello che tutti si aspettano. Il cammino sarà lungo, ma con le giuste strategie e il talento necessario, il ritorno di Honda ai vertici delle competizioni farà sicuramente bene a tutto il cirucs del motomondiale. A questo punto una domanda: Yamaha, dove sei?